DAL NOSTRO INVIATO
DNIPRO - A quasi due danni dall’invasione militare voluta da Vladimir Putin, il governo ucraino rivela incertezze e debolezze interne che necessitano di soluzioni rapide in vista del terzo anno di guerra.
Zaluzhny, le voci sull’addio e la crisi della Difesa ucraina. Il portavoce di Zelensky: «Falso»
Un deputato: il generale ha rifiutato un posto da diplomatico in Ue

Le voci circolate ieri nei corridoi del potere a Kiev riguardo alle eventuali dimissioni del capo di Stato maggiore, Valery Zaluzhny, sono state subito smentite dai portavoce del presidente Volodymyr Zelensky. Ma non � certo la prima volta che si propongono e rivelano il permanere di dissidi e tensioni tra i circoli legati al presidente e invece i vertici militari, specie in concomitanza alla controversa legge in fase di elaborazione per allargare la leva obbligatoria sull’onda della necessit� vitale di infoltire i ranghi dell’esercito decimato e stremato da due anni di combattimenti.
I social e i canali d’informazione locali gi� nel tardo pomeriggio avevano iniziato a diffondere la notizia delle dimissioni del 50enne Zaluzhny e immediatamente le agenzie stampa russe Tass e Novosti avevano fatto da volonterose casse di risonanza, ben felici per una volta di segnalare i dissidi interni ucraini, piuttosto che dover smentire i consueti scontri tra Putin e i suoi generali. Era poi stato il deputato ucraino Oleksiy Goncharenko a riportare su Telegram che a Zaluzhny sarebbe stata offerta la posizione di ambasciatore in un importante Paese europeo, ma che questi avrebbe subito rifiutato. Poco dopo era giunta la prima smentita dal ministero della Difesa: �Cari giornalisti non c’� nulla di vero�. Quindi le parole dirette del capo ufficio stampa di Zelensky, Serhii Nykyforov: �Assolutamente no: il presidente non ha dimesso il capo di Stato maggiore�.
Va tuttavia aggiunto che ormai da parecchi mesi i media locali e internazionali segnalano il permanere di difficolt� nei rapporti tra il presidente e il capo delle sue forze armate. L’autunno scorso un’intervista concessa da Zaluzhny all’Economist, in cui ammetteva il fallimento della controffensiva militare che avrebbe dovuto avere luogo durante l’estate, aveva sollevato forti critiche nei circoli presidenziali. I commentatori ucraini da tempo segnalano che la forte popolarit� del capo di Stato maggiore (un anno fa i sondaggi gli davano l’87 per cento delle preferenze a fronte di una diminuzione del tasso di gradimento per Zelensky) poteva addirittura spingerlo a proporsi come candidato in alternativa al presidente. Era quindi stato lo stesso Zaluzhny a dichiarare di non essere affatto disposto ad entrare in politica.
Oggi il presidente e il governo sono chiamati a compiere passi importanti e per nulla popolari per traghettare il Paese verso la nuova fase della guerra. Cresce l’incertezza sugli aiuti militari americani, mentre il contributo dell’Europa resta comunque limitato. Ai primi di gennaio Zelensky aveva annunciato l’intenzione di imporre una nuova legge draconiana sulla leva, che permettesse di reclutare mezzo milione di nuovi soldati. Ieri ha ribadito la necessit� di intercettare le centinaia di migliaia di uomini in et� compresa tra i 18 e 60 anni fuggiti all’estero, nonostante gli espliciti divieti imposti dalla mobilitazione nazionale subito dopo l’attacco russo.
Corriere della Sera � anche su Whatsapp. � sufficiente cliccare qui per iscriversi al canale ed essere sempre aggiornati.
30 gennaio 2024 (modifica il 30 gennaio 2024 | 07:06)
© RIPRODUZIONE RISERVATA