Due omicidi mirati eseguiti da Israele in Siria e Libano. Poi la strage tra i fedeli iraniani a Kerman, con i colpevoli ancora da scoprire. Eventi distinti con un punto in comune: l’obiettivo � l’Asse della Resistenza, lo schieramento guidato dall’Iran e composto da un ventaglio di fazioni mediorientali.
Damasco, Beirut, Kerman: colpo all’«Asse della Resistenza» guidato dall’Iran
I raid che hanno ucciso Moussawi in Siria e al Arouri in Libano sono attribuiti a Israele, che il regime teocratico accusa anche dell’eccidio sulla tomba di Soleimani sul quale per� ci sono varie piste, da quella interna all’Isis. Ci sono ormai le condizioni per una guerra continua, attraverso attentati e agguati

Un ritratto di Soleimani durante le commemorazioni per quarto anniversario della sua uccisione (Ap)
Il raid a Damasco
Tre missili hanno ucciso Sayed Moussawi, il comandante dei pasdaran iraniani sul territorio siriano. Uomo chiave nell’assistenza al regime e ai gruppi guerriglieri fatti crescere per essere usati contro lo Stato ebraico o ad altri avversari, dallo Stato islamico agli insorti sunniti. L’ufficiale garantiva poi la gestione del passaggio di armi (destinate anche all’Hezbollah libanese), delle basi, di forze sempre pi� organizzate, impiegabili ovunque. L’attacco attribuito agli israeliani ha eliminato una figura rilevante del dispositivo regionale che fiancheggia Teheran e protegge la propria agenda locale.
Il raid a Beirut
Tre missili hanno liquidato Saleh al Arouri, testa politica ed operativa di Hamas. Per molti esperti era il gancio con la divisione Qods dei pasdaran e altre formazioni amiche, aveva influenza su cellule in Cisgiordania, ondeggiava tra le due anime del partito (leadership a Gaza e diaspora), si occupava di aspetti militari in quanto aveva seguito la nascita delle Brigate Ezzedine al Qassam, potente braccio armato del movimento. Un �gemello� di Moussawi, un altro anello della cintura di ferro, accompagnato dal prestigio consolidato negli anni vissuti tra Turchia, Qatar e Libano.
Nell’ultima fase aveva reso pi� intensa la cooperazione con i vertici dell’Hezbollah (e Teheran) superando vecchie frizioni causate dal conflitto civile in Siria. Interessanti i dettagli sulla sua fine. Secondo indiscrezioni � stato ammazzato alla vigilia di un incontro con Hassan Nasrallah, un colloquio non solo di cortesia ma dedicato a questioni importanti. Gli Hezbollah lo avrebbero messo in guardia sui pericoli ma al Arouri, stranamente, si � riunito con alcuni dirigenti in un appartamento che Hamas aveva abbandonato, per ragioni di sicurezza, dopo il 7 ottobre. Temeva potesse essere un bersaglio. Sull’edificio — ha precisato il quotidiano libanese al Akhbar — sono stati trovati tre �fori�, le tracce dei missili. Due avrebbero perforato altrettanti soffitti, ordigni piccoli e potenti, studiati per contenere l’impatto.
L’eccidio a Kerman
Due bombe, probabilmente attivate con un radiocomando. Decine di vittime. Il regime iraniano accusa Israele e gli Usa, non � scartata l’ipotesi di un’azione dei nemici interni mentre gli osservatori sono cauti. Chi ha piazzato le trappole esplosive ha comunque scelto una data e un luogo simbolico: le cerimonie a Kerman (Iran) al mausoleo dedicato Qasem Soleimani, fatto fuori da un drone Usa a Bagdad il 3 gennaio del 2020. Il generale � stato l’architetto che ha �pensato� l’Asse della Resistenza affiancandolo alla Divisione Qods dei pasdaran.
Se Teheran ha allargato la propria influenza dal Mediterraneo fino allo Yemen degli Houthi lo deve anche a lui, un personaggio con una �visione lunga�, stratega ma anche compagno di lotta pronto a stare in prima linea. E la sua scomparsa non ha fermato i piani proseguiti dal successore, Ismael Qaani, per alcuni meno carismatico ma in grado di guidare l’apparato in una fase internazionale drammatica.
Ci sono ormai le condizioni per una guerra continua, palese e strisciante, attraverso attentati e agguati, eventi chiari ed altri ambigui, operazioni speciali e provocazioni, incluse le intromissioni di cogliere il momento senza assumersi la responsabilit� di un atto.
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4 gennaio 2024 (modifica il 4 gennaio 2024 | 11:33)
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