Kara-Murza e altri otto detenuti in Russia sono «spariti»: l'ipotesi di uno scambio con l'Occidente

diSamuele Finetti

Gli avvocati e i familiari dei prigionieri non ne hanno notizie da giorni. Zelensky sui negoziati: possiamo recuperare territori per via diplomatica

Kara-Murza e altri otto detenuti in Russia sono «spariti»: l'ipotesi di uno scambio con l'Occidente

Vladimir Kara-Murza in tribunale nell'ottobre 2022 (Afp)

Non è inusuale che le autorità penitenziarie russe trasferiscano un prigioniero da un carcere all’altro senza avvertire familiari e avvocati: la legge stabilisce che sia il condannato stesso a comunicare lo spostamento, una volta arrivato nella sua nuova cella.

Nelle ultime ore, però, sono «spariti» dai radar dei loro cari una serie di personaggi accomunati dal fatto di essere considerati pericolosi terroristi da Mosca, e prigionieri politici dai governi e dalle organizzazioni di attivisti occidentali. Nove in tutto, raccogliendo le dichiarazioni degli avvocati. A partire da quello che assiste Vladimir Kara-Murza, il giornalista russo con cittadinanza britannica arrestato nella primavera del 2022 per aver criticato l’invasione dell’Ucraina e per questo condannato a 25 anni di prigione. Da due giorni non ci sono contatti con lui. Come non ce ne sono con Paul Whelan, l’ex marine statunitense arrestato nel 2018 che sta scontando 16 anni per spionaggio. Tra gli altri trasferiti ci sono l’attivista per i diritti umani Oleg Orlov, accusato di aver «screditato le forze armate»; il politico dissidente Ilya Yashin; e l’artista Daniil Krinari.

La destinazione dei loro trasferimenti non è nota, ma l’ipotesi che va prendendo piede è che potrebbero essere stati condotti a Mosca in vista di un possibile scambio di prigionieri. Nella capitale russa, il presidente Vladimir Putin dovrebbe graziarli, un atto formale necessario alla liberazione. Tra i coinvolti potrebbe esserci anche Evan Gershkovich, il reporter del Wall Street Journal arrestato nel marzo del 2023 a Ekaterinburg — anche lui per spionaggio, come Whelan — e condannato lo scorso 19 luglio a 16 anni (gli stessi del suo connazionale).

L’ultimo scambio di prigionieri tra Mosca e l’Occidente risale al dicembre del 2022, quando la cestista americana Brittney Griner tornò negli Stati Uniti in cambio del trafficante d’armi Viktor Bout.

Ieri il Cremlino non ha risposto alle domande circa questa possibilità, ma da tempo è noto che Putin vorrebbe la «restituzione» di Vadim Krasikov, un agente dei servizi moscoviti attualmente detenuto in Germania per l’assassinio di un militante ceceno. A supporto dell’ipotesi dello scambio, il fatto che martedì il dittatore bielorusso Aleksandr Lukashenko ha graziato un cittadino tedesco condannato a morte per terrorismo appena dieci giorni prima. Potrebbe essere un’altra pedina nelle trattative. Nelle carceri statunitensi si trovano due cittadini russi condannati per crimini informatici.

Le liberazioni e gli scambi sarebbero il segnale che i canali diplomatici tra Mosca e l’Occidente restano aperti. Un altro segnale potrebbe venire dal prossimo vertice per la pace in Ucraina, in programma per novembre. Ieri, in una intervista a quattro testate francesi, Volodymyr Zelensky ha espresso il suo favore circa la partecipazione al summit di emissari russi: «Tutto il mondo li vuole al tavolo, e noi non possiamo essere contrari». La fine del conflitto, ha continuato il presidente ucraino, è possibile attraverso i negoziati «se Mosca lo vorrà». E si è detto ottimista sulla possibilità che, per la stessa via, il suo Paese possa recuperare i territori perduti in battaglia.

31 luglio 2024

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