Mes, Conte: “La telefonata a Di Maio? Il M5S non cerca sponde, non ne ha bisogno”
"Onestamente non mi risulta nessuna telefonata", dice oggi Giuseppe Conte all’Ansa. La ‘strana’ telefonata in questione è quella raccontata da Repubblica, di un alto dirigente del M5S a Luigi Di Maio per sondare un possibile gioco di sponda sul Mes dopo l'attacco della premier Giorgia Meloni.
"Vorrei però chiarire - ha risposto Conte - che il Movimento non cerca nessuna sponda e non ha bisogno di nessuna prova testimoniale per la semplice ragione che gli atti compiuti, a partire dal confronto parlamentare, sono tutti corredati da puntuali prove documentali. E questi documenti inchiodano Meloni dimostrando che ha mentito al Paese". E proprio su questo, il presidente del M5S la settimana scorsa ha chiesto di istituire un giurì d'onore" per "accertare le menzogne denigratorie del presidente del Consiglio Giorgia Meloni" in Aula sul Mes.
Secondo Repubblica, pochi giorni fa, un altissimo dirigente dei 5 Stelle ha chiamato l’ex capo politico del Movimento. Dall’altro lato della cornetta c’era appunto uno dei fedelissimi dell’ex premier, tutt’ora operativo in Parlamento. Obiettivo: chiedere al vecchio capo politico cosa ne pensasse della vicenda Mes. Capire se si potesse giocare di sponda.
Intanto, sui social sono spuntati messaggi di solidarietà al giornalista di Repubblica Stefano Cappellini, dopo un suo articolo su Conte a cui l’ex premier ha risposto con una lettera al nostro giornale. "Vedere un leader politico che attacca frontalmente un giornalista non è mai uno spettacolo decoroso. L’ho detto a voce alta quando sono state le destre a farlo e lo ripeto con la stessa determinazione ora che Conte dimostra di avere lo stesso stile e le stesse cattive abitudini- scrive su X Pina Picierno, vice presidente dem dell'Eurocamera – A Stefano Cappellini e alla redazione di Repubblica la mia solidarietà”.
"Un attacco inaccettabile”, per Raffaella Paita, coordinatrice nazionale di Italia viva, le parole di Conte nei confronti di Stefano Cappellini. “Se la sua 'colpa' è aver messo nero su bianco il trasformismo del leader grillino e la sua vicinanza alla destra più che al campo progressista, bè quella colpa si chiama giornalismo. Tutta la mia solidarietà".