Dalla Cina ai migranti, l'America di J.D. Vance
Il senatore accetta la nomination a vicepresidente di Donald Trump alla Convention repubblicana di Milwaukee: «Tutta l'America si è alzata con Trump dopo gli spari, uniti vinceremo»
DALLA NOSTRA INVIATA
MILWAUKEE - Il vice di Donald Trump, J.D. Vance, si è presentato all'America come il paladino dell’Ohio, stato di cui è senatore, ma anche del Michigan, del Wisconsin, della Pennsylvania, gli Stati della Rust Belt americana in cui i repubblicani puntano a sconfiggere Joe Biden per tornare alla Casa Bianca. Vance ha spiegato che questi Stati hanno visto le fabbriche chiudere a causa di accordi commerciali internazionali, i figli andare in guerra o morire per overdose da oppioidi. Non si dichiara solo un difensore dell’America bianca, ma di una «America First qualunque sia il colore della tua pelle» dove però gli immigrati vengono ammessi «alle nostre condizioni» (viene presentato dalla moglie di origini indiane, Usha, avvocata e madre di tre figli).
Il senatore e aspirante vicepresidente ha attaccato Wall Street e le «corporation multinazionali». E ha lanciato ieri notte un messaggio agli alleati dell'America nel mondo, avvertendoli che devono «condividere il peso di garantire la pace» e che «non ci saranno più regali alle Nazioni che tradiscono la generosità dei contribuenti americani».
Nelle stesse ore Biden ammalato di Covid cancella l'ultima tappa del suo tour in Nevada e tutti gli impegni per il venerdì - ultimo giorno della convention repubblicana - e aumenta su di lui la pressione a ritirarsi dalla corsa per la Casa Bianca, sia da parte dei leader dei democratici al Congresso Hakeem Jeffries e Chuck Schumer sia della ex speaker della Camera Nancy Pelosi che gli dicono che sta mettendo in pericolo anche i seggi al Congresso (lui si dice che sia adesso «più ricettivo» e pone domande sulla effettiva possibilità di Kamala Harris di vincere, secondo il New York Times).
Biden è al centro degli attacchi di questa terza giornata della convention. Vance proclama dal palco che è ora di pensionare l’attuale presidente che è stato in politica da più di 39 anni (l’età di Vance). Nelle parole del senatore millennial con gli occhi azzurri e «la barba da giovane Lincoln» (così lo ha descritto una volta Trump), Biden diventa il simbolo del supporto agli accordi commerciali internazionali e alle guerre all’estero, di un establishment che manda i posti di lavoro all’estero e i propri giovani working class in guerra, anche se tutto ciò è avvenuto anche con l’appoggio del Partito repubblicano. Dagli speaker che hanno preceduto Vance ieri, Biden è stato descritto più volte come debole e in cerca di appeasement con la Cina e la Russia (nonostante siano stati i repubblicani a rifiutare di inviare nuovi aiuti per l’Ucraina). Uno dei più forti atti di accusa contro Biden è tuttavia il dolore e la rabbia sfogati in questa terza giornata dai familiari di 13 militari americani morti nell’attentato suicida dell’agosto 2021 in Afghanistan durante il caotico ritiro dal Paese.
Ci sono stati momenti da “Carramba che sorpresa”: come quando la mamma di JD Vance, i cui problemi di alcolismo vengono raccontati in Elegia americana, appare nella tribuna d’onore e il figlio annuncia che non beve da dieci anni (saranno esattamente dieci a gennaio e lui propone di far festa alla Casa Bianca). Un’altra sorpresa è stata Kai, 17 anni, figlia di Don Jr: la nipote più grande di Trump ha raccontato Trump come un “nonno normale” che gioca a golf e si vanta dei risultati scolastici della nipote con gli amici (anche le due nuore hanno descritto Donald Trump come un nonno sensibile e alla fine è apparso circondato da tutti i suoi nipoti).
Per le prime due notti la convention aveva evitato i riferimenti al 6 gennaio, ma il ritorno di Peter Navarro, uscito di prigione poche ore prima e apparso sul palco un po' provato dopo 4 mesi dopo le sbarre, ha scatenato una standing ovation seconda solo a quelle per Trump e Vance. Il professore 75enne di economia condannato a 4 mesi di carcere per aver rifiutato di testimoniare alla Camera nell’inchiesta sull'assalto al Congresso ha detto: “Volevano che tradissi Trump, mi sono rifiutato”. E la folla ha gridato: “Lasciateli andare”, riferendosi alle centinaia di condannati per il 6 gennaio 2021.
Il discorso di Vance che ha chiuso la serata ha voluto comunque essere anche un messaggio di speranza: “Questa non è la fine della storia”. Il senatore promette che il Sogno americano di "poter dare ai propri figli più di quanto hai avuto tu da bambino può ancora risorgere": grazie a Trump.