Chi è Mustafa Suleyman, l'esperto chiamato da Microsoft per gestire tutti i suoi progetti di intelligenza artificiale

Prima ha fondato DeepMind (ma nel 2019 è stato cacciato), poi Inflection AI. L'imprenditore britannico è il nuovo gioiello nella corsa alle intelligenze artificiali del gigante tech di Redmond (che rivela possibili tensioni con il partner OpenAi)

Microsoft chiama Mustafa Suleyman: ecco chi è il capo dei prodotti IA (che è scappato da DeepMind)

Spesso è il prodotto a determinare il successo di un progetto. Alcune volte, però, è una persona a fare la differenza. Lo sa bene Microsoft, che ha appena concluso una «campagna acquisti» di talenti da un'azienda concorrente.
Il nuovo Ceo e vicepresidente esecutivo di Microsoft AI (l'azienda che si occupa proprio di intelligenza artificiale) si chiama Mustafa Suleyman e fino a pochi giorni fa ha guidato Inflection AI, una startup che ha proposto il proprio modello. Da adesso invece sarà a capo non solo dei prodotti di intelligenza artificiale targati Microsoft (e quindi anche Copilot), ma anche del motore di ricerca Bing e del browser Edge.
A seguirlo nell’impresa c’è anche il suo secondo, Karen Simonyan, e una lunga lista dei alcuni degli «ingegneri, ricercatori e creatori di IA più affermati al mondo», come ha annunciato il Ceo di Microsoft Satya Nadella.
Una serie di nuovi arrivati che hanno importanti carriere nel mondo delle IA. Lo stesso curriculum di Suleyman non lascia dubbi sulle sue capacità. Rimane comunque aperta una domanda: perché Microsoft sta puntando a rafforzare il team interno per sviluppare una propria intelligenza artificiale nonostante lo strettissimo rapporto con OpenAI?

Inflection AI

Figlio di una infermiera inglese e di un tassista siriano, Mustafa Suleyman ha fatto un percorso simile a molti altri imprenditori tech: ha abbandonato gli studi a 19 anni per dedicarsi a un progetto personale, un servizio di consulenza telefonica chiamato Muslim Youth Helpline. Un impegno per il sociale che, a detta sua, ha attraversato tutta la sua vita e ha portato poi anche in Inflection, la startup che ha fondato nel 2022 insieme al co-fondatore di Linkedin, Reid Hoffman.
Con un "capitale iniziale" di 22 mila schede grafiche Nvidia H100 Suleyman ha lanciato la nuova impresa. Negli anni Inflection ha cercato di sviluppare un'IA che potesse sostenere dialoghi "aperti", oltre ovviamente a rispondere alle domande dell'utente e assistere in diversi altri compiti. Il chatbot aperto al pubblico, chiamato Pi, era stato progettato per essere un «compagno gentile e di supporto che offre conversazioni, consigli amichevoli e informazioni concise in uno stile naturale e scorrevole» (o almeno, così si legge in un post nel blog ufficiale della compagnia).
Il rapporto di Inflection (e quindi di Suleyman) con Microsoft è cominciato già allora. Il gigante della tecnologia, infatti, ha finanziato il progetto per 1.3 miliardi di dollari, portando così il valore complessivo della nuova compagnia a quattro miliardi.
Ma prima del 2022, Suleyman aveva fondato un’altra realtà ben nota nel mondo delle intelligenze artificiali. Una carriera che aveva dovuto lasciare perché sommerso dalle accuse dei dipendenti.

DeepMind e le indagini per bullismo

Tutto è cominciato nel 2010, quando Mustafa Suleyman ha fondato (insieme a Demis Hassabis e Shane Legg) DeepMind, la startup che all’inizio voleva insegnare alle intelligenze artificiali a giocare a giochi come Pong e Space Invaders (cioè gli antenati dei videogiochi) e che alla fine, nel 2014, è stata acquistata da Google per oltre 500 milioni di dollari.
Non è stato semplice il periodo che Suleyman ha passato in DeepMind come capo della divisione che si occupava di IA applicata ai prodotti Google. Nel 2019 è scattata un’indagine dopo numerose segnalazioni dei dipendenti. Questi sostenevano che Suleyman avrebbe bullizzato più volte i suoi dipendenti. Accuse che sono state prese molto sul serio da Google e DeepMind, che hanno subito messo in congedo. Più tardi Suleyman si è scusato: «Ho davvero fatto un casino. Ero molto esigente e piuttosto implacabile», aggiungendo di aver creato «un ambiente molto difficile per alcune persone» per colpa delle «aspettative piuttosto irragionevoli» che aveva. «Rimango molto dispiaciuto per l’impatto sulle persone e il dolore che ho causato».
L’uomo però non è un novizio delle polemiche. Già nel 2017 era finito nell’occhio del ciclone per un’app di DeepMind chiamata Streams. Il prodotto era concepito per aiutare i medici a identificare i pazienti a rischio di sviluppare lesioni renali acute. Ma secondo l’autorità di vigilanza sulla privacy del Regno Unito, il partner di DeepMind nel progetto, il Royal Free Hospital di Londra, aveva concesso illegalmente alla società l’accesso a 1,6 milioni di cartelle cliniche. Una violazione della privacy per cui lo stesso Suleyman ha dovuto fare ammenda.

La strategia di Microsoft

Il lancio di Copilot, i talenti delle intelligenze artificiali portati nei propri team, ma anche lo stretto rapporto con OpenAI. La strategia di Microsoft va sicuramente nella direzione delle intelligenze artificiali. Quello che non è chiaro è se vorrà proseguire in questa nuova «corsa alle IA» da sola o in partnership con l’organizzazione di Sam Altman (anche quest’ultimo era stato accolto nel team Microsoft lo scorso novembre dopo essere stato cacciato da OpenAI).
Rafforzarsi internamente per essere pronti a ogni evenienza potrebbe essere una delle ragioni che ha spinto l’azienda di Redmond a collezionare esperti del settore oltre ad acquistare altre compagnie (come Mistral AI, l’intelligenza artificiale francese che è stata acquistata per 16 milioni di dollari).
Ma a preoccupare Microsoft c’è l’occhio vigile dell’antitrust. A gennaio, l’americana Federal Trade Commission ha lanciato un’indagine per la partnership da 13 miliardi fra le due aziende. La preoccupazione è che il mercato delle IA venga concentrato nelle mani di pochi attori. Portare in casa talenti come quello di Suleyman risolverebbe in parte questo problema.
Non per ultimo, serpeggia un sospetto di possibili frizioni fra Satya Nadella e Sam Altman. Secondo alcune voci, il Ceo di Microsoft avrebbe avvisato il capo di OpenAi dell’arrivo di Suleyman solo un giorno prima dell’annuncio ufficiale, nonostante le trattative fossero sul tavolo da mesi. Uno “sgarbo” che forse tradisce un rapporto spezzato fra le due realtà o una strategia, quella di Microsoft, che tende a differenziare gli investimenti nel campo delle intelligenze artificiali.

21 marzo 2024

- Leggi e commenta