Antony Blinken ha provato a rassicurare i ministri degli Esteri riuniti ieri a Bruxelles per il vertice Nato. Il Segretario di Stato americano ha spiegato che dal Congresso Usa stanno giungendo �segnali positivi�. Lo Speaker della Camera dei Rappresentanti, il repubblicano Mike Johnson, potrebbe mettere ai voti, forse entro aprile, il provvedimento che destina 60 miliardi di dollari all’Ucraina: circa 50 miliardi serviranno per procurare armi e mezzi militari.
I timori sul crollo del fronte ucraino: così la Nato prepara la colletta per i missili
Il modello � quello di Praga che ha cos� acquistato un milione di proiettili da artiglieria, La ministra degli Esteri tedesca ha promesso a Kuleba: �Porter� la tua richiesta a livello europeo e mondiale�.

Un condominio di Kharkiv colpito dai russi (Afp)
Blinken lo ha ripetuto anche al ministro degli Esteri ucraino, Dmytro Kuleba che, nei colloqui a porte chiuse e poi davanti alle telecamere, ha descritto uno squilibrio sul campo di battaglia sempre pi� difficile da sostenere. I russi stanno cercando di logorare la resistenza militare, di fiaccare lo stato d’animo della popolazione e quindi la tenuta politica del Paese, colpendo sistematicamente le reti dell’energia, le telecomunicazioni, i trasporti, le fabbriche, la filiera alimentare.
Il problema, dunque, era e resta l’America. Senza le nuove forniture di armi statunitensi, il rischio di un collasso ucraino � alto. I pi� preoccupati sono, come � sempre stato fin dall’inizio, i polacchi e i baltici. A loro, adesso, si sono aggiunti i francesi. Quanto pu� reggere ancora Kiev in queste condizioni? A met� marzo il leader dei senatori democratici, Chuck Schumer, uscendo da un incontro con Joe Biden, aveva dichiarato: o mandiamo subito ci� di cui hanno bisogno, oppure l’Ucraina crolla fra due mesi. Ieri, per�, non risulta che la �profezia di Schumer� sia stata rilanciata da qualcuno.
Di fatto tutti i ministri hanno preso per buone le previsioni di Blinken: le consegne di armi Usa riprenderanno presto e quindi la difesa ucraina rimarr� in piedi. Nello stesso tempo, per�, nella Nato prevale la convinzione che, in questa fase, l’armata putiniana non abbia la forza per dilagare nel territorio ucraino. I russi potrebbero anche sfondare in un settore, ma non su tutta la linea di un fronte lunghissimo.
In ogni caso i rappresentanti dei 32 Stati, con l’eccezione dell’Ungheria, hanno convenuto che non ci si pu� limitare ad aspettare i parlamentari di Washington. Vanno prese subito altre iniziative. E qui la strategia militare si intreccia con il messaggio politico da trasmettere a Putin: la Nato non abbandona l’Ucraina, anzi si prepara ad accoglierla nel club transatlantico.
Kuleba, davanti alle telecamere e ritto di fianco a Blinken, ha ricordato, con numeri drammatici, quale sia oggi il versante pi� critico: �Nel solo mese di marzo il nostro territorio � stato colpito da 94 missili balistici; chiedo agli alleati di consegnarci urgentemente sistemi di difesa aerea: i migliori sono i Patriot�. Gli Stati della Nato si preparano a replicare la formula gi� sperimentata con successo dalla Repubblica Ceca. Il governo di Praga ha organizzato una sorta di colletta volontaria per acquistare circa 1 milione di proiettili da artiglieria sui mercati mondiali e da girare agli ucraini. Obiettivo appena raggiunto: hanno aderito 15 Paesi, versando in totale circa 1,8 miliardi di euro.
A Bruxelles si � deciso di fare la stessa cosa con i Patriot o altre batterie anti-missile, come i Samp-T. Al momento l’ipotesi pi� quotata � che questa volta il capofila dell’operazione possa essere la Germania, visto che ha gi� messo a disposizione di Volodymyr Zelensky due piattaforme di lancio per i Patriot. La ministra degli Esteri tedesca, Annalena Baerbock, ha promesso a Kuleba: �Porter� la tua richiesta a livello europeo e mondiale�. Parole che sembrano confermare il ruolo della Germania alla testa di una coalizione impegnata a rafforzare la difesa aerea dell’Ucraina.
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4 aprile 2024 (modifica il 4 aprile 2024 | 22:39)
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