Scontro tra la 5S Vittoria Baldino e Arianna Meloni: “Troppi parenti al governo”, “Non hai onore”
Arianna Meloni contro Vittoria Baldino. La sorella della premier contro la deputata del Movimento 5 stelle. Oggetto della lite, consumata sui social: la meritocrazia. Dopo che Baldino ieri ha accusato Giorgia Meloni di familismo, Arianna stasera ha risposto a muso duro, rinfacciandole di non avere “onore” e ricordandole le assunzioni di amici fatte dai cinquestelle quando erano al governo.
“Dall’uno vale uno (un messaggio devastante, parole del Presidente del Consiglio) alla rivoluzione del merito secondo Giorgia Meloni. Ma altro che rivoluzione del merito, c’è un limite alla decenza!”, scriveva ieri la deputata M5S su Facebook. E riportava un elenco dei ‘parenti di’ assunti o promossi da quando FdI è al governo: Arianna Meloni (sua sorella) nominata capo segretaria di Fratelli D’Italia; Francesco Lollobrigida (suo cognato) Ministro dell’Agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste; Marta Giorgetti (figlia del Ministro Giancarlo Giorgetti) assunta alla Figc; Filippo Tajani (figlio del Ministro e vicepresidente del Consiglio Antonio Tajani) assunto alla Figc; Geronimo La Russa (figlio del Presidente del Senato Ignazio La Russa) assunto nel cda del teatro Piccolo di Milano dopo la nomina dal ministro della cultura Gennaro Sangiuliano; Lorenzo La Russa (figlio del Presidente del Senato Ignazio La Russa) nominato nel comitato organizzatore delle Olimpiadi invernali Milano-Cortina; Claudio Anastasio (nominato da Giorgia Meloni) Presidente di 3-I società incaricata della gestione del software di Inps, Istat e Inail dimesso dopo aver mandato una mail ai componenti del cda in cui parafrasa il discorso fatto da Mussolini in Parlamento dove rivendica la responsabilità politica dell’omicidio di Giacomo Matteotti”.
Arianna Meloni, chiamata in causa, dopo ventiquattro ore risponde via Instagram, con parole durissime: “Gentile 'onorevole', comprendo la necessità di farsi notare nella speranza di una nuova candidatura 'blindata' nella prossima legislatura, ma quando si diventa parlamentari senza aver dimostrato di avere un consenso personale e senza avere alle spalle una particolare militanza, si farebbe almeno bene a non giudicare la storia di chi - pur avendo quella militanza politica alle spalle - a differenza sua non percepisce uno stipendio da 10 mila euro al mese pagato dai cittadini".
Meloni difende il marito e ministro dell’Agricoltura: “Non aggiungo nulla per quello che riguarda Lollobrigida perché mi pare lei lo conosca, essendo un suo collega, e sono certa che al di là delle dichiarazioni di maniera abbia avuto occasione di valutare se meriti o meno di essere al suo posto. Se vuole, invece, possiamo parlare delle decine di articoli di stampa che - negli anni del governo del partito dell'onestà ricordavano quanti compagni di scuola dell'allora ministro Di Maio erano stati assunti nelle società partecipate dallo Stato. La Costituzione italiana richiama a svolgere il proprio compito con 'onore', dote che chiaramente le difetta”.