Gaza, il mistero del fantasma Deif. L’ipotesi che sia ferito in ospedale

diDavide Frattini, corrispondente da Gerusalemme

Il terrorista che insieme a Siwar ha pianficato l'attacco del 7 ottobre non sarebbe fra le vittime del campo profughi di Al Mawasi. Nuovo raid israeliano: 12 morti in una scuola. Hamas ha fatto sapere che la strage influenzerà il dialogo per gli ostaggi

Gaza,

Quel che resta della tendopoli di Al Mawasi dopo il raid di Israele di sabato scorso

I paramilitari hanno rafforzato il cordone attorno all’ospedale dove sabato pomeriggio sono arrivati i corpi dei 90 palestinesi uccisi e degli oltre 300 feriti. Nessuno — raccontano i testimoni — ha accesso alle corsie, perché tra i corpi potrebbe esserci quello di Mohammed Deif, il comandante in capo di Hamas, che gli israeliani hanno colpito con otto bombe dalla carica esplosiva massiccia, anche bunker buster in grado di penetrare il terreno ed esplodere in profondità nel caso il Fantasma fosse fuggito in una galleria sotterranea.
«Tentativo fallito», ribadiscono i portavoce dell’organizzazione, come gli altri 7 tentativi, l’ultimo tre anni fa. Il più vicino all’eliminazione del fondatore delle Brigate Ezzedine Al Qassam è invece del 2014, durante i 50 giorni di guerra tra luglio e agosto cercano di ammazzarlo con 5 missili sparati sul palazzotto di tre piani di proprietà della famiglia Al Dalu. 

Deif, l'«ospite» che non resta mai nello stesso posto

Ai generali che danno l’ordine interessa chi ha preso in affitto un appartamento e viene spesso in visita, Deif in arabo significa l’Ospite, il soprannome che gli è stato dato perché non resta mai nello stesso posto e si presenta inaspettato, gira sempre senza il telefono per evitare di essere intercettato o che la sua posizione sia individuata.

L'attacco israeliano in cui morirono sua moglie e suo figlio

Dal cratere vengono estratti 6 cadaveri, tra loro quelli di Widad Asfoura, 28 anni, e Ali, pochi mesi, sono la moglie e il figlio di Mohammed: la mitologia del mistero che gli hanno creato attorno i palestinesi e i precedenti tentativi degli israeliani hanno formato una cortina di segretezza pure attorno alla vita privata, al punto che qualcuno sosteneva non fosse sposato. Da allora Mohammed Al Marsi, il vero cognome, avrebbe dovuto muoversi, secondo l’intelligence, in carrozzella, ma le foto recuperate dalle truppe qualche mese fa mostrano un uomo in forma, che può camminare senza aiuti. 

I massacri del 7 ottobre pianificati da lui

Ora i servizi segreti si chiedono quanto la sua morte, se confermata, possa influire sull’andamento del conflitto e dell’invasione di terra ordinata da Benjamin Netanyahu, il premier israeliano, dopo i massacri del 7 ottobre, 1200 persone uccise nei villaggi a sud del Paese.
Gli assalti sono stati pianificati proprio da Deif assieme a Yahya Sinwar, capo dei capi, cresciuto come lui a Khan Younis, la cittadina dove il Fantasma avrebbe deciso di riemergere dal buio delle gallerie: il raid lo ha centrato in una palazzina non lontano da Al Mawasi, la zona umanitaria sulla costa che l’esercito ha dichiarato fascia umanitaria protetta. 

L'ipotesi della successione con il fratello al suo posto

Potrebbe essere Mohammed, fratello di Sinwar, a prendere il comando delle Brigate anche se, commenta il quotidiano Jerusalem Post, «non possiede le capacità strategiche di Deif». Che si sarebbe sentito più sicuro, fino a organizzare un vertice con i suoi ufficiali sopra la sabbia della Striscia, perché la settimana scorsa sono ripresi i negoziati per una pausa nei combattimenti — i palestinesi uccisi in 282 giorni sono quasi 39 mila secondo il ministero della Sanità a Gaza, che non distingue tra civili e combattenti — in cambio del rilascio di 116 ostaggi, l’esercito stima che una trentina sia morto in cattività. 

L'impatto della strage sulle trattative

I portavoce fondamentalisti avvertono che «la strage di sabato avrà un impatto sulle trattative» ma precisano di non aver richiamato la delegazione che sta discutendo con americani, egiziani e Qatar la possibilità di una tregua. Hamas ha rinunciato alla pretesa di un cessate il fuoco definitivo da subito, Netanyahu ha fissato nuove linee rosse: come in questi ultimi mesi i più ottimisti restano i negoziatori.

Il nuovo raid israeliano e le 12 vittime palestinesi

Intanto ieri un altro raid israeliano ha fatto nuove vittime. Secondo l’agenzia Wafa «12 palestinesi, in maggior parte donne e bambini sono stati uccisi in una scuola che ospitava sfollati» a Nuseirat nel centro della Striscia. La versione di Israele è che all’interno della scuola «stavano operando alcuni terroristi».

14 luglio 2024 ( modifica il 14 luglio 2024 | 22:16)

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