Atalanta-Liverpool 0-1: Salah su rigore, ma i nerazzurri resistono e volano in semifinale di Europa League

BERGAMO - È finita con i tifosi bergamaschi che cantano “Atalanta alé alé” sulle note di Yellow Submarine, la più sbarazzina delle canzoni dei Beatles. Ma di sbarazzino la squadra del Gasp non ha avuto nulla, né nell’epica vittoria di Anfield, né nella troppo severa sconfitta di Bergamo, dovuta a un rigore sfortunato.

«La cronaca della partita»

Bella nella sofferenza, come certe madonne rinascimentali, la Dea elimina il Liverpoool e vola a un passo dal paradiso, ad altezze che non aveva mai esplorato. Trentasei anni fa conquistò la prima semifinale europea, ma quella Coppa delle Coppe non vale questa Europa League. Al tempo fu l’imprevisto colpo d’ala di una squadra scivolata in Serie B. Oggi è il coronamento di anni passati a giocarsela alla pari con le grandi d’Europa. Nel 1988 furono i belgi del Malines a fermare i bergamaschi alle porte della finale.

Italia, cinque squadre in Champions

Se per Bergamo la semifinale è un sogno che si realizza, per il calcio italiano è un pensiero dolce, nel giorno in cui arriva la certezza matematica di potere portare cinque squadre nella prossima Champions. E dopo la semifinale di Champions tutta milanese dello scorso anno, il nostro calcio potrebbe vivere una finale di Europa League al cento percento italiana, come ai tempi dell’Inter di Ronaldo e della Lazio di Nedved a Parigi, quando il trofeo si chiamava Coppa Uefa. Gran parte del merito è di Gianpiero Gasperini, a cui a Bergamo dedicano i murales e a cui il movimento del pallone nazionale deve almeno un grazie.

Le mosse di Klopp

Per ribaltare la sconfitta di Anfield, Klopp ha schierato i migliori. Il turnover radicale dell’andata gli era costato non solo lo 0-3 in coppa, ma anche l’improbabile sconfitta in campionato con il Crystal Palace, e la testa della Premier League, secondo la regola per cui sconfitta chiama sconfitta. Il Gasp dietro le punte ha preferito Koopmeiners a Pasalic. L’allenatore tedesco prima della partita aveva chiesto pazienza ai suoi: “Non dobbiamo ribaltarla nei primi dieci minuti”. Tradotto: non lasciamo campo libero all’Atalanta, che se ci segnano è finita davvero. I suoi giocatori lo hanno seguito, affidandosi a un giro palla flemmatico.

Salah subito in gol

Ad accelerare la storia della partita e il battito dei cuori è stato il povero Ruggeri che, incolpevole, ha fermato con un braccio un cross di Trent Alexander-Arnold, “il ragazzo normale di Leverpool, il cui sogno si è avverato”, come recita una scritta cubitale fuori da Anfield. Salah sul dischetto, palla da una parte, Musso dall’altra. Così, dopo sette minuti appena, i nerazzurri si sono trovati a temere, contenere, provare a ripartire, vedendo assottigliarsi molto presto il vantaggio dell’andata. Le emozioni prima della pausa: pallonetto fuori di Salah e gol di Koopmeiners, ma in fuorigioco.

La resistenza orobica

Nella ripresa l’Atalanta ha organizzato una resistenza attiva, fatta di iniziativa e ripartenze. Dopo 21 minuti, forse capendo che non sarebbe mai passato, Klopp ha richiamato in panchina i gioielli – da Salah a Luis Diaz – conservandoli per la Premier League. L’Atalanta invece non molla niente. Oltre alla Serie A, le restano da giocare la Coppa Italia e il sogno europeo.

Atalanta-Liverpool 0-1 (0-1)
Atalanta (3-4-1-2): Musso; Djimsiti, Hien, Kolasinac; Zappacosta, De Roon, Ederson (30' st Pasalic), Ruggeri; Koopmeiners; Miranchuk (34' st Lookman), Scamacca (30' st De Ketelaere). (29 Carnesecchi, 31 Rossi; 2 Toloi, 43 Bonfanti, 3 Holm, 20 Bakker, 33 Hateboer, 25 Adopo, 10 Touré). All.:

Gasperini.
Liverpool (4-3-3): Alisson; Alexander-Arnold (27' st Gomez), Konaté, Van Dijk, Robertson (35' st Danns); Szoboszlai (22' st Elliott), Mac Allister, Jones; Salah (21' st Nunez), Gakpo, Luis Diaz (22' st Diogo Jota). (13 Adrian, 62 Kelleher; 2 Gomez, 78 Quansah, 21 Tsimikas, 3 Endo, 38 Gravenberch, 42 Clark). All.:

Klopp.
Arbitro: Letexier (Francia).
Reti: nel pt 7' rig. Salah.
Angoli: 2 a 1 per l'Atalanta.
Recupero: 2' e 3'.
Ammoniti: Hien e Luis Diaz per comportamento non regolamentare, Koopmeiners e Zappacosta per gioco falloso.
Spettatori: 14.994 per un incasso di 717.845 euro.