La spia cinese, i soldi dal Cremlino: l’ultradestra tedesca «azzoppata» dalle dittature
Infiltrazioni russe e cinesi nella destra estrema tedesca: coinvolti due capilista di AfD per le Europee. I due leader restano in corsa. E tra i giovani tedeschi è il primo partito
BERLINO - Può mai un eurodeputato non sapere chi è e cosa fa il suo assistente? Maximilian Krah, dice, non lo sapeva, e di certo non poteva immaginare che l’uomo che lo portava in Cina a spese di aziende cinesi, o a incontrare gli emissari del «Dipartimento internazionale del partito comunista» (nonostante gli alert dei servizi tedeschi), fosse in realtà un agente in servizio attivo della Repubblica popolare. E quindi, sia fatta chiarezza e sia data (se vero) la giusta punizione, ma quel che è dello spione Jian Guo resti di Jian Guo.
Lui, Maximilian Krah — nonostante l’arresto del suo portaborse lunedì a Dresda — resta in corsa da leader per l’AfD. «Se credete — si è presentato ai giornalisti — che questa sia la fine della mia candidatura da capolista, allora devo deludervi: sono e rimarrò tale». Ma lo scandalo piombato sull’estrema destra di Alternative für Deutschland è gigantesco.
Il partito è in allarme rosso, o meglio in modalità «contenimento danni». Sulla stampa popolare e su X, dov’è un tripudio di meme, hanno già soprannominato l’AfD «Alternative für Diktatoren», o in un’altra versione «für Despoten». Il partito, dal canto suo, all’esterno minimizza e all’interno processa. Krah è stato subito convocato a Berlino. La sera stessa — come scoperto dai reporter di Politico — è stato portato alla brasserie Le Paris sulla Kurfürstendamm dagli assistenti del co-leader Tino Chrupalla. E mentre Chrupalla cenava in una saletta a fianco senza farsi vedere con una delegazione americana, si provava a concordare una linea di galleggiamento.
Ieri mattina alle 9, Krah era atteso in direzione. Che, «dopo un discorso costruttivo», gli ha rinnovato la fiducia. A completare il quadro, o il disastro, c’è anche il numero 2 Petr Bystron, da tempo accusato di ricevere finanziamenti dal Cremlino. Ieri lo Spiegel ha pubblicato i dettagli di altri pagamenti per 20 mila euro.
La verità è che i vertici di Alternative für Deutschland con Krah e Bystron non potevano fare altro. Le liste sono depositate, i manifesti stampati. I due capilista non si possono cambiare — tranne in caso di morte. Così non restava che chiudersi a quadrato attorno alle «anatre zoppe». Avanti con i patrioti, per quanto ormai notoriamente al soldo di Stati stranieri.
Il cancelliere Scholz ha definito il caso, «se confermato», molto grave. Berlino si ritrova al centro di spionaggi politici e industriali che da decenni sembravano dimenticati. Che la Cina, con la sua potenza manifatturiera, sia interessata a copiare l’industria tedesca non può sorprendere. E che in questo gioco rientri anche il Parlamento — con l’infinita mole di lavoro preparatorio, di dossier e dettagli a cui i parlamentari e i loro assistenti hanno accesso — forse si è capito tardi. L’AfD, come ogni forza politica nuova e poco strutturata, può essere un cavallo di Troia più facile da infiltrare dei partiti classici.
Resta la domanda: quanto lo scandalo danneggerà l’AfD? Il partito, dopo le manifestazioni pro-democrazia di questo inverno, è in calo, sceso al 16%. Ciononostante, è primo tra i giovani tra i 14 e i 29 anni, il più seguito su TikTok. Probabile che si comporti come in passato, scaricando le colpe e facendo la spola tra vittimismo e complottismo. Però in Germania i partiti, i media, la cultura tradizionale fatta di libri e discussioni è più solida che altrove: e proverà a dare un altro colpo all’«anatra zoppa».
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