Processo sulla Strage di Erba, iniziata l’udienza per la revisione. Il procuratore: “Inverosimile la pista della criminalità organizzata”

E’ cominciata alle 9 del mattino di venerdì 1 marzo l’udienza per la revisione del processo sulla strage di Erba, nell’aula della corte d’appello di Brescia. L’atteso giorno in cui gli avvocato di Rosa e Olindo puntano a rivedere le prove del processo che ha portato alla condanna all’ergastolo per la coppia.

Revisione processo Erba, il procuratore Generale Rispoli: “Ma la logica dove la buttiamo?”

La lunga esposizione del procuratore generale Guido Rispoli si è concentrata su tre consulenze presentate dai difensori di Olindo Romano e Rosa Bazzi. Sull'esecuzione di Valeria Cherubini, una delle vittime della strage, ha detto che "gli elementi sono già stati valutati nelle tre sentenze" e che "di nuovo non c'è nulla".

Sull'indicazione di colpevoli alternativi e di una via di fuga della vendetta della criminalità organizzata ai danni di Azouz Marzouk, Rispoli ha sottolineato che "la nostra criminalità, purtroppo, sa Il fatto suo", che non avrebbero ucciso un bambino "perché anche i criminali hanno le loro regole", e che non avrebbero pianificato un agguato "in una casa al secondo piano, in una corte chiusa, fuggendo dal balcone e usando spranghe e coltellino. Ma dove siamo? La logica dove la buttiamo?". Ha quindi definito questa pista “assolutamente inverosimile”.

Ancora Rispoli, sull'ipotesi della vendetta trasversale della criminalità organizzata ai danni di Azouz Marzouk, cita un passaggio dell'ordinanza di custodia cautelare a carico di Marzouk del dicembre 2007, allegata dalla difesa agli atti: "Cito il brogliaccio: Marzouk dice che sta passando i mesi più belli della sua vita, che ha conosciuto persone molto potenti, che gli hanno offerto soldi in cambio di sesso. E questo sarebbe un uomo terrorizzato, senza che venga captata una sola telefonata di minaccia? Ma dai...".

"Trovo odioso provare a mettere di mezzo la famiglia Castagna, sono parti lese di un crimine orrendo – ha poi aggiunto Rispoli –. E' impossibile ribaltare le prove con questo processo di revisione”.

L’avvocato di Stato Domenico Chiaro: “Troppe suggestioni mediatiche”

In apertura ha parlato Domenico Chiaro, rappresentante dell’avvocatura dello Stato, che ha polemizzato sulle suggestioni mediatiche, ricordando "perfino le statue di Rosa e Olindo apparse magicamente in piazza a Erba". Ed ha poi aggiunto "credo che si siano superati i limiti".

Per Chiaro "le decisioni di giustizia vengono prese nelle aule e non altrove". Contesta poi la validità e legittimità delle consulenze: "Non vi è utilizzo di nuove metodologie scientifiche, solo studi più recenti: troppo facile così, potremmo fare revisioni ogni dieci anni".

Chiaro ha poi aggiunto: "Non è vero che la condanna di Rosa e Olindo si basa solo su tre prove. Ci sono le ferite di Rosa, le ecchimoso di Olindo, il poderoso movente, la manomissione del contatore, il comportamento degli imputati, gli esiti sulle lesioni, il contenuto della Bibbia, la lettera al religioso, le ammissioni al compagno di cella, i colloqui psichiatrici".

Domenico Chiaro ha parlato poi anche del colloquio di Olindo con Picozzi: "Ma quella è una persona che simula? Ma dategli l'oscar, allora. Dategli l'oscar della recitazione". E ha aggiunto: "Al di là di qualche frase infelice, che però dobbiamo contestualizzare nel momento, mai furono fatte pressioni! Bisogna dirlo, a viva voce! Per difendere la reputazione e l'onore di colleghi, che sono state calpestate in questi anni".

L’avvocato dei Castagna: “Pietro Castagna ha ricevuto accuse infamanti da giornalisti e leoni da tastiera”

Dopo la pausa per il pranzo, ha preso la parola Massimo Campa, avvocato dei Castagna: "Noi siamo qui per amore di verità e per dovere di giustizia. La verità Pietro e Beppe Castagna l'hanno scritta nel cuore: Olindo Romano e Rosa Bazzi sono colpevoli. Speravamo che con la sentenza di Cassazione questa pena fosse finita e invece è diventato uno show televisivo. Pietro Castagna ha subito accuse infamanti da giornalisti e leoni da tastiera: si vergognino e chiedano scusa".

E poi ancora: "L'inception non c'è stata, non c'è un Leonardo Di Caprio che mette un ricordo nella mente di Mario Frigerio".

Udienza di revisione sulla strage di Erba, la folla all’ingresso

Fin dalle primissime ore del mattino una folla di giornalisti e curiosi era arrivata davanti davanti all'ingresso del Palazzo di giustizia, in via Lattanzio Gambara. Decine di persone si sono messe in coda per cercare di accedere ai pochi posti messi a disposizione in aula, a cui si accede solo tramite pass, da dove poter seguire il dibattimento.

La stampa, che non è potuta entrare nell'aula dove sono ci sono Olindo Romano e Rosa Bazzi e ha seguito il processo in un saletta adiacente. Rosa e Olindo non saranno comunque mai ripresi in foto o video perché hanno negato il consenso.

Le parole di Azouz Marzouk prima dell’inizio dell’udienza

Tra i parenti delle vittime è arrivato solo Azouz Marzouk che nella strage ha perso la moglie Raffaella e il figlio Youssef di soli 2 anni: "Sono emozionato, stiamo avendo la nostra rivincita. Inizialmente pensavo che Olindo e Rosa fossero colpevoli, poi già nel primo anno dopo il massacro ho cambiato idea e ora credo che non è stata fatta giustizia. Oggi possono riparare" ha detto entrando nell'aula di Brescia.

"La pista della droga è quella che tutti vogliono far credere, ma mi danneggia visto che mi sto trasferendo in Italia. Credo non sia stata fatta giustizia e ora spetta ai giudici farla" ha concluso.