
Vannacci, nuova sfida a Crosetto: il generale si iscrive al sindacato che attacca il ministro
In attesa della candidatura con la Lega, che Matteo Salvini dà quasi per fatta, il generale Roberto Vannacci si iscrive al sindacato. Per la precisione, al Siamo, un sindacato autonomo dell'esercito; il quale subito si adopera in sua difesa con un appello al ministro della Difesa Guido Crosetto, affinché ci siano "ponderazione e dialogo" nell'esaminare il procedimento aperto dalla procura militare e che riguarda il generale. Anche perché Crosetto avrebbe dato "impressione di parzialità e mancanza di equidistanza" nel commentare i fatti che riguardano Vannacci.

La riforma del settore che prevede la creazione di organizzazioni sindacali anche all'interno del mondo militare è rimasta a metà. Nell'albo del ministero della Difesa le associazioni professionali a carattere sindacale tra militari registrate dall'ottobre 2022 sono ben 28 e coinvolgono carabinieri, aeronautica, marina militare e ovviamente esercito. Il Siamo è il settimo in ordine di costituzione ma sulla rappresentatività non è ancora possibile avere dati certi, non esistendo ancora la possibilità di certificarne il numero di iscritti.
Di sicuro il tesseramento di Vannacci - che oltretutto ha un ruolo di primo piano, gerarchicamente parlando: in un'azienda sarebbe equiparabile a un dirigente - è pesante sul piano comunicativo. Per il Siamo viene definito "lecito il dubbio che l’indagine formale avviata dal ministro nei confronti del Vannacci possa essere influenzata da pregiudizi o miri, nella peggiore delle ipotesi, a irrigidire le già restrittive norme per chi indossa un’uniforme e ad introdurre sanzioni più severe per le violazioni alle libertà costituzionali da parte del personale militare". Il segretario generale del Siamo, Daniele Lepore, di stanza a Verona, si augura che "non vi sia un interesse politico superiore inteso a trasformarlo in un capro espiatorio di una condotta del vertice politico alquanto irrituale e poco ortodossa nei modi e nei tempi di comunicazione".
La vicenda ormai è nota: Vannacci in questi mesi si è appellato alla libertà di parola, quindi il suo tour promozionale del proprio libro e il protagonismo mediatico gli sarebbero garantiti, nonostante il ruolo e la divisa che in teoria imporrebbero un atteggiamento super partes. Che è ciò che ha sempre ribadito Crosetto. Ora toccherà ai magistrati militari fare chiarezza una volta per tutte. Nel frattempo Vannacci in propria difesa aggiunge quindi un sindacato.