
Stallo sulla tregua a Gaza, perché l’accordo tra Israele e Hamas è bloccato
GERUSALEMME - Il potenziale accordo per una tregua dei combattimenti a Gaza, seguita da uno scambio ostaggi israeliani/prigionieri palestinesi è in stallo da settimane. Pochi ma decisivi i punti chiave su cui l’accordo sembra essersi bloccato.
Ritiro e ritorno
Hamas pretende che l’esercito israeliano lasci il Nord della Striscia e la popolazione possa rientrare nelle case, o in ciò che resta di esse. Israele rifiuta temendo che una ritirata possa vanificare ciò che ha raggiunto in questi mesi e aiutare Hamas a ricostruirsi.

I tempi
Hamas chiede un cessate il fuoco permanente. Israele è disposto a concedere un massimo di sei settimane. I negoziatori americani e qatarini hanno proposto un primo stop di sei giorni: non è bastato finora a sbloccare il negoziato.
Le liste
Israele vuole una lista degli ostaggi vivi e di quelli morti. Hamas sostiene di non averla perché sono sparsi nella Striscia e chiede prima un cessate il fuoco per avere modo di verificare. Dagli israeliani Hamas pretende il rilascio di detenuti in carcere per reati di sangue contro israeliani: Israele è pronta ad accettare ma solo per un numero limitatissimo. Hamas rivuole il leader della Seconda intifada Marwan Barghouti, in carcere da 22 anni: Israele rifiuta.
Le priorità
Israele vuole immediatamente indietro le donne (sono 19 fra civili e soldati quelle ancora in mano di Hamas, non si sa se vive o morte). I bambini (la famiglia Bibas). Gli anziani e i malati. Hamas, sostengono gli americani, rifiuta di accettare le priorità stabilite da Israele.