La televisione � potere, e il potere deve controllare la televisione. Nel 2019, Jaroslav Kaczynski, padre padrone di Diritto e Giustizia (Pis), rispose cos� a una domanda sull’occupazione del servizio pubblico da parte del suo partito. � una frase che ormai risuona banale a qualunque latitudine, Italia compresa.
Polonia, è scontro tra Duda e Tusk. In liquidazione i media statali
Il presidente sovranista �ostacola� il premier e presenta una legge finanziaria alternativa a quella del nuovo governo

Il presidente Duda, a sinistra, al giuramento da premier di Tusk, a destra (Afp)
Ma in Polonia il concetto � stato portato all’estremo, rendendo quasi impossibile ogni paragone con altri Paesi. Negli ultimi dieci anni di governo sovranista, euroscettico ed omofobico, la tv statale Tvp � stata usata come principale strumento per rinforzare una visione della societ� che alla prova delle elezioni dello scorso ottobre, vinte a sorpresa dall’opposizione, ha dimostrato di non godere del sostegno della maggioranza della popolazione.
Contro la Ue, con i servizi sui mercati di Bruxelles dove le coppie gay possono scegliere a piacimento i bambini da adottare strappandoli a suon di soldi alle loro madri. Contro le donne che protestavano per la legge sull’aborto pi� restrittiva d’Europa, accusate naturalmente di lesbismo, considerato alla stregua di un peccato capitale, e nei casi delle figure pi� in vista del movimento femminista, accusate persino di un presunto traffico di feti. Contro il �tedesco� Donald Tusk, l’eterno nemico di Kaczynski, bersagliato da dossier falsi che legavano la sua famiglia alle SS.
Se il ritorno all’Europa e l’uscita dal patto di Visegrad sono conseguenze quasi naturali dell’insediamento di Tusk al governo, la strada per le riforme interne e per un normale esercizio dell’azione di governo si annuncia ben pi� accidentata. Alla Vigilia di Natale, il nuovo esecutivo ha cominciato con l’azzeramento dei vertici della televisione pubblica, che per protesta hanno interrotto le trasmissioni e oscurato lo schermo, quasi ad evocare un colpo di Stato. Gli epurati, fedelissimi del Pis, hanno potuto farlo perch� sentono di avere ancora le spalle coperte. Governo nuovo, Corte costituzionale vecchia, e riformata nel 2020 riempiendola di uomini del Pis, che esercitano il controllo dell’autorit� giudiziaria.
Per tacere dal presidente, al quale la Costituzione consegna potere di veto su qualunque legge. Quella polacca di fatto � una coabitazione. Andrzey Duda � l’inquilino pi� scomodo possibile per Tusk, perch� viene ritenuto la prosecuzione dell’uomo forte Kaczynski con altro nome. Durante la recente campagna per le elezioni politiche, sulle bancarelle di Varsavia si vendeva la sua maschera, sotto alla quale spuntava quella del nume tutelare. Con un messaggio via social, Duda ha bocciato la prima finanziaria del nuovo governo, motivandola con �violazioni della Costituzione e dello stato di diritto� in tema di televisione pubblica. �Strano, per un presidente che solo negli ultimi due anni ha calpestato la Costituzione almeno 13 volte� afferma Adam Strzembosz, decano dei giuristi polacchi.
Duda � ormai l’uomo a cui guarda il Pis per impedire un cambio di direzione del Paese. Anche lui non si trova in una posizione facile. � il presidente meno popolare d’Europa, eletto per due volte con margini risicatissimi. Ha solo cinquant’anni e ancora due di mandato davanti a s�. Gran parte della coalizione di Tusk ha fatto campagna elettorale promettendo il suo arresto. La cacciata notturna dei dirigenti di Tvp, decisa dal ministero della Cultura con una risoluzione — per evitare il vaglio di Duda — ha aggirato di fatto il Consiglio nazionale dei media, un organismo creato dal Pis, cos� come le leggi che lo regolano. Una mossa che � stata criticata anche da alcune organizzazioni non governative. �In uno Stato controllato dagli uomini del Pis, resi inamovibili da norme ad hoc, � difficile seguire procedure normali�, spiega la deputata di sinistra Dorota Olko. � questo il paradosso del quale rischia di essere vittima Tusk: riformare uno Stato modellato dai sovranisti a loro misura. �Avevamo quasi finito il lavoro� ci disse dopo le elezioni Pjotr Glinsky, ex ministro e ideologo di Kaczynsky.
Assai probabile che Duda abbia voluto mandare un messaggio a un premier che certo non ama. Il presidente ha illustrato mercoled� al parlamento la sua legge finanziaria alternativa. Finanziamenti azzerati a Tvp, che intanto ha provveduto a nominare nuovi vertici, diversi da quelli scelti dal governo. Quasi una sfida a Tusk, che dopo aver ammesso di aver agito con troppa fretta, ha rilanciato mettendo in liquidazione Tvn, che continuer� a lavorare in regime di insolvenza, destinando alla sanit� i fondi inizialmente previsti per la tiv� pubblica.
In caso di stallo, Duda potrebbe anche inviare la manovra economica del governo alla Corte costituzionale, che la boccerebbe, portando cos� il Paese a nuove elezioni. Ma questa appare al momento una ipotesi estrema. Proprio ieri Tusk ha annunciato l’arrivo di una prima fetta da venti miliardi del Recovery Plan, bloccato per anni dall’Unione europea a causa delle riforme del Pis, giudicate illiberali. Le elezioni di ottobre sono state un capitolo importante di una storia che potrebbe per� riservare altre sorprese. La nuova Polonia va maneggiata con molta cura e seguita con altrettanta attenzione, da parte di tutti.
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28 dicembre 2023 (modifica il 28 dicembre 2023 | 22:01)
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