Martinenghi e Peaty, rivali nella rana: Tete supera l’idolo di sempre

di Arianna Ravelli, inviata a Doha

Tete Martinenghi argento ai Mondiali di Doha chiude davanti ad Adam Peaty al ritorno dopo la pausa per problemi mentali.�� difficile mettersi sempre contro se stessi, per trovare gli stimoli ho dovuto scavare�

Martinenghi e Peaty, rivali nella rana: Tete supera l’idolo di sempre

DOHA �� difficile mettersi sempre contro se stessi. Dopo che hai vinto un oro Mondiale per esempio, trovare il modo di spronarsi � complicato�.

Forse � per questo che Nicol� Martinenghi va cos� d’accordo con Adam Peaty, con cui all’apparenza non ha nulla da condividere: entrambi per visualizzare il vero avversario devono mettersi davanti allo specchio. Gli altri? Alla fine, semplici sparring partner nella spietata sfida a migliorarsi sempre, a non accontentarsi, a trovare un motivo che valga sacrifici e pressioni. �� sfiancante, ma anche esaltante� dice Tete che di sparring partner quando si allena a Varese non ne ha e un po’ in realt� � un problema. Qui a Doha, con al collo un argento �pesante, in tutti i sensi� (preso dopo una gara partita in controllo nei primi 50, senza innervosirsi per la partenza a razzo del nuovo re, l’americano Fink, e chiusa in 58’’84, col pass olimpico gi� conquistato in semifinale), uno dei suoi stimoli si chiamava proprio Adam Peaty, che al ritorno in una competizione importante deve rassegnarsi al bronzo (59’’10) e al fatto che non c’� pi� un solo sceriffo in citt�: in sua assenza gli equilibri di potere in quella baraonda che sono i 100 rana sono cambiati.

Battere il pi� grande per uscire ingigantito dal Mondiale. �Questa volta sono finito davanti ad Adam, � un tassello in pi� per me�, dice Tete dopo che in assenza di Adam aveva vinto un oro a Budapest e un altro argento a Fukuoka, ex aequo proprio con Fink, e con l’olandese Kaminga, ieri fuori dal podio. E manca ancora Qin Haiyang, il cinese che a Fukuoka si prese 50, 100 e 200 rana.

Peaty (un dominio assoluto per otto anni, un modo nuovo di nuotare a rana, tre ori olimpici, otto titoli iridati, 16 europei, due record mondiali ancora validi nei 50 e nei 100 rana), i suoi stimoli li aveva proprio persi: �Tutti vogliono sedersi al tuo posto finch� non devono sedersi al tuo posto... Pochissime persone capiscono cosa comporta vincere alla salute mentale di un individuo�, le parole scelte un anno fa per fermarsi a curare il corpo e la mente, e sistemare la vita di neo-pap� divorziato. E oggi �che sto rinascendo�, e che �devo sistemare ancora tante cose�, che il dominio non c’� pi�, c’� delusione ma fino a un certo punto: �S�, non � quello che sognavo, ma non � detto non sia meglio avere una sveglia. Torner� mai quello di prima? Non lo so, ma sono in pace su questo. E con il fatto che non sono solo un atleta, ma anche una persona che vuole continuare a migliorare�.

Tete, che gli ha scritto pi� volte per dargli supporto, all’apparenza sembra l’opposto: un sorriso dolce, il brillantino opera del pap� orafo sul dente come unica trasgressione, senza un tatuaggio, �fidanzato appagato�, calato nel ruolo di testimonial della nouvelle vague azzurra del nuoto, figlio di una protettiva borghesia varesina. Eppure: �Ho dovuto cercare a fondo, ho dovuto scavare molto per trovare gli stimoli, ho fatto una bella buca e ho rischiato di cascarci dentro�, racconta. �Molte cose personali per� sono cambiate in meglio rispetto a un anno fa�. E, in assenza di problemi espliciti, si capisce che � — di nuovo — tutto un gioco della mente. Che ha imparato a dominare, perch� mentre a bordo vasca scorrevano fili elettrici, ha saputo rimanere calmo. �� stata una gara nervosa, vedevo gli altri molto tesi, io sono riuscito a schermarmi. Prima del via pensavo che sarebbe stato bello vincere la terza medaglia di fila a un Mondiale e questa continuit� mi riempie di orgoglio, perch� l’importante � esserci quando conta. Il tempo non � sui miei standard, ma ci sono gare in cui � importante toccare davanti�.

E Tete � diventato una sicurezza, � da Tokyo (quando fu bronzo) che dice presente. Quello che gli serve � solo qualcuno che lo pungoli, ma nell’anno olimpico � tutto pi� facile: �Adesso mi aspettano mesi divertenti, io vivo per queste gare internazionali, tanto che fosse per me farei anche gli Europei (che invece la Federazione pensa di saltare, ndr). Potessi scegliere, mi allenerei con Adam, lui � uno che non lascia mai niente�.

In fondo � semplice: per battere l’avversario che � dentro di te, ti servono gli altri. Lo spiega lo stesso Peaty: �Da bambino non sognavo quel tipo di dominio che ho avuto per otto anni, voglio qualcuno che mi spinga e da spingere per migliorarci: questo � lo sport�. E allora, a Parigi, fateci divertire.


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13 febbraio 2024 (modifica il 13 febbraio 2024 | 10:28)

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