Guerra Russia-Ucraina, a Vilnius riunita la Ukraine Green Recovery Conference per discutere di ricostruzione e attenzione all'ambiente

A Riga si sono riuniti i capi degli uffici politici per la Russia e l'Europa orientale dei ministeri degli Esteri di Repubblica ceca, Danimarca, Estonia, Lettonia, Gran Bretagna, Lituania, Paesi Bassi, Polonia, Romania, Finlandia e Svezia per discutere dell'andamento dell'aggressione russa nei confronti dell'Ucraina, dell'evoluzione della situazione politica in Russia, in Bielorussia, nelle regioni del Caucaso meridionale e dell'Asia centrale e delle minacce ibride poste dalla Russia e dalla Bielorussia alle frontiere esterne dell'Ue, in particolare utilizzando la migrazione come strumento di pressione.

I partecipanti all'incontro si sono detti unanimemente pessimisti circa le possibilità di mutamento della situazione politica in Russia e Bielorussia, convenendo sulla necessità di rafforzare i contatti con la diaspora e l'opposizione democratica in esilio dei due Paesi.

E’ stato inoltre decisa una spedizione congiunta (con una coalizione guidata dal Regno Unito che comprende anche Estonia, Paesi Bassi, Lettonia, Lituania, Norvegia, Svezia, Finlandia, Danimarca e Islanda) che invierà navi nel Baltico e nel Mare del Nord, nonché nello stretto danese, all'inizio di dicembre per proteggere le infrastrutture sottomarine e rafforzare la deterrenza nel Nord Europa. La fregata britannica HMS Richmond guiderà la forza di difesa, supportata da navi estoni e finlandesi.

A Vilnius invece la Ukraine Green Recovery Conference, ha tenuto un incontro dedicato alla ricostruzione e alla transizione verde dell'Ucraina. Il presidente della Lituania, Gitanas Nauseda, ha affermato che la transizione verde rappresenta un passo inevitabile per il ristabilimento della normalità nell'Ucraina postbellica. «Siamo stati tutti testimoni - ha detto Nauseda - di come la guerra di aggressione russa abbia raso al suolo intere città ucraine e distrutto infrastrutture civili, oltre a causare tragiche perdite di biodiversità, avvelenare bacini idrici e minacciare la sicurezza nucleare. L'attacco deliberato della Russia alla più grande diga ucraina di Kachovka ha causato il più grande disastro ecologico in Europa dai tempi di Chernobyl. L'Ucraina ha bisogno di un'assistenza internazionale urgente, credibile e unita per proteggere il suo ambiente».

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