Istat, a febbraio tasso record di occupazione al 61,9%: 351 mila posti in più in un anno
di Redazione Economia
Nel 2023 il reddito disponibile delle famiglie è aumentato del 4,7%, ma al netto dell'inflazione il loro potere d'acquisto (ossia il reddito disponibile espresso in termini reali) si è ridotto dello 0,5%, in ripresa ma comunque seguendo la flessione dell’1,8% registrata nel 2022. La spesa per consumi finali cresce del 6,5% (+74,6 miliardi di euro) e la propensione al risparmio delle famiglie cala al 6,3%, dal 7,8% del 2022, toccando il minimo dal 1995, inizio del periodo di riferimento dei conti. Lo rende noto l'Istat nella pubblicazione «Conti economici nazionali per settore istituzionale». Il tasso di investimento delle famiglie si porta al 9,0% (dal 9,2% del 2022).
di Redazione Economia
Nel 2023 il reddito primario delle famiglie è aumentato di 75,2 miliardi di euro (+5,6%), con un apporto positivo generato dai redditi da lavoro dipendente (+35,7 miliardi di euro, +4,5%), dai redditi derivanti dall’attività imprenditoriale (+18,6 miliardi di euro, +5,4%), dai redditi imputati per l’utilizzo delle abitazioni di proprietà (+10,2 miliardi di euro, +6,7%) e dai redditi da capitale finanziario (+10,7 miliardi di euro, +17,6%). Il tasso di profitto delle imprese scende al 44,8% (dal 45,4% del 2022), nonostante la crescita del valore aggiunto del 6,2%.
di Redazione Economia
Dall’analisi emerge, inoltre, che nel 2023 le imposte correnti pagate dalle famiglie italiane sono aumentate di 24,6 miliardi di euro (+10,7% rispetto al 2022) per la crescita dell'Irpef (+10,2%) e delle ritenute sui redditi da capitale e sul risparmio gestito (+23,0%). «Il saldo degli interventi redistributivi nel 2023 - scrive l'istituto statistico - ha sottratto alle famiglie 118,8 miliardi di euro», 16,5 in più rispetto al 2022. Per le imprese, le imposte sulla produzione segnano un aumento di 2,2 miliardi di euro (+7,5%). Per i contributi sociali versati dalle famiglie, nel complesso cresciuti di 10 miliardi di euro (+3,3%), si registra un aumento di quelli effettivi pagati dai lavoratori autonomi (+7,3%, +2,9 miliardi di euro).
di Andrea Rinaldi
Il reddito lordo disponibile e la spesa per consumi finali delle famiglie consumatrici, sempre nel quarto trimestre 2023, sono diminuiti rispettivamente dello 0,1% e dell'1,0% rispetto al trimestre precedente. La propensione al risparmio delle famiglie consumatrici è aumentata di 0,9 punti percentuali rispetto al trimestre precedente, al 7,0%. Il potere d'acquisto delle famiglie è diminuito dello 0,5% rispetto al trimestre precedente, a fronte di un aumento dello 0,4% del deflatore implicito dei consumi delle famiglie. Istat rileva che «il potere d'acquisto delle famiglie, pur segnando una contrazione rispetto al trimestre precedente, registra la prima variazione tendenziale positiva dopo sette trimestri di flessione». La propensione al risparmio aumenta sia rispetto al trimestre precedente sia rispetto allo stesso trimestre dell'anno precedente. . La quota di profitto delle imprese è stimata al 44,4%, in aumento di 0,3 punti percentuali rispetto al trimestre precedente. Il tasso di investimento delle società non finanziarie, pari al 20,2%, è diminuito di 0,5 punti percentuali rispetto al trimestre precedente.
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