Il «maniaco dell'ascensore» arrestato: c'è una terza ragazzina molestata. Il giudice: predatore sessuale
Oltre alle bambine di 11 e 12 anni molestate mentre rincasavano emerge il caso di una terza giovane aggredita a febbraio. Per i carabinieri i casi potrebbero essere di più. Il presunto autore, in manette, ha spiegato: «Ho problemi psichici, non controllo gli impulsi». Giudicato pericoloso socialmente, resta in carcere
Due casi identici, un terzo sul quale sono ancora in corso le indagini. L’inchiesta partita grazie alla denuncia delle famiglie delle giovanissime vittime di 11 e 12 anni. Ragazzine seguite e aggredite in ascensore mentre rientravano a casa, riuscite a fuggire per un soffio prima di essere abusate. Ma i casi potrebbero essere molti di più viste le voci raccolte dai carabinieri nelle ultime settimane.
Il presunto autore delle violenze è un 22enne di origini ecuadoriane che è stato arrestato a Settimo Milanese su ordine del gip Alessandra Di Fazio che ha disposto la detenzione domiciliare. Si tratta di un giovane problematico che dopo essere stato identificato ha ammesso le sue responsabilità per due casi. Ha raccontato anche di essere affetto da gravi problemi psichiatrici e di non riuscire a controllare i suoi impulsi. Soprattutto quando non assume le medicine. Una circostanza che per il gip non è in realtà provata né incompatibile con la detenzione. Anzi il 22enne è «pericoloso socialmente» e ha comportamenti tipici del «predatore sessuale».
Le indagini scattano il 30 gennaio quando i familiari di una ragazzina si presentano ai carabinieri raccontando che la loro figlia è stata aggredita in ascensore mentre risaliva dopo aver portato il cane. «Mi ha bloccata al muro ma con una gomitata allo stomaco sono riuscita a scappare», ha poi confermato la ragazzina durante l’audizione protetta decisa dai magistrati. Le indagini puntano subito sul 22enne ma è lui a presentarsi in caserma e ad ammettere di «non riuscire a fermarsi» travolto dal «desiderio di toccare le ragazze».
Nel frattempo si presenta un’altra ragazzina e racconta di aver subito lo stesso trattamento. Ancora una volta il 22enne ammette tutto e dà la colpa alla sua malattia. Ma i casi non si fermano e il 19 febbraio, sempre nello stesso quartiere, viene molestata un’altra ragazzina. Anche lei viene seguita mentre rincasa, il 22enne sale con lei in ascensore con una scusa, poi appena le porte si aprono cerca di spogliarla sollevandole il maglione. Lei, terrorizzata, riesce a scappare fuori e dare l’allarme ai genitori: «Ho pensato mi volesse fare male, sono scioccata».
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