Nelle trincee ghiacciate dell’Ucraina dell’est: «Zaluzhny un vero eroe. Ci servono altri soldati»

di Lorenzo Cremonesi

Gli uomini impegnati da ormai due anni al fronte, i compagni morti e l’attesa per nuovi rinforzi: �Chi fugge all’estero � un traditore�

Nelle trincee ghiacciate dell’Ucraina dell’est: «Zaluzhny un vero eroe. Ci servono altri soldati»

Le trincee ghiacciate del fronte est in Ucraina (foto di Lorenzo Cremonesi)

DAL NOSTRO INVIATO
KOLODYAZNE (Ucraina orientale) — La trincea corre sinuosa sul fianco della collina spoglia. Il passaggio dei soldati ha trasformato la neve sul fondo in ghiaccio, che non si scioglie ai meno quattro gradi del mezzogiorno e camminare veloci per raggiungere i bunker comporta un continuo esercizio d’equilibrio. I soldati consigliano comunque di non rallentare e tenere sempre la testa bassa. �Le postazioni russe sono a distanze comprese tra i 500 e 800 metri. Possono spararci con tutto ci� che hanno a disposizione: dai fucili dei cecchini, ai mortai, sino ai missili Grad e i piccoli droni suicidi.

Ma i pi� pericolosi sono i colpi dei carri armati, che non ci danno il tempo neppure di gettarci a terra: l’esplosione della partenza coincide con quella dell’impatto�, dice il soldato semplice Dimitri, che ha guidato velocissimo il gippone dalle retrovie e adesso ci sprona nel bunker comando del 36esimo Battaglione Tiratori Scelti inquadrato nella 61esima Brigata Meccanizzata, che dal settembre 2022 presidia il punto strategicamente vitale che fa da cerniera tra il settore chiave di Kharkiv e quello oggi bollente di Kupiansk. In lontananza si sentono le esplosioni, pi� a sud c’� il saliente di Bakhmut e poco lontano quello di Avdiivka, dove nelle ultime ore pare che i russi abbiano guadagnato alcune posizioni.

Siamo venuti sulla linea del fronte per capire come sia il morale dopo quasi due anni di guerra, ma anche per parlare coi militari di cose da soldati che in questo momento coinvolgono tutta l’Ucraina e rischiano addirittura di destabilizzare il governo di Volodymyr Zelensky. Tutti, indistintamente, danno il benvenuto alla scelta europea di garantire aiuti finanziari. �Noi siamo la vostra prima linea contro la Russia, se dovessimo perdere toccherebbe a voi di combattere�, ripetono dalle trincee. Chiedono soprattutto munizioni e droni. �Il nostro battaglione perde una media di quattro droni al giorno. Per noi sono vitali, specie adesso che i russi hanno migliorato le loro tecniche di jamming che vanno a interferire nei nostri sistemi di controllo aereo�, spiegano. Ma cosa pensano del progetto per la nuova legge sul reclutamento mirata a rinfoltire i ranghi e della notizia, ormai di dominio pubblico, per cui Zelensky intende cambiare il capo di Stato maggiore, quello stesso generale Valeriy Zaluzhny tanto popolare per aver salvato Kiev nelle prime settimane dell’attacco russo e poi garantito la tenuta del Paese nella sua ora pi� buia?

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La soldatessa Valentina Druz: originaria di Kharkiv, ha 26 anni e si � arruolata volontaria nel 2015 (foto di Lorenzo Cremonesi)

�Noi siamo soldati e io non voglio parlare di politica. Per� considero i renitenti alla leva, specie quelli che scappano illegalmente all’estero, alla stregua di traditori. Vanno perseguiti e, se possibile, convinti a fare il loro dovere. Occorre assolutamente garantire il ricambio a chi sta sulle prime linee. Qui ci sono uomini che combattono dai primissimi giorni dell’invasione�, risponde il sergente 39enne Petro Torkjanski. Lui, come del resto la decina di soldati che gli sta attorno, evitano di criticare apertamente Zelensky. Ma la loro simpatia per Zaluzhny � evidente: �� un vero combattente, capisce i nostri bisogni. Ha insistito per chiedere mezzo milione di nuove reclute e sa il fatto suo�, dicono. Il tema � all’ordine del giorno. Pare che luned� Zelensky abbia proposto a Zaluzhny un ruolo da consigliere militare valutando di sostituirlo o con l’attuale capo dell’intelligence, Kyrylo Budanov, oppure con il comandante delle forze terrestri, Olexsandr Syrsky. Ma pare che Zaluzhny abbia puntato i piedi, mentre i due avrebbero declinato, o comunque prendano tempo. I motivi di Zelensky sono noti: il fallimento della controffensiva militare nell’estate scorsa ha creato incertezza, gli alleati americani avevano sconsigliato di incaponirsi troppo nel resistere a Bakhmut perdendo uomini e mezzi. Oggi un totale cambiamento al vertice delle forze armate potrebbe aiutare. Inoltre, la societ� civile sembra restia ad accettare una legge sul reclutamento troppo draconiana. Se per� Zaluzhny entrasse in politica potrebbe sfidare apertamente Zelensky.

�Dalle nostre importanti vittorie nell’autunno di due anni fa, quando abbiamo anche liberato Kharkiv dall’assedio russo e siamo avanzati nel Donbass, qui la linea del fronte � rimasta sostanzialmente ferma. Ma il prezzo � stato altissimo. Se penso al folto gruppo di amici con cui mi arruolai volontario nell’aprile del 2022, mi rendo conto che a combattere siamo rimasti in meno del 20 per cento: tanti sono morti, tra loro 8 dei miei compagni migliori, altri feriti o ammalati e molti ricoverati per stress post-traumatico�, racconta il tenente 30enne Vitaly Crimea (il suo nome di battaglia). Lui concorda sulla necessit� della leva di massa, per� condivide la nuova versione della legge avanzata nelle ultime ore, pi� moderata rispetto a quella proposta originariamente da Zaluzhny. Spiega: �Occorre che le nuove reclute abbiano gi� una base d’addestramento e mostrino la volont� di combattere, non si pu� forzare nessuno�.


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2 febbraio 2024 (modifica il 2 febbraio 2024 | 22:32)

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