Strage di Corinaldo, processo Lanterna Azzurra: tutti assolti per i reati più gravi: il fatto non sussiste

Sono stati tutti assolti dai reati più gravi, compresa l'accusa di omicidio colposo plurimo, i nove imputati nel processo sul sul filone della strage della discoteca "Lanterna Azzurra" di Corinaldo, nella quale la notte tra il 7 e l'8 dicembre del 2018 morirono sei persone, relativo alle presunte carenze nella sicurezza del locale e sulle procedure per le autorizzazioni. La sentenza è arrivata poco dopo le 16, da parte del giudice monocratico del Tribunale di Ancona Francesca Pizii.

Assolti perché il fatto non sussiste, con formula piena, da omicidio colposo plurimo, disastro colposo tutto gli imputati. Assolto perché il fatto non sussiste Quinto Cecchini, gestore della discoteca.

Le condanne

Sei i membri della commissione di pubblico spettacolo imputati nel processo bis, queste le condanne: l'ex sindaco di Corinaldo Matteo Principi (presiedeva la commissione) 1 anno; Massimo Manna, di Corinaldo, responsabile del Suap 1 anno; il vigile del fuoco Rodolfo Milani, di Ancona, 1 anno e 2 mesi; Francesco Gallo dell'Asur (ex area vasta 2 di Senigallia), di Falconara, 1 anno; Massimiliano Bruni, il perito esperto di elettronica, di Senigallia, 1 anno, e Stefano Martelli, della polizia locale, di Monsano, 1 anno; Francesco Tarsi, ingegnere ingaggiato dalla Magic, 4 mesi. I permessi per la sala da ballo sono stati rilasciati dalla commissione ad ottobre del 2017. Per la pubblica accusa non c'erano le condizioni per far restare la Lanterna Azzurra aperta, adibita a poco più di magazzino agricolo.

Le vittime

Quella notte nel locale, che era pieno di giovani che attendevano l’inizio dell'esibizione del cantante Sfera Ebbasta, fu spruzzato dello spray al peperoncino, si scatenò il panico: nella fuga e nella calca lungo una rampa, all'esterno di un'uscita, crollarono le balaustre e sei persone morirono travolte.

A perdere la vita furono cinque giovanissimi, Emma Fabini, Asia Nasoni, Mattia Orlandi, Daniele Pongetti, Benedetta Vitali e una mamma di 39 anni, Eleonora Girolimini, che aveva accompagnato una dei suoi quattro figli al concerto.

La rabbia dei parenti delle vittime: “Uccise due volte”

Delusione e rabbia tra i parenti delle vittime. "E' stata un'ulteriore uccisione dei nostri figli, lo Stato si deve vergognare", afferma Fazio Fabini, papà di Emma, ai cronisti. "Tirare fuori le parole oggi è più difficile rispetto a quando se ne è andata mia sorella perché l'hanno uccisa un'altra volta, speravo che tutto quello che ho sentito durante le udienze fosse terminato invece oggi è stata la ciliegina sulla torta", sottolinea Francesco Vitali, fratello di Benedetta.