Ferrari al Gp di Spagna: motori recuperati, novità tecniche e la fiducia di Sainz. Il piano per il riscatto

diDaniele Sparisci

A Barcellona si apre il loung tour estivo con 3 Gp di fila. Leclerc teme un ritorno forte della Red Bull: «Se andremo bene qui, sarà un segnale forte»

La lunga volata d’estate, a Barcellona parte il tour de force con cinque gare (tre di fila) in sei fine settimana prima della pausa di fine luglio. Sentimenti e calcoli si mischiano in un percorso che indirizzerà il Mondiale: 8 anni fa in Catalogna cominciava l’era Verstappen con la prima vittoria dell’olandese. Ora si cercano candidati seri a disturbare il suo dominio. 

È l’ ultima volta di Sainz nel Gp di casa con la Ferrari e «vincere sarebbe indescrivibile: potete immaginare che cosa proverei a livello di emozioni se dovesse accadere». Il futuro infatti non riserverà grandi occasioni se la scelta è quella fra la Williams e la Sauber (che diventerà Audi), lo spagnolo ufficializzerà la decisione nei prossimi giorni dopo essersi goduto il calore del suo pubblico.

È un viaggio sulle montagne russe per Carlos, e lo è per la Ferrari reduce dal doppio tonfo in Canada, delusione maturata appena dopo aver toccato la vetta a Montecarlo. «Abbiamo imparato la lezione e capito che cosa non ha funzionato — spiega lo spagnolo —, non eravamo a posto con gli assetti e con le gomme. Questa è una pista più normale, la conosciamo tutti molto bene». Anche se il Montmelò non è più sede dei test (è stato sostituito dal Bahrein) resta un riferimento per valutare le qualità di una monoposto. La tradizione però non aiuta: l’ultimo successo del Cavallino risale al 2013, con Fernando Alonso, ora all’Aston Martin, un digiuno lunghissimo. La scuderia inglese insiste per avere Adrian Newey, il cui destino resta conteso fra più parti oltre a Maranello.


Gli sforzi però sono concentrati sul brevissimo periodo, il black-out del Canada va cancellato. Sul fronte affidabilità c’è ottimismo: l’unità che a Montreal ha tolto 80 cavalli a Leclerc sembra essere stata recuperata dopo analisi approfondite, e così anche le precedenti smontate per precauzione dopo gli allarmi di alcuni sensori. Ma in un campionato così tirato si dà per scontato — da agosto in poi— il ricorso a power unit fresche oltre i limiti del regolamento (4 per 24 Gp), gestire le penalità future su piste adatte ai sorpassi — Spa e Monza per esempio— sarà un’altra variabile. Charles si aspetta di voltare immediatamente pagina: «Abbiamo risolto i problemi, torneremo al nostro livello. Sono fiducioso: abbiamo resettato anche mentalmente e il contributo di Fred (Vasseur ndr) è stato molto importante. Ci ha ridato la fiducia». 

Il problema è capire quale livello, Barcellona infatti è favorevole alla Red Bull e misurerà la vera distanza con gli inseguitori dopo una sequenza di Gp combattuti. «Se saremo in grado di lottare qui — prosegue il monegasco— sarà un ottimo segnale per il resto della stagione».

Quanto conteranno gli sviluppi tecnici in un confronto a tre, forse a quattro (oltre alla McLaren, la Mercedes è tornata sul podio a Montreal)? Sulla Ferrari piccole modifiche aerodinamiche, il guadagno viene quantificato in un decimo. Niente di rivoluzionario, e anche i rivali hanno adattato le loro macchine: «I miracoli non esistono in F1 — conclude Sainz — ma siamo tutti vicini e qualsiasi cosa può aiutare». A realizzare l’ultimo grande sogno di un ragazzo che Maranello lascerà tanti buoni ricordi.

Ferrari's Spanish driver Carlos Sainz gives a press conference at the Circuit de Catalunya on June 20, 2024 in Montmelo, on the outskirts of Barcelona, ahead of the Spanish Formula One Grand Prix. (Photo by Thomas COEX / AFP)

21 giugno 2024

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