Tajani: «Nessuno nella Nato parla di intervento diretto in Ucraina, si rischierebbe la guerra nucleare»

di Paola Di Caro

Il ministro degli Esteri. Chiara la posizione del governo italiano: con Kiev, ma non in guerra con Mosca. E al G7 si vaglieranno tutti gli scenari

Tajani: «Nessuno nella Nato parla di intervento diretto in Ucraina, si rischierebbe la guerra nucleare»

Il ministro degli Esteri Antonio Tajani

ROMA — La nostra posizione, quella del governo italiano, � �chiarissima�, e per Antonio Tajani non pu� assolutamente essere messa in discussione: �Siamo dalla parte dell’Ucraina fin dal primo momento. Lo siamo dal punto di vista finanziario, economico in vista della ricostruzione, progettuale come testimonia l’accordo per Odessa, materiale e anche militare. Ma non siamo in guerra con la Russia. Non lo siamo mai stati�. E questo significa, secondo il ministro degli Esteri e segretario di FI, che non � previsto �alcun intervento diretto dei nostri militari in quel conflitto, con carrarmati, aerei o uomini. Non se ne � mai parlato in ambito Nato e non capiamo perch� oggi si debba evocare uno scenario del genere, che avrebbe conseguenze pericolosissime, anche una terza guerra mondiale�.

Cosa vuol dire che non siamo in guerra? Il conflitto esiste, e noi siamo schierati.
�Certo, siamo schierati in aiuto di un paese aggredito, in violazione di ogni regola internazionale, ed � un paese alle porte dell’Europa. Ma il nostro obiettivo � ottenere la pace, non allargare la guerra. Per questo aiutiamo l’Ucraina a resistere, per questo non resteranno soli, per arrivare ad una fine delle ostilit� senza che uno Stato abbia occupato l’altro. Ma non ha a che fare, lo scandisco, con un nostro intervento diretto�.

� una posizione dell’Italia o � condivisa dagli alleati?
�� assolutamente condivisa da tutti direi, nessuno in ambito Nato ha mai parlato di intervento diretto, sappiamo bene quali conseguenze potrebbe avere un conflitto che rischierebbe di sfociare in nucleare. Dico di pi�: anche nella stessa Nato � stato deciso che l’Ucraina potr� entrare a farne parte solo dopo la fine del conflitto, perch� se l’ingresso fosse immediato saremmo costretti ad intervenire a difesa di un paese dell’alleanza attaccato�.

Per� Macron evoca la possibilit� di un intervento diretto. Perch� lo fa?
Non capisco, non so se ad incidere sia la campagna elettorale, che influenza l’atteggiamento di tanti leader alla prova del voto. Magari vuole evidenziare le differenze con partiti filorussi come quello della Le Pen. Ma noi siamo su tutt’altra posizione�.

Se per� l’Ucraina cedesse, se fosse invasa, � vero che la Russia sarebbe alle porte dell’Europa.
�Ma per questo noi siamo pronti ad ogni aiuto e non tentenniamo. Ne parleremo gi� ad aprile al G7 dei ministri degli Esteri e poi a quello dei leader a giugno dopo le Europee. � un tema cruciale. Anche per arrivare ad una pace, e speriamo che Paesi come Iran e Cina non rafforzino la Russia con armamenti ed aiuti, perch� � un pericolo enorme per tutto il mondo che la guerra abbia esiti infausti�.

Quindi l’Italia � pronta a dare pi� aiuti militari ma non uomini o mezzi per interventi diretti?
�Anche di questo si parler� in ambito G7, Nato ed europeo. E una cosa � certa: diventa sempre pi� urgente coordinare, rafforzare, unire l’Europa in una difesa comune. Perch� quando Trump dice che l’America non penser� pi� a difendere tutti, tocca un tema delicato. Noi come Ue dobbiamo avere una forza autonoma, non perch� siamo militaristi, ma perch� “si vis pacem, para bellum”. La storia ce lo insegna. Avere forze armate forti � un deterrente alla guerra�.

Ma l’Italia non d� nemmeno il 2% del Pil che dovrebbe come contributo alla Nato... Pensate per caso a una nuova leva obbligatoria?
�Assolutamente no. � vero che il nostro esercito ha un’et� media piuttosto alta, ma certo non si risolve il problema con una leva a cui nessuno ha mai pensato. Sul 2%, va anche considerato quanto un Paese spende per le tante missioni in cui � impegnato: noi lo siamo in Libano, in Mar Rosso con la missione Aspides difensiva ma strutturata, nei Balcani, in Africa, siamo su tanti fronti, questi sono costi che vanno considerati�.


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16 marzo 2024 (modifica il 16 marzo 2024 | 07:07)

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