Riforme, La Russa: “Oggi troppo ampi i poteri del Capo dello Stato. Col premierato si torna a quelli previsti dalla Costituzione”.

“La Costituzione materiale amplia di fatto i poteri del capo dello Stato: io credo che l'elezione diretta del capo del governo potrebbe ridimensionare l'utilizzo costante di questi ulteriori poteri”. Tra i benefici della “madre di tutte le riforme”, come Giorgia Meloni definisce il premierato, per Ignazio La Russa c’è quello di riportare le prerogative del Quirinale nell’alveo di quanto riportato dalla nostra Carta costituzionale. Un “atto di salute della nostra Costituzione", secondo il presidente del Senato, seconda carica dello Stato, perché "lascerebbe al presidente della Repubblica quei compiti che vollero dargli i padri costituenti, che il presidente ha dovuto meritoriamente allargare nel tempo, per supplire a carenze della politica, tra cui la durata troppo breve dei governi".

Secondo La Russa, insomma, "un governo che dura 5 anni forse rende non così necessario che il capo dello Stato utilizzi poteri non espressamente previsti dalla Costituzione", aggiunge.

Durante il tradizionale scambio di auguri con la stampa parlamentare, La Russa si concentra sull’iter della riforma: “Io non ho mai visto una riforma che arrivi a destinazione con lo stesso identico testo. Sicuramente il dibattito parlamentare porterà ad approfondirne i punti di criticità" e semmai "a migliorarla". "Sarà il Parlamento a decidere" quale sarà il premio di maggioranza da riconoscere al presidente eletto direttamente dei cittadini previsto dalla riforma del governo, ma "ci dovrà essere" perché "quello che conta è che si capisca che è importante non mettere a repentaglio la riforma non prevedendo un premio di maggioranza" perché "è sicuramente corretto che il presidente eletto abbia una bella maggioranza su cui poter contare. Spazi per dibattere ce ne saranno", aggiunge La Russa. Che però ribadisce di avere "perplessità" sulla figura del secondo premier da incaricare in caso di sfiducia del primo presidente eletto. "Ma è una di quelle cose che derivano dalla volontà di voler essere il più aperti possibile verso la maggioranza".

“Seconda parte della Costituzione emendabile”

La Russa chiarisce che a suo avviso la Costituzione "debba e possa essere cambiata nella seconda" parte. La nostra è una "Carta" che è "nata dopo la dittatura e dunque preoccupata giustamente di evitare una ripetizione di privazione della libertà". È "bellissima nella prima parte", ma "forse emendabile oggi nella seconda" proprio perché "quel pericolo di allora io non lo vedo e credo che non ci sia", osserva.

Senatrici o senatori?

Passando ad un altro argomento, La Russa afferma di non voler fare il “maestrino della scuola elementare”, dice. Risponde così alla lettera dei 76 parlamentari delle opposizioni che chiedono un suo intervento perché in Aula e nelle Commissioni deve essere "sempre garantito il rispetto del linguaggio di genere" e "riconosciuto il diritto di ogni senatrice ad essere chiamata, ‘senatrice’ e non ‘senatore’”, dopo il "rifiuto" che sarebbe stato opposto dalla presidente della Commissione Esteri del Senato Stefania Craxi a chiamare "senatrici" alcune donne.

"Io la chiamo senatrice, ma chi sono io per dire a Craxi come deve parlare? Che sono la sua maestrina? Allora i giornalisti maschi mi potrebbero chiedere di farsi chiamare 'giornalisto'. Penso solo che si dovrebbe rispettare il modo in cui uno vuole farsi chiamare. Se uno vuole farsi chiamare in un modo lo si deve rispettare. Altrimenti potrei mandare una lettera a tutte le senatrici chiedendo 'come volete farvi chiamare?'", il commento, tra il serio e l'ironico, del presidente del Senato.

Meloni capolista alle Europee

La cerimonia per gli auguri di Natale diventa l’occasione per parlare anche di Europee e riforme. Meloni capolista? “È la presidente di FdI e anche Berlusconi quando era presidente di Forza Italia si candidava sempre come capolista. Anzi, una volta, quando mi presentai come secondo, subito dopo Berlusconi, fu uno dei più grandi successi della mia vita elettorale – racconta La Russa – Comunque deciderà lei e se dovessi dare un consiglio lo darei in privato".

L’attacco a Massimo Giannini

Infine, il presidente del Senato quando prende la parola per una domanda un cronista della Stampa, si lascia a un attacco al vecchio direttore, Massimo Giannini: "Ah un giornalista de 'La Stampa', ha anche cambiato direttore – dice La Russa – Ecco, fai i complimenti anche al nuovo direttore. Al nuovo però. Il vecchio non lo avevamo invitato neanche ad Atreju...". "Emiliano - aggiunge riferendosi al suo portavoce Emiliano Arrigo - sta sudando ma non capisco perché...".