Perché i russi avanzano e l'Ucraina non riesce a frenarli? Ecco quali sono i problemi per le truppe di Kiev

diAndrea Marinelli e Guido Olimpio

Il punto militare 633 | I russi, oltre ad avere scorte abbondanti di munizioni, hanno più uomini. Questo permette loro di testare i punti deboli dell’avversario, cercare varchi. Dal campo emergono lamentele degli ufficiali sulle condizioni delle linee di difesa

Ucraina, la situazione è difficile per Kiev: quali sono i problemi degli uomini di Zelensky?

Un edificio distrutto nei sobborghi di Volchansk, nella regione di Kharkiv (foto Epa/George Ivanchenko)

La situazione è sempre più seria per Kiev, il nemico è all’offensiva incurante delle perdite. E il Cremlino si «permette» persino di fare un rimpasto di governo sostituendo il ministro della Difesa Sergei Shoigu. Diversi i fattori da segnalare.

I russi, oltre ad avere scorte abbondanti di munizioni, hanno più uomini. Questo permette loro di testare i punti deboli dell’avversario, cercare varchi, creare diversivi. I generali di Zelensky – non è una novità – non dispongono di risorse sufficienti per tamponare ogni breccia, i loro reparti sono stanchi.

Dal campo emergono lamentele degli ufficiali sulle condizioni delle linee di difesa: strutture poco adeguate, trincee «leggere», mine insufficienti per creare sbarramenti. Sono partiti tardi nel costruirle, un pericolo sottolineato più volte dagli esperti e che ora si materializza in diversi settori.

Mosca ha poi intensificato i raid su città e basi. Interessante lo spunto pubblicato dal Wall Street Journal riferito a questa prima parte dell’anno: gli invasori, negli ultimi sei mesi, hanno aumentato del 45% il numero di vettori lanciati mentre gli ucraini avrebbero intercettato solo il 46% dei missili, dato poi sceso al 30%. Un calo drastico rispetto al 73% del periodo precedente. Va meglio il contrasto dei droni-kamikaze (come lo Shahed di produzione iraniana), distrutti attorno all’80%, in quanto più lenti. Sono comunque velivoli che logorano, fanno danni, impegnano i «difensori». Sempre secondo il quotidiano americano i russi, nello stesso periodo preso in esame, hanno impiegato 2.628 Shahed, cifra due volte superiore alla quota passata.

La conclusione degli osservatori continua ad essere la solita. Lo scudo dell’Ucraina è costantemente saturato, sono troppi i «proiettili» da fermare e gli armamenti dell’arsenale restano scarsi in quanto devono badare sia ad un fronte lunghissimo che alla tutela di industrie, settore energetico, installazioni. Inoltre, è complicato stoppare i missili balistici e ipersonici (tipo Kinzhal e Zircon). Gli artiglieri di Putin ne sono consapevoli: ne hanno tirati – precisa il Wall Street Journal – rispettivamente 114 e 46, incremento significativo se comparato con i 33 e i 27 dell’epoca precedente. A questa minaccia si sono aggiunti gli S-300/S400, apparati antiaerei riconvertiti per colpire target terrestri. Sembra che neppure uno sia stato neutralizzato.

All’Ucraina servirebbero molti più Patriot, però ha poche batterie e la domanda nel settore antimissile è altissima, una richiesta legata anche a quanto avviene in Medio Oriente – da Israele fino al Mar Rosso – dove le incursioni dal cielo sono quotidiane.

13 maggio 2024 ( modifica il 13 maggio 2024 | 11:53)

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