La verità dell'ex contabile dei principi di Monaco: «Cacciato da corte per la mia lotta alla corruzione. È una congiura»

diAndrea Galli

A Montecarlo l'uomo, 67 anni, ha seguito gli affari del principe Alberto II e delle sorelle. È accusato di appropriazione indebita e abuso d’ufficio. Il suo racconto: «Ho disturbato potenti interessi privati ed egemonici»

alberto di monaco contabile

Claude Palmero (nel riquadro) e Alberto II

Corte degli scandali a Montecarlo, ecco le «verità», rese al Corriere, dell’ex contabile di Alberto II e delle sorelle Caroline e Stephanie. Tra le frasi di Claude Palmero, cacciato e denunciato dallo stesso principe per abuso d’ufficio e appropriazione indebita, una su tutte: «Il mio allontanamento è probabilmente legato alla lotta contro la corruzione che ho cercato di condurre per molti anni».

Palmero si dice convinto d’aver «disturbato potenti interessi privati ed egemonici a Monaco», interessi che «ora sembrano avere campo libero». In ventidue anni di servizio, ereditando il ruolo dal papà che già aveva curato i bilanci del principe Ranieri, «non c’è mai stato nessun arricchimento» ma solo e soltanto «lealtà». Nel complesso scenario di accuse, veleni, corvi, faide, «quaderni segreti» contenenti presunti inquietanti misteri di corte, Palmero ci ricorda le sue contromosse. La prima: «Sono stato costretto a sporgere denuncia contro la famiglia principesca per vessazioni, tentata estorsione e furto di documenti». 

La seconda contromossa: «A gennaio ho portato la mia questione davanti alla Corte europea dei diritti dell’uomo». In una sequenza incontrollata di notizie, falsità e invenzioni, una voce ha collegato l’ex contabile a fondi neri con l’obiettivo di crearsi una rete di sicurezza includendo, addirittura, l’arruolamento di agenti segreti privati con il versamento di milioni al titolare di una società di droni (di quelli usati nella guerra in Ucraina e dall’esercito americano). Ebbene, il 67enne Palmero azzera ogni ipotesi fin dalle sue fondamenta: «Non ho mai trasferito a nessuno un “fondo nero”». Del resto, «se avessi davvero sottratto del denaro, per quale ragione il Palazzo mi avrebbe di recente rimborsato le somme che mi doveva?».

Nel definirsi, Palmero utilizza il termine «vittima» poiché «sono stato vittima di vessazioni in termini di attacchi diffamatori e totalmente infondati». Ma quindi, alla fine, provando a riformulare la domanda, quale mai sarebbero l’origine e le ragioni del licenziamento? Possibile che un uomo così intimo nella cerchia principesca, così ritenuto affidabile ricoprendo il ruolo più delicato del Principato, così depositario di infiniti segreti, sia stato d’improvviso sollevato e raggiunto da offensive legali? Palmero resta ancorato alle proprie convinzioni: «Ho sempre cercato di adoperarmi affinché Monaco diventasse uno Stato esemplare in termini di lotta alla corruzione, stato di diritto e trasparenza. Purtroppo, la traiettoria seguita dopo il voltafaccia di Alberto II nel giugno del 2023, quando fui mandato via, non corrisponde più alla visione inizialmente promossa dallo stesso principe che voleva che il denaro si unisse alla virtù».

La narrazione dell’ex contabile richiama, e non servono sforzi di fantasia o manie dietrologiche, una congiura magari anche spinta da elementi esterni che non ne gradivano la «resistenza» contro presunti sistemi illegali; dall’avvio mediatico della storia, con la spinta del quotidiano francese Le Monde che aveva pubblicato quattro puntate, sono comparsi in scena i più potenti uomini d’affari di Montecarlo: magnati, imprenditori, proprietari anche italiani di immobiliari, che sovente hanno giurato impietose denunce verso ogni scrivente. Chiusura (per il momento) di Palmero: «Questa situazione è tragica per il mio Paese».

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3 marzo 2024

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