Le “guerre stellari” di Trump: nel programma per il secondo mandato promette di replicare negli Usa l’Iron Dome israeliano

ROCHESTER (New Hampshire) - Ci sono anche le "guerre stellari", nel programma per l’eventuale secondo mandato presidenziale di Donald Trump. Lo ha annunciato lui stesso durante un comizio tenuto nell’Opera House di Rochester, dove ha promesso di replicare l’Iron Dome israeliano negli Stati Uniti, se il 5 novembre verrà rieletto.

Oggi gli elettori del New Hamsphire vanno alle urne per le primarie che aprono la corsa alla Casa Bianca, dopo i caucus dell’Iowa, ma questo appuntamento iniziale col voto ai seggi potrebbe anche essere quello conclusivo. Se infatti Trump ripetesse il successo a valanga già ottenuto nello stato rurale del Midwest, la nomination del Partito repubblicano sarebbe inevitabilmente sua. Se invece l’ex ambasciatrice all’Onu Nikki Haley riuscisse a batterlo, o quanto meno perdere con un distacco sotto alla doppia cifra, potrebbe sperare di riaprire la corsa, anche perché dopo, alla fine di febbraio, si voterà nella sua South Carolina di cui è stata governatrice. Gli ultimi sondaggi la danno in ascesa, ma la distanza da Donald resta proibitiva.

L’ex capo della Casa Bianca lo sa, e dopo il ritiro del governatore della Florida Ron DeSantis, parla già da candidato nominato dal Gop. Anzi, parla già da presidente, come ha fatto domenica sera a Rochester. Davanti alla Opera House di questa cittadina del New Hampshire si sono riviste scene che riportano al culto di Trump del 2016. Fila chilometrica sotto la neve per entrare, centinaia di persone rimaste in strada, venditori ambulanti che offrono cappelli, magliette, oggetti di ogni tipo stampati col suo nome. Per la verità ci sono anche un paio di camioncini del Lincoln Project, che passano davanti ai trumpisti in coda mostrando dagli schermi piazzati sulle fiancate laterali un video che lo accusa di essere un dittatore. Il filmato fa la parodia di quello della campagna elettorale, in cui Donald viene presentato come l’Unto del Signore, e dice: "L’ottavo giorno Dio decise che gli serviva un uomo pronto a cancellare la democrazia. Perciò creò un dittatore".

Lui però non si è lasciato intimidire, anzi. Dentro ha parlato da vincitore della nomination, ringraziando chi lo ha appoggiato come DeSantis, e attaccando ancora Haley, definita una globalista ormai destinata alla sconfitta.

Passando ai programmi o alle promesse elettorali, ha detto che farà l’Iron Dome per la protezione missilistica degli Usa. Ha descritto il funzionamento del sistema israeliano, definendolo "una bellezza. Hai pochi secondi per distruggere i razzi in arrivo, ma funziona alla perfezione". Trump ha ricordato le "guerre stellari immaginate da Ronald Reagan. Era un’idea magnifica, ma purtroppo allora non aveva la tecnologia. Ora invece la possediamo, e io intendo realizzarla".

Non ha discusso le implicazioni per i trattati internazionali sul controllo degli armamenti, peraltro abbandonati in gran parte proprio dalla Russia, e ha inquadrato questa mossa nella sfida per il dominio geopolitico con Mosca e Pechino. Ha fatto capire che lui metterebbe fine alla guerra in Ucraina facendo leva sul petrolio, perché rilanciando la produzione energetica negli Stati Uniti farebbe scendere "il prezzo del greggio intorno a 40 dollari al barile. Così Putin non potrebbe più finanziare la sua invasione". Anzi, è proprio il capo del Cremlino che "non vuole la pace, perché con la guerra fa più soldi".

In questo modo ha promesso anche di dimezzare "in un anno il costo dell’energia". Quindi stop alle politiche per la protezione dell’ambiente e la lotta ai cambiamenti climatici, che lui ha definito il "New Green Scam", ossia il grande imbroglio verde.

Ha criticato le bombe lanciate dal presidente Biden nello Yemen, perché così gli Usa riportano la guerra in Medio Oriente: "Io invece voglio finirle le guerre, come avevo fatto con l’Isis". Siccome l’economia si sta riprendendo, e questo potrebbe aiutare Joe a batterlo il 5 novembre, ne ha rivendicato il merito: "Il boom a Wall Street sta accadendo perché hanno capito che io vincerò le elezioni e già festeggiano".

Ha parlato molto a lungo dell’immunità, perché evidentemente è preoccupato per i processi a cui verrà sottoposto, o quelli già in corso: "Senza immunità totale un presidente non può lavorare. Truman probabilmente non avrebbe lanciato la bomba atomica sul Giappone, chiudendo la guerra, per paura di essere incriminato".

Ha promesso che non darà mai soldi "alle scuole woke, non ci sarà mai alcun obbligo di fare i vaccini, e gli uomini non potranno competere con le donne negli sport". Quindi guerra culturale.

E’ tornato sul cavallo di battaglia dell’immigrazione illegale, garantendo che "il primo giorno di presidenza chiuderò il confine col Messico". Poi ha promesso di ordinare "il blocco navale contro il narcotraffico, e la guerra ai cartelli della droga".

Infine ha concluso così: "Andate tutti a votare martedì e fatemi vincere alla grande, perché dobbiamo chiudere le primarie e lanciare un messaggio a Biden. Il 2024 sarà la battaglia finale contro il "deep state", i guerrafondai, i globalisti, i comunisti, i fascisti, e i media che pubblicano notizie false. Gli uomini dimenticati non lo saranno più".