«La fuga» dalle case di cura: quei cento anziani morti negli Stati Uniti

di Michele Farina

L’inchiesta del �Washington Post� sui malati di demenza che negli ultimi cinque anni sono stati ritrovati senza vita dopo essersi �persi�. Pochi controlli e alti guadagni

«La fuga» dalle case di cura: quei cento anziani morti negli Stati Uniti

Joseph Matthews, 77 anni, � stato trovato morto 20 ore dopo la sua inconsapevole �fuga� dalla residenza per anziani dove viveva, in Nord Carolina, con il corpo pieno di punture di vespe e di formiche rosse. La coetanea Lynne Stewart � morta di freddo una notte d’inverno in Iowa, a undici gradi sotto zero, otto ore che il sistema di allarme aveva mandato un messaggio sui tablet dei sue supervisori denunciando l’apertura della porta d’uscita. Per ipotermia nello Stato del Sole se n’� andata anche la centenaria Annie Lois Hanna, trovata senza vita la mattina di Natale del 2020 nel parcheggio di una casa di riposo in Florida: accanto aveva il suo deambulatore e un cuscino azzurro decorato di stelle. L’avvocato Tribble ha vagato per dieci giorni in Sud Carolina, prima di crollare: l’hanno rinvenuto in un campo, 48 ore dopo il decesso registrato dall’autopsia, a 800 metri dalla struttura dove la moglie Margaret versava ogni mese una montagna di soldi per la sua sicurezza.

Le rette

Cento storie cos�, raccolte e raccontate oggi dal Washington Post in una grande inchiesta sugli�scomparsi delle case di riposo� negli Stati Uniti. Storie di anziani affetti da malattie che comportano la perdita dell’orientamento e il wandering (la voglia di �andare�), persone con l’Alzheimer o con altre forme di demenza o di deterioramento cognitivo le cui famiglie pagavano in media sei mila dollari al mese (5.500 euro) per il benessere e la sicurezza dei propri cari.

Le rette

Non esistono statistiche ufficiali: il Post ha documentato l’odissea di duemila persone in tutti i 50 Stati che dal 2018 a oggi si sono �perse�, sgattaiolando pi� o meno consapevolmente fuori dalle residenze (sulla carta) �protette� in cui vivevano: novantotto sono state ritrovate senza vita, uccise dal freddo o dal caldo o dagli insetti, investite sulla strada, sfinite in un bosco, annegate in un laghetto. Sotto la lente il mondo delle trentamila �assisted-living facilities� e delle cosiddette �cliniche della memoria� che ospitano un milione di residenti, distinte dalle �nursing homes� (1,2 residenti) ovvero dalle case di cura che negli Stati Uniti ospitano le persone che necessitano di ampio supporto medico e sono soggette a una maggiore regolamentazione federale. Parliamo di residenze con una minore offerta assistenziale, dove le persone mangiano e dormono e vengono aiutate nelle attivit� quotidiane pur conservando una buona dose di autonomia, in quella fase dell’esistenza in cui magari non possono pi� farcela da sole, o quando le famiglie non riescono a �gestirle� al meglio a casa e abbracciano il sogno, o il miraggio, di farle vivere in un �albergo� con tutti i confort.

Pochi controlli

L’inchiesta del Post denuncia un sistema in cui agli alti profitti per le catene assistenziali e le loro lobby, in un mercato da 34 miliardi di dollari, non corrisponde sempre la qualit� dei servizi offerti. Un sistema poco controllato (solo 29 Stati fanno ispezioni e riportano online le loro inchieste) afflitto da carenze di organico e da una �cultura dell’incuria� che sfrutta quel territorio assistenziale delicatissimo e accidentato che va dal bisogno di protezione all’esigenza di autonomia, tra la catena montuosa della sicurezza e il mare della libert� individuale. Chi sbaglia molto spesso la fa franca, sfuggendo anche ai radar dell’opinione pubblica. Ina Rose Jenkins, 88 anni, � stata ritrovata morta in una vasca per l’irrigazione dopo una breve �fuga�. Era uscita senza che nessuno nella struttura e ne accorgesse. Un estremo tentativo, il suo tuffo, di trovare refrigerio dai 50 gradi all’ombra dell’estate in Arizona? La catena di case di riposo che gestisce anche quella dove viveva la signora Jenkins, la Silver Creek inn, ha pagato il massimo della multa prevista per le negligenze che hanno portato alla sua morte: 500 dollari.


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18 dicembre 2023 (modifica il 18 dicembre 2023 | 12:39)

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