Basi, spie e guerra a distanza, cosa sappiamo dell’ultimo raid israeliano su Damasco

di Guido Olimpio

Dopo gli attacchi iraniani in Iraq e Pakistan, il Mossad ha ucciso il numero due dell’intelligence iraniana in Siria

Basi, spie e guerra a distanza, cosa sappiamo dell’ultimo raid israeliano su Damasco

1) Nell’arco di un mese sono stati uccisi: alto esponente di Hamas Saleh al Arouri a Beirut, poi il generale iraniano Sayed Mussawi a Damasco, l’ufficiale dell’Hezbollah Wassim Tawil nel Libano sud e il numero due dell’intelligence dei pasdaran in Siria, Sadegh Omidzadeh. Tutti, tranne Tawil, sono stati colpiti nel corso di riunioni con altri e in zone abitate. Erano negli �uffici� delle rispettive organizzazioni. Gli strike, che si aggiungono ad una serie lunghissima nel tempo, evidenziano problemi di sicurezza per personaggi che sanno di essere esposti. Erano figure note e non dei clandestini. Il Mossad, con probabile sponda dello spionaggio militare, pu� aver tracciato il bersaglio principale oppure �filato� i collaboratori.

2) L’attacco ha avuto bisogno di preparazione e intelligence, dunque � servito del tempo. Ed � scattato quando si � presentata l’occasione. Tuttavia, l’operazione mirata suona anche come una risposta ai lanci di missili iraniani in Iraq, Siria, Pakistan. Tra questi l’episodio pi� interessante � avvenuto in Kurdistan dove � stato ucciso un ricco uomo d’affari e i suoi familiari. Teheran ha precisato che la vittima era in realt� un �facilitatore� del Mossad e un articolo di Press Tv ha diffuso dettagli con foto sul presunto agente segreto. Adesso ci si aspetta una contromossa da parte degli ayatollah che dovranno scegliere o trovare le condizioni favorevoli per reagire.

3) Sono atti di guerra limitati che permettono a Gerusalemme e Teheran di affrontarsi �a distanza�. I due avversari �usano� altri Paesi o le rotte marittime (Oceano Indiano, Golfo di Oman, Mar Rosso) come area di scontro. Un duello che gradatamente ha coinvolto gli Stati Uniti, le milizie sciite irachene e siriane, gli Houti nello Yemen. Sabato � stato pesante il bombardamento di una base statunitense in territorio iracheno, con impiego di �vettori� balistici da parte di guerriglieri alleati degli iraniani.

4) Ieri c’erano indiscrezioni su una probabile intensificazione delle mosse militari americane per prevenire i lanci di missili da parte degli Houti e ostacolare le forniture in loro favore da parte dell’Iran. Oggi il Washington Post rilancia il tema rivelando che la Casa Bianca sta pensando ad una campagna di lungo termine ed ampia contro i miliziani yemeniti. Non un vero conflitto – precisano – ma un’attivit� che rappresenti una maggiore pressione.


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21 gennaio 2024 (modifica il 21 gennaio 2024 | 11:13)

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