
Più velocità, meno sicurezza: la battaglia sul nuovo codice della strada
I neopatentati guideranno auto più potenti
La riforma del Codice della strada, voluta da Matteo Salvini, è agli ultimi passaggi alla Camera, dove oggi entrerà nel vivo l’esame finale in Aula. L’opposizione promette battaglia: «Abbiamo ripresentato circa 190 emendamenti frutto dell’impegno di tutte le forze di opposizione – dice il deputato pd Andrea Casu – Il Governo non sprechi questa occasione e raccolga l’appello di associazioni, comitati e sindaci per la sicurezza stradale». Sono cadute alcune delle misure più contestate, come l’aumento dei limiti di velocità in autostrada, ma secondo varie sigle il testo penalizza la mobilità sostenibile e strizza l’occhio ai motori. Le limitazioni per i neopatentati salgono da uno a tre anni ma in questo periodo potranno guidare mezzi più potenti (autoveicoli fino a 75 kW/t e auto fino a 105 kW/t).
Ztl nei luoghi Unesco ma solo per 5 mesi
Già in passato le zone a traffico limitato sono finite nel mirino del vicepremier e ministro dei Trasporti Matteo Salvini, che si è scagliato contro i sindaci di Roma e Milano, accusati di voler “spennare” i cittadini. Col nuovo codice sarà più difficile per i Comuni introdurre nuove Ztl. Inoltre, anche su questo tema, si introduce un atteggiamento più tollerante verso chi viola i divieti. Fino a oggi, entrando più volte senza permesso in una stessa zona a traffico limitato, si ricevevano più multe, una per ogni violazione, anche se avvenute nello stesso giorno. Il nuovo testo vieta alle amministrazioni comunali di notificare più verbali relativi alla stessa giornata: se una persona, nell’arco di 24 ore, entra in auto più volte in area pedonale o ztl senza permesso, prenderà una sola multa. Sì agli occhi elettronici nei luoghi Unesco ma solo per 5 mesi.

Autovelox, non più di una multa all’ora
Uno dei punti più discussi del nuovo codice è la stretta sugli autovelox. Il testo introduce un approccio più “morbido” per chi infrange le regole. In caso di multe con l’occhio elettronico, infatti, niente più sanzioni multiple: se gli eccessi di velocità sono stati registrati sullo stesso tratto di strada ed entro la stessa ora, la multa diventa una sola, cioè quella più grave, maggiorata di un terzo. In sostanza, si potrà violare i limiti più volte in un’ora, ricevendo un solo verbale. La norma renderà più difficile installare nuovi autovelox, per i quali ci sarà l’obbligo di “verifiche periodiche di funzionalità e di taratura”. Inoltre, quando le multe arriveranno a casa saranno senza foto, che sarà custodita dalle autorità. E in ogni caso lo scatto dovrà oscurare i volti di terzi e le targhe di altri veicoli eventualmente ripresi.

Nuove ciclabili, i sindaci non decidono più
Al di là di quelle che le associazioni bollano come “misure-vetrina” — come l’inasprimento delle misure contro chi guida in stato di ebrezza o chi abbandona in strada gli animali causando un incidente — il nuovo codice rappresenterebbe un grosso passo indietro per il Paese, con un approccio quasi punitivo nei confronti dei ciclisti. Il testo riduce e rende più vaghi i requisiti delle piste ciclabili. Sul tema vengono molto diminuiti i poteri di sindaci ed amministratori locali, perché sarà “un decreto del ministero delle Infrastrutture a stabilire le condizioni per la realizzazione delle corsie ciclabili”. Inoltre, secondo le regole europee, il sorpasso di una bici da parte di un’auto deve avvenire alla distanza di almeno un metro e mezzo, ma il nuovo testo aggiunge la postilla “ove le condizioni della strada lo consentano”.
Addio precedenza per i pedoni
Il nuovo codice elimina la precedenza per pedoni e ciclisti nelle aree pedonali: per chi guida un mezzo a motore ammesso alla circolazione resta solo l’obbligo di “prestare particolare attenzione”. Il testo blocca anche la realizzazione di nuove “case avanzate”, cioè quegli spazi riservati alle bici, posti davanti alla linea di arresto dei veicoli a motore, che permettono ai ciclisti di aspettare il verde in un punto più visibile e di svoltare per primi e in sicurezza. Inoltre, sono stati bocciati in commissione gli emendamenti dell’opposizione che prevedevano l’obbligo di installazione di dispositivi contro gli angoli ciechi sui mezzi pesanti. Resta solo un più generico impegno alla semplificazione delle procedure per “l’installazione di dispositivi atti a migliorare la visibilità diretta degli utenti deboli della strada”.

Autostrada e tangenziale: sì a scooter 125
Qualche perplessità anche sull’emendamento della Lega, approvato in Commissione, che apre a moto e scooter 125 cc su autostrade e tangenziali, a condizione che alla guida ci sia un maggiorenne. Inoltre, ai motociclisti è riconosciuto lo status di “utente debole della strada”, al pari di ciclisti, pedoni e disabili in sedia a rotelle. Sempre per proteggere i centauri, il codice prevede l’installazione della “terza fascia” sui guard rail. Provvedimenti più duri per chi viene sorpreso a usare lo smartphone al volante: patente sospesa per un tempo massimo di due settimane. Sono previste anche sanzioni pecuniarie, ma in Commissione l’importo è stato ridotto: si va da un minimo di 250 euro a un massimo di mille. In generale, per tutte le violazioni del codice della strada, in caso di ritardato pagamento è previsto un tetto massimo (entro i tre quinti) alle maggiorazioni.