Fmi bacchetta il governo Meloni: «Nella bozza della Manovra non ci sono riforme per la crescita»
di Massimiliano Jattoni Dall’Asén
Kristalina Georgieva, direttrice generale del Fondo monetario internazionale, ha incontrato il Corriere della Sera e un gruppo ristretto di grandi quotidiani europei. Pubblichiamo un estratto dell’intervista che apparirà domani 24 novembre sul quotidiano cartaceo e su corriere.it. (english version)
di Massimiliano Jattoni Dall’Asén
La Germania è l’unica grande economia oggi in recessione. L’Europa sta perdendo la sua locomotiva economica?
«Se l’Europa è stata colpita duramente dalla crisi energetica a causa della guerra in Ucraina, la Germania è stata colpita ancora più duramente per la sua dipendenza dal gas russo e per l’alta intensità energetica della sua industria manifatturiera. La Germania deve investire in infrastrutture, nell’economia verde, nelle competenze e nelle persone. Come il resto d’Europa, ha una società che invecchia. E non si tratta di investimenti banali, soprattutto quando sappiamo che il prossimo passo sarà l’adeguamento al mondo dell’intelligenza artificiale».
di Federico Fubini
Ritiene che la politica di bilancio di Francia, Italia e Spagna sia adeguata?
«Questi tre Paesi hanno visto il loro rapporto fra debito e prodotto interno lordo aumentare in modo significativo. La loro risposta di bilancio al Covid è stata opportunamente molto forte, ma ha portato ad un aumento dei livelli di debito e deficit. Quindi ora devono davvero allacciarsi le cinture e procedere a correzioni di bilancio. Per l’Europa avanzata nel suo complesso, raccomandiamo aggiustamenti più significativi. Quest’anno prevediamo una stretta di bilancio dello 0,3%. L’anno prossimo dovrebbe arrivare allo 0,85%».
di Alberto Mingardi
Può essere più specifica su Francia, Italia e Spagna?
«Le condizioni sono un po’ diverse. Per l’Italia, il problema è aggravato dal rallentamento della crescita a seguito del ritiro delle misure di sostegno pubblico. Quindi le entrate non sono abbastanza forti e rendono più difficile l’aggiustamento. Riteniamo che ciò che è ora nel bilancio dell’Italia dovrebbe essere rafforzato: l’aggiustamento di bilancio che l’Italia sta adottando non funzionerà abbastanza velocemente da ridurre i livelli di deficit e debito. La Francia è in una posizione migliore perché la crescita favorisce di più l’aggiustamento fiscale. Ma ancora una volta, riteniamo che il 2024 debba rappresentare una svolta per la Francia in termini di stretta della finanza pubblica. La Spagna ha beneficiato di una grande ripresa dei servizi e del turismo. Il governo programma un aggiustamento dello 0,3% del Pil. E in realtà riteniamo che ciò vada bene, nella misura in cui la Spagna non rinnoverà le misure di sostegno politico che dovrebbero scadere alla fine di quest’anno. È un momento difficile per le autorità di bilancio. Quando è necessario attuare una stretta, quando la pressione pubblica per avere maggiori aiuti è forte, è difficile farlo. Ma è necessario perché semplicemente non sappiamo cosa c’è dietro l’angolo, quale sarà il prossimo shock. Dobbiamo accumulare riserve per quando potremmo essere di nuovo colpiti».
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23 nov 2023
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