Lapo Elkann chiude Italia Independent: in liquidazione la società per cui aveva sborsato 40 milioni

Lapo Elkann chiude Italia Independent: in liquidazione la società per cui aveva sborsato 40 milioni Lapo Elkann chiude Italia Independent: in liquidazione la società per cui aveva sborsato 40 milioni

L’annuncio della nascita di Italia Independent, a gennaio 2007, avvenne nella cornice glamour del Pitti Immagine Uomo, quell’ambiente moda-fashion in cui Lapo Elkann è un protagonista. L’annuncio della chiusura definitiva di Italia Independent per manifesto fiasco imprenditoriale e finanziario avviene 16 anni dopo (26 gennaio 2024) nel ben più scialbo contesto di un’assemblea societaria che delibera lo scioglimento e la liquidazione dell’azienda di occhialeria.

Ma ieri si è conclusa, fino a nuovi eventuali annunci, anche la storia del Lapo imprenditore che ha un’attenuante e due aggravanti. L’attenuante è quella di non aver mai gestito direttamente le sue aziende. La prima aggravante, da socio di riferimento, è di non aver scelto manager adeguati ammesso che il problema non fosse, in realtà, il progetto di business originario. La seconda aggravante è aver coinvolto soci terzi con la quotazione in Borsa. Coinvolto non costretto. Tra questi, con una quota arrivata fino a quasi il 30%, Creative Ventures, un veicolo controllato da Avm Gestioni Talent Fund e dal fondo Centurion, scatola maltese che gestiva parte dei soldi riservati della Segreteria di Stato del Vaticano.

Resta, ovviamente, l’«altro» Lapo, quello che ha dato un contribuito di stile al design di grande successo della 500, come ha detto in varie interviste, e quello che ha messo la firma anche su alcune versioni speciali della «piccola» nata in casa Fiat dopo aver avuto un ruolo di primo piano nella promozione dei marchi automobilistici del gruppo. Le felpe vintage Fiat, poi, sono un’altra idea di successo. È stato anche nel consiglio di amministrazione Ferrari. Venduto Garage Italia più di due anni fa a una società svizzera, di cui contestualmente ha rilevato il 23%, restava un’agonizzante Italia Independent che ha alzato bandiera bianca dopo piani di rilancio e ricapitalizzazioni. Lapo di suo ci ha messo quasi 40 milioni, compreso l’ultimo bonifico da 12,8 milioni un anno fa dopo l’accordo con i creditori. Dal canto loro i creditori, soprattutto grandi banche come Unicredit, Intesa, Bnl, Ifis, Banco Bpm, si sono accontentati di quote minime di rimborso (10-20%).

Cosa resta al fratello di John Elkann e nipote di Gianni Agnelli? Il ruolo di direttore creativo del marchio Italia Independent, rilevato per un milione dal gruppo Modo di Alessandro Lanaro, ex nazionale di curling. Poi la quota parte, con i fratelli John e Ginevra, dell’eredità della nonna Marella Caracciolovalutata complessivamente circa 160 milioni tra case, opere d’arte, gioielli e liquidità. Alcune piccole partecipazioni raggruppate sotto le insegne societarie di L Holding e Laps to go.

Infine il vero “tesoro” di Lapo: il 20% della Dicembre la cassaforte degli Elkann che incassa i dividendi (39% del monte complessivo) della Giovanni Agnelli al vertice del gruppo Exor. Facendo due conti quest’anno Lapo dovrebbe aver incassato circa 2,9 milioni. Si sa, tuttavia, delle pretese della madre Margherita Agnelli che contesta nei tribunali italiani e svizzeri la legittimità degli atti successori dei genitori. In Italia Independent la luce si era spenta da parecchio tempo. La società operativa dal 2016 non ha più chiuso un bilancio in utile e da allora la somma matematica delle perdite è di 86 milioni. Nel frattempo i ricavi sono crollati ai 2 milioni del 2022 (erano 6,8 nel 2020 e 17 nel 2017). In Borsa ieri quotava 0,16 euro, all’esordio nel 2013 26 euro.

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