Uno sprint di due settimane per trovare un’impresa costruttrice che risponda al bando del ministero delle Infrastrutture, una volata di 685 giorni per costruire e consegnare l’impianto chiavi in mano: la sfida per ospitare nel sito originale di Cortina, in Italia, le gare di bob, slittino e skeleton dei Giochi invernali 2026 parte dalla gara d’appalto per il rifacimento del vecchio Eugenio Monti appena pubblicata dalla Societ� Infrastrutture Milano-Cortina con conclusione dei lavori (se tutto fila liscissimo) prevista per il 3 dicembre 2025, appena due mesi prima della cerimonia di apertura.
Olimpiadi Milano-Cortina, il progetto della pista di bob per restare a Cortina
Due settimane per trovare un’impresa che risponda al bando e 685 giorni per costruire l’impianto: la Lega di Salvini e Zaia spinge. Ma resta in piedi anche l’ipotesi Cesana: qui bastano un anno e meno soldi

Un percorso pieno di ostacoli (per il quale il ministero ha concesso la procedura accelerata urgente prevista dal decreto legge 36/2023) che potrebbe per� concludersi presto, gi� alle 12 del prossimo 18 gennaio se, come accaduto lo scorso luglio, il bando dovesse andare deserto. Qualora invece si trovasse un costruttore interessato, entro il 31 gennaio bisogner� poi convincere il Cio (che ha potere di vita e di morte sugli impianti olimpici) a rimangiarsi il diktat ribadito pi� volte di svolgere le gare in un circuito �gi� esistente e funzionante e fuori dall’Italia�.
La Lega spinge per Cortina
Fortemente voluto da Matteo Salvini e dal governatore del Veneto Luca Zaia, il capitolato di �Cortina 2 Light� (che il Corriere ha consultato integralmente), oltre ad eliminare le strutture commerciali e museali si propone �di ridurre il costo delle opere individuando nuove soluzioni progettuali che garantiscano un risparmio dell’investimento complessivo� (da 140 a 81 milioni, la cifra stanziata in origine dal governo) semplificando il layout funzionale dell’intero impianto, rivedendo tutti i rivestimenti, tagliando la zona conferenze, lasciando al grezzo le strade di accesso, installando parapetti provvisori, eliminando alcuni parcheggi, risparmiando 5 mila metri quadrati di bosco (ma sacrificandone 20 mila) e �non realizzando n� le tribune n� i volumi accessori previsti nel piazzale dell’edificio: servizi per gli spettatori, infermeria e cabine giudici�.
Precisando che per alcune opere (il cronometraggio, ad esempio) non ci sono ancora indicazioni precise da parte del Cio e che i tempi brevissimi restano comunque un problema, i progettisti spiegano che collaudi e �test event� del budello olimpico dovranno essere effettuati (tra aprile e luglio 2025) a lavori non ancora completati e non un anno prima, durante la stagione agonistica, come da prassi.
In corsa anche Cesana
Se Cortina lancia la rincorsa, Cesana Torinese non si arrende e continua ad avere il supporto di Forza Italia e di parte del governo. Il rifacimento della pista dei Giochi 2006 richiederebbe soltanto 365 giorni e appena 33 milioni di euro per un intervento che rinvierebbe a dopo i Giochi la riconversione ecologica dell’impianto di raffreddamento ad acqua glicolata e l’alimentazione a pannelli solari. Decisione del Cio a parte, la sfida tra le due sedi italiane � squisitamente politica: il Veneto sarebbe anche disposto obtorto collo a cedere le gare all’estero (presumibilmente a Saint Moritz, in Svizzera) in cambio di una compensazione con spazi tv o con lo spostamento dello sci alpinismo nel Bellunese ma faticherebbe a digerire una sede piemontese, avvantaggiata dai costi ridotti, non prevista dai piani della Fondazione Milano-Cortina. Comunque vada, sulla storia infinita e tormentata dello �sliding center� olimpico tra un mese ci sar� finalmente la svolta definitiva.
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4 gennaio 2024 (modifica il 4 gennaio 2024 | 07:34)
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