Vertice Macron-Scholz, show di unità: «Armi a Kiev con i soldi russi»

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di Mara Gergolet

Il cancelliere tedesco: useremo i profitti dei beni congelati. Una coalizione sui missili a lungo raggio, ma �no all’escalation�

Vertice Macron-Scholz, show di unità: «Armi a Kiev con i soldi russi»

DALLA NOSTRA CORRISPONDENTE
BERLINO — Lieber Olaf�, �Lieber Emmanuel�. Ma ci � voluta la presenza di una terza persona, il �caro Donald Tusk�, polacco, per riavvicinare la Germania e la Francia. Cos� ieri — dopo due settimane di litigi sull’Ucraina, sconfessioni reciproche e malcelata antipatia — il cancelliere tedesco, il presidente francese e il premier polacco hanno potuto dire all’unisono: �L’Europa � incondizionatamente al fianco dell’Ucraina per tutto il tempo necessario�. Bench� — e questa nota di rassicurazione l’ha fatta inserire Scholz — �� chiaro anche: non siamo in guerra con la Russia�.

In concreto, per�, questa Europa che ha preso il formato dei �triangolo di Weimar� ieri ha finalmente promesso alcune cose. Di comprare armi e munizioni a Kiev, anche con soldi russi, perch� le sue dotazioni si stanno drammaticamente esaurendo. E di voler spedire in Ucraina missili a lungo raggio.

Dopo la crisi

Macron � venuto a Berlino nel momento del maggior gelo con Scholz. I due si sono visti da soli in cancelleria, per provare a chiarirsi, prima della riunione con i collaboratori. Li divide non solo la retorica, ma la prossima campagna elettorale. Macron si � convinto che Putin � una �minaccia esistenziale� per l’Europa, nonch� il suo antagonista. Scholz, invece, si � calato nei panni del �cancelliere della pace�, confidando di recuperare consensi puntando sul profondo pacifismo dei tedeschi. Se queste erano le premesse dell’incontro, i risultati sono stati sorprendentemente concreti.

Li ha illustrati Scholz cos�: 1) �acquisteremo immediatamente pi� armi per l’Ucraina, e su tutto il mercato mondiale� (tradotto: Parigi ha tolto la pretesa che le armi siano made in Europe); 2) �verr� ampliata la produzione militare, anche in Ucraina� (il cenno � alla tedesca Rheinmetall pronta ad aprire l� una fabbrica d’artiglieria e munizioni); 3) �Faremo una coalizione per l’artiglieria a lungo raggio� (il punto pi� oscuro, come vedremo); 4) �Utilizzeremo i profitti inattesi dei beni russi congelati in Europa per sostenere finanziariamente l’Ucraina�. I modi saranno discussi, precisa Scholz, luned� dai ministri della Difesa Ue. Ma ormai c’� l’aspettativa, se non la certezza, che l’Ue metter� mano alla montagna di asset russi — e di interessi che hanno generato — sequestrati e parcheggiati in Europa. Torneranno in Ucraina sotto forma di munizioni.

� sulla �coalizione per i missili a lungo raggio� che Scholz � stato reticente. Difficile immaginare che tolga il veto all’invio dei Taurus dopo averci messo la faccia. �Io sono il cancelliere e per questo vale cos�, � sbottato la scorsa settimana dopo che tutti gli altri argomenti erano caduti. Ma un escamotage potrebbe esserci. Che i Taurus siano girati ai britannici, perfino senza contropartita, perch� li operino loro. Permettendo a Scholz di mantenere l’impegno di tenere i soldati tedeschi lontani dal campo ucraino. Questo � almeno ci� che scrive la Faz.

L’altro Donald

Di ritorno dagli Stati Uniti, il premier polacco si � fermato a Berlino (� andato a prelevarlo l’ambasciatore che Tusk aveva licenziato la sera prima, con altri 50 diplomatici filo-Kaczynski). Il ruolo di Varsavia � una novit� importante sulla scena europea dopo gli 8 anni del deserto sovranista. Non solo. Tusk � stato un alleato di Merkel (�spia tedesca�, lo attaccavano i nazional-populisti), conosce l’arte della diplomazia come pochi, pretender� per il suo Paese un posto al tavolo che conta (anche perch� confina con la Russia). Ieri non ha perso tempo. �Sono molto contento — ha annunciato rivolto ai due colleghi — che abbiate accettato il mio invito a incontrarci in Polonia questa estate�. Il triangolo di Weimar � destinato a restare.

Ma � difficile non pensare, dietro a questo esasperato tatticismo, dietro alla competizione tra le capitali Ue, che la posta in gioco non sia anche pi� alta. Scholz, Macron e Tusk hanno in testa anche un’altra domanda: chi e come dovr� garantire l’Ucraina, se e quando si dovesse arrivare alla agognata pace armata?


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15 marzo 2024 (modifica il 15 marzo 2024 | 22:47)

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