NEW YORK — Ventiquattro ore dopo la sentenza del processo di New York per frode fiscale e finanziaria che condanna la Trump Organization a pagare una multa di 355 milioni di dollari, Donald Trump, in viaggio verso il Michigan per un comizio, ha fatto una tappa inattesa a Filadelfia: in un frastuono infernale di fischi e applausi ha affrontato la folla di giovani visitatori dello Sneaker Con: la maggiore fiera mondiale dei collezionisti di scarpe sportive spesso rese celebri da star del basket o di altri sport. E, per non essere da meno, l’ex presidente ha presentato le ammiraglie di una collezione di scarpe griffate Trump: la Never Surrender, una scarpa alta da basket totalmente dorata salvo il tallone sul quale campeggia la bandiera americana a stelle e strisce. Prezzo: 399 dollari.
Dalle sneaker «d’oro» alla quotazione in borsa del suo social, così Trump batte cassa per pagare i maxi debiti alla giustizia
Allo Sneaker Con di Philadelphia l’ex presidente, a corto di liquidit�, ha presentato le scarpe �Never Surrender�, al prezzo di 399 dollari. Il merchandising pu� servire a recuperare fondi per la multa di 355 milioni di dollari del tribunale di New York

Trump presenta la sua linea di scarpe alla Sneaker Con di Philadelphia (foto Getty via Afp)
Per chi vuole qualcosa di pi� sobrio e meno caro, ci sono scarpe da tennis T 45 (Trump � stato il 45esimo presidente Usa) a 199 dollari. Tutto in vendita su un sito dove si pu� anche acquistare (per 99 dollari) il profumo Victory 47 (se vincer� a novembre, The Donald torner� alla Casa Bianca come quarantasettesimo presidente). Il sito che vende scarpe e profumi sostiene di non avere nulla a che fare con la campagna elettorale repubblicana, ma la societ� che lo gestisce, CIC Ventures, � di propriet� di Trump. Che stia cercando di recuperare col merchandising parte di quello che deve al tribunale di New York? Sabato Trump ha agitato a lungo le sue scarpe davanti ai ragazzi ululanti. Poi le ha messe in bella vista sul podio dal quale ha arringato la folla.
E non � certo la prima volta che il tycoon divenuto presidente sfrutta il suo brand ben oltre il settore immobiliare: dal 2011 � sua Albemarle Estate, la pi� grande vigna della Virginia che produce 36 mila casse di vino Trump l’anno. In passato, poi, lui ha dato il suo nome anche a una vodka, a una compagnia aerea (poi fallita), perfino a delle bistecche. Nel 2022 ha incassato circa un milione cavalcando la moda degli NFT: carte digitali da collezione nelle quali l’ex presidente � raffigurato come astronauta, cowboy e supereroe. Trump � molto creativo nell’escogitare sempre nuovi modi di sfruttare la sua immagine per raccogliere denaro.
Basti pensare alle decine di milioni che ha raccolto per sostenere spese elettorali e per �portare alla luce la truffa elettorale architettata da Biden�: denaro in realt� usato per pagare gli avvocati che difendono l’ex presidente nei molti processi a suo carico. Non saranno, comunque, tutti questi rivoli a risolvere i problemi finanziari di un imprenditore che, considerati anche gli 83 milioni che deve a Jean Carroll come indennizzo per le sue calunnie, si trova a dover sborsare poco meno di mezzo miliardo di dollari. Ha fatto ricorso ma, in attesa dell’esito, dovr� comunque depositare entro 30 giorni obbligazioni basate sul suo patrimonio liquido o titoli presentati da un’istituzione finanziaria che garantisce a suo nome.
Qui Trump, furioso davanti a condanne da lui denunciate come persecuzioni politiche di magistrati eletti nelle liste del partito democratico, ha due problemi. Il primo riguarda le disponibilit� liquide. Il suo patrimonio � quasi tutto immobilizzato in palazzi residenziali, alberghi, resort, campi da golf. In passato lui ha sostenuto di avere liquidit� quasi illimitata, ma le sue parole vanno prese con cautela, visto che nei decenni scorsi per ben quattro volte ha dichiarato bancarotta dopo aver affermato di essere finanziariamente solido.
Stavolta il New York Times ha calcolato che l’ammontare complessivo delle multe a carico di Trump � pari alle sue attuali disponibilit� liquide o, addirittura, le eccede. Ma qui subentra il secondo — e forse pi� grave — problema: pi� che la multa, il guaio serio, per Trump, rischia di essere quello delle pene accessorie. Per tre anni lui non potr� avere cariche in societ� di New York n� potr� chiede prestiti a banche con sede in questo Stato (cio� quasi tutte). Stesso divieto (ma per 2 anni) per i figli Eric e Donald Jr. Gestire con questi vincoli (e sotto gli occhi dei controllori del tribunale) l’immenso patrimonio immobiliare dei Trump sar� difficilissimo.
Ma Trump, si sa, ama pensare sempre in grande. Magari ricorrendo ad azzardi e a qualche gioco di prestigio. Stavolta il coniglio che Donald sta cercando di tirare fuori dal cilindro � quello della fusione (e successiva quotazione in Borsa) di Truth Social, la piattaforma sociale che ha creato un paio d’anni fa, di fatto il megafono della sua campagna elettorale, e la Digital World Acquisition: una Spac, cio� una societ� speciale con obiettivo non dichiarato in anticipo, che � stata creata da suoi alleati. Il progetto � noto da tempo ma la sua realizzazione sembrava improbabile per dispute tra i soci, per sospetti di attivit� illegali e perch� mancavano le autorizzazioni delle autorit� finanziarie.
La settimana scorsa, per�, la SEC, l’authority della Borsa Usa, ha approvato la proposta di fusione e la Digital World ha convocato gli azionisti per dar via all’operazione. Nonostante Truth Social fin qui abbia accumulato solo perdite, la notizia della fusione con la startup di Trump ha fatto crescere il valore (teorico) di Digital World a oltre 4 miliardi di dollari. Di fatto Trump sta tentando di quotare io suo brand politico. Se l’operazione andr� in porto all’ex (e forse futuro) presidente andr� una quota variabile tra il 58 e il 69 per cento della nuova societ�. Un ennesimo gioco di prestigio trumpiano sul quale, anche dopo le autorizzazioni, continuano a pesare alcune incognite: pare ci siano alcuni soci di minoranza decisi a dare battaglia e, comunque, una quotazione della Digital World che si � impennata fino ad altezze siderali per l’appeal del marchio Trump, potrebbe precipitare di nuovo in modo altrettanto repentino per un cambiamento di umori politici. E Trump, vincolato a non vedere le sue azioni per almeno sei mesi dopo la fusione (che potrebbe avvenire materialmente ad aprile) difficilmente riuscir� ad andare all’incasso prima delle elezioni del prossimo novembre.
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19 febbraio 2024 (modifica il 19 febbraio 2024 | 12:15)
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