Il corpo di Navalny non si trova: l’odissea della madre che riavrà il cadavere dopo le indagini

di Matteo Castellucci

Non si sa dove sia finito il cadavere dell’oppositore, di cui la famiglia chiede la restituzione. Non si troverebbe n� nella colonia penale IK-3 n� all’obitorio di una citt� vicina, secondo quanto le autorit� hanno detto alla mamma di Navalny Lyudmila e all’avvocato

Il corpo di Navalny non si trova:  l’odissea della madre che riavrà il cadavere dopo le indagini

La macchina su cui � arrivata la madre di Navalny fuori dal carcere dove il figlio � morto (Ap)

Dov’� finito il corpo di Aleksei Navalny? Non sono chiare le circostanze in cui � morto il principale oppositore di Vladimir Putin — il principale di quelli che il Cremlino non aveva (ancora) fatto eliminare — ma non si sa neppure dove si trovi, ora, il suo cadavere. Non lo sanno il team del dissidente n� sua madre, Lyudmila, 69 anni, che accompagnata dall’avvocato Vasily Dubkov ha raggiunto la colonia penale IK-3, sul circolo polare artico. Qui, secondo un documento che le hanno consegnato, suo figlio � deceduto alle 14:17, ora locale, di venerd�.

Il corpo scomparso

Anche ora che � morto — �assassinato�, puntualizzano i suoi —, forse soprattutto ora che � morto, Navalny non ha pace. Si rivedono i depistaggi che hanno coperto i suoi trasferimenti da una prigione all’altra. Quando � arrivata al carcere, a Kharp, alla madre � stato detto che il corpo non era pi� l�. L’hanno rimpallata a Salekhard, una citt� a 53 chilometri di distanza. Perch�? L� ci sarebbe l’unico obitorio funzionante, si sentono dire da un impiegato della prigione. Ma una volta davanti a quella costruzione di due piani — ha raccontato la portavoce di Navalny, Kira Yarmysh, su X — la trovano chiusa. Il corpo? Non c’� verso che sia l�, le ripetono.

L’obitorio � chiuso

Sulla porta c’� un numero di telefono. L’avvocato chiama: siete i settimi oggi, gli dicono. Ma le spoglie di Aleksei non sono l�. Non ci sono stati trasferimenti, n� avvisi. L’oppositore potrebbe essere stato trasferito in una delle altre strutture della regione, nelle altre citt�: Labytnangi, Nadym, Urengoy. Chiss�. Una scusa ufficiale, scrive Yarmysh in uno degli aggiornamenti, � che le autorit� devono �condurre degli esami�. Se la famiglia chiede l’immediata restituzione del corpo — oltre a ovvie, e sacrosante, ragioni affettive — � anche per fare delle analisi indipendenti. Anche su questo punto, i test, dalle autorit� arrivano informazioni contrastanti. �Fino alla fine delle indagini� il cadavere non sar� consegnato, riferisce Yarmysh, per� poi ai legali viene detto che le suddette indagini sono gi� concluse ed escludono �piste criminali�, qualsiasi cosa voglia dire. �Mentono in continuazione, facendoci girare a vuoto e coprendo le loro tracce�, dice Yarmysh. I vertici sanitari della regione Yamalo-Nenets hanno rifiutato di rispondere alle domande dei giornalisti.

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L’obitorio di Salekhard (foto di Kira Yarmysh su X)
I problemi di salute

�Sappiamo per certo che non � stata una morte, � stato un omicidio. Per questo stanno tenendo nascosto il suo corpo alla famiglia�, ha detto la portavoce alla Bbc. In cella il 47enne ha sofferto di problemi di salute, anche per le conseguenze — croniche — dell’avvelenamento dell’estate 2020, che avrebbe richiesto terapie costanti (che gli sono state negate). Navalny aveva dolori alla schiena e allo stomaco: nonostante l’umore e il sarcasmo restassero quelli di sempre, in ogni nuova udienza appariva pi� debilitato, quasi scheletrico, e sembrava camminare con fatica. Ogni mattina, alle 5, veniva svegliato dall’inno russo; durante la notte erano frequenti le ispezioni. Per 18 mesi i carcerieri gli hanno detto di no persino alla richiesta di vedere un dentista. L’anno scorso, 500 medici russi avevano scritto una lettera aperta perch� potesse essere visitato da un dottore civile quando ha avuto febbre e tosse dopo aver dovuto condividere la cella con un detenuto malato di tubercolosi.

Il racconto di un detenuto

Secondo un detenuto della stessa colonia, intervistato da Novaya Gazeta, gli agenti del penitenziario si aspettavano un’ispezione. La sera di gioved� sarebbero arrivati veicoli, una circostanza non comune, e la mattina di venerd� ci sarebbero state perquisizioni a tappeto. �Di solito sia l’amministrazione sia i prigionieri vengono a sapere di un’ispezione non uno o due giorni prima, ma con un mese d’anticipo, in modo da potersi preparare, perch� nessuno vuole problemi. Era chiaro che stava per succedere qualcosa�. I detenuti avrebbero saputo della morte di Navalny verso le 10 di mattina, mentre il comunicato stampa con quella notizia � stato pubblicato dal Sistema penitenziario federale attorno alle 2 di pomeriggio (cio� 17 minuti prima dell’ora ufficiale del decesso). �La cella d’isolamento dove l’hanno messo era lontana dalla baracche, ma se fosse arrivata un’ambulanza l’avremmo vista. Non c’era nessuna ambulanza la mattina, sono arrivate solo dopo che si � saputo che era gi� morto. Penso sia avvenuto molto prima dell’annuncio�.

�Sindrome da morte improvvisa�

Le prigioni russe hanno una lunga storia di torture e abusi, sia fisici sia psicologici, sui detenuti. Le cifre ufficiali (non � irragionevole ipotizzarne di pi� alte) stimano tra i 1.400 e 2.000 morti negli ultimi 5 anni. �Problemi cardiaci�, � la motivazione pi� frequente. �Sindrome da morte improvvisa�, un altro termine vago e riconducibile a patologie cardiache, � la causa addotta dai dirigenti della colonia penale per la morte del dissidente. La scomparsa del corpo di Navalny, cos� come la sua sottrazione a un’autentica autopsia, potrebbero significare che non si sapr� mai la vera causa della sua morte. La totale mancanza di trasparenza, abituale per il Cremlino, suonerebbe come una conferma per chi pensa, come Yarmysh e i familiari di Navalny, che l’abbiano ammazzato — in tre anni di prigionia in condizioni vergognose, o in una notte.


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17 febbraio 2024 (modifica il 17 febbraio 2024 | 17:33)

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