La partita del cuore tra politici e cantanti. Niente assist Conte-Schlein. E Renzi sul portiere Giorgetti: «Occhio a entrate e uscite»

diAndrea Arzilli

All'Aquila in campo il team bipartisan dei mister La Russa e Casini

DAL NOSTRO INVIATO 
L’AQUILA - È la Partita del Cuore e «si gioca per i bambini», ripetono tutti i giocatori — cantanti e politici delle rispettive Nazionali — sul prato sintetico dello stadio Gran Sasso. Ma forse, politicamente, il cuore della partita è l’attesa della partita stessa, quando uno alla volta arrivano i leader. Fino all’ultima entrata, la più scenica: quella di Elly Schlein. Ultima a entrare per problemi agli scarpini, forse un po’ stretti, ma del resto è lei stessa, maglia numero 7, fascia destra ma piede sinistro, ad ammettere che da tanto non li indossava: «Sono arrugginita, ma darò il meglio — dice la segretaria del Pd —. Lo sport è inclusione, siamo qui per dare un segnale». I cronisti l’accerchiano, impossibile dribblare i microfoni: «Flavio pensaci tu», chiede aiuto al portavoce Alivernini

Non se lo aspettava, del resto in Abruzzo non era andato bene il campo largo con il M5S di Giuseppe Conte. «Ma a me hanno dato la 10, sono il fantasista», commenta sornione Conte a chi gli chiede se stavolta avrebbe sfornato un assist buono alla segretaria. Poi però in campo, a porta sguarnita, l’assist non lo sforna, dà solo un «cinque» di scuse a Schlein. E si divora un gol: «Corrono come diavoli», dice l’ex premier sui cantanti. Così alla segretaria dem serve un po’ di tempo per sincronizzare le gambe e galleggiare sulla line a del fuorigioco in attesa della verticalizzazione di uno dei dem in campo: Boccia, Casu, Anna Ascani la guardano, ma tra caldo e fatica ci si rende conto che solo il sindaco di Verona, ed ex calciatore azzurro, Damiano Tommasi, può accendere la luce. È dal gruppo del centrodestra — dal presidente della Camera Lorenzo Fontana, a Giorgio Mulè a Maurizio Lupi a Maurizio Gasparri fino al portiere Giancarlo Giorgetti che, come ironizza Matteo Renzi, deve «stare attento alle entrate e alle uscite» — che arriva il primo gol dei politici: è del leghista Jacopo Morrone, autore di una doppietta. Poi, da sinistra, segnerà Nicola Fratoianni

Durante la gara, comunque, 6 mila persone si spellano le mani: i gol sono tanti. Gli applausi si erano sentiti anche prima del fischio d’inizio, soprattutto per il presidente del Senato Ignazio La Russa, cittì dei politici e autore di una corsa in stile «Oronzo Canà» («mi ispiro alla 5-5-5», dice lui stesso). Poco prima, un siparietto con l’allenatore dei parlamentari, Pierferdinando Casini, unico in campo ad aver visto dal vivo l’abbraccio Fini-D’Alema del ‘96. «Siamo in panchina insieme perché uno sa leggere e l’altro sa scrivere», scherza Casini. Dopo un’ora i politici, paonazzi, hanno già subito cinque gol. Ma comunque, secondo Giorgetti, «meglio fare il portiere che il ministro».

La newsletter Diario Politico

Se vuoi restare aggiornato sulle notizie di politica iscriviti alla newsletter "Diario Politico". E' dedicata agli abbonati al Corriere della Sera e arriva due volte alla settimana alle 12. Basta cliccare qui.

16 luglio 2024 ( modifica il 16 luglio 2024 | 23:33)

- Leggi e commenta