Verstappen litiga con la Red Bull e l'ingegnere al Gp Ungheria: cos'è successo
Max Verstappen furioso con tutti: se la prende con il team per le strategie («C'è gente che non vede i problemi»), poi con i commissari che pure lo graziano («Devono andare loro dai medici») e con chi lo critica («Vada a farsi fot...). L'ingegnere gli risponde in radio: «Non essere infantile»
Il re Max scappa via con zainetto e bermuda, papà Jos fa uno scatto per raggiungerlo e poi gli sussurra all’orecchio qualcosa nella bolgia della festa per la doppietta diversamente orange della McLaren, nel sussulto della piccola reazione ferrarista, giù dal podio ma con un Leclerc finalmente più ispirato. È l’unico che ascolta, il solo con il quale ieri non ha litigato. Sfuriate contro il team che sbaglia strategie e sviluppi («C’è gente che non vede i problemi»), l’ingegnere di pista Lambiase che lo rimprovera («Non essere infantile»). Ancora attacchi contro chi lo critica per mancanza di rispetto («Vadano a farsi fott…»), contro i commissari che pure non lo hanno penalizzato per essere andato addosso a Hamilton («Dovrebbero farsi controllare loro dai medici, non io»). Tre sconfitte di fila non le viveva dal 2021, in piena sindrome di accerchiamento ha perso freddezza e superpoteri.
McLaren pensa al Mondiale costruttori
L’attacco al regno olandese è serio, potente, e può capovolgere un Mondiale che sembrava una formalità. Bastava guardare la faccia di Oscar Piastri, glaciale al suo primo successo in F1 mentre la mamma Nicole in Australia scatenava le celebrazioni, è lei l’eccentrica di famiglia. Andrea Stella, l’architetto della rinascita McLaren («Ora hanno la macchina migliore — ammette il rivale Horner —, con queste regole chi capisce qualcosa di nuovo guadagna grossi vantaggi») lo ha scelto anche per la capacità di controllare le emozioni, in lui rivede alcune caratteristiche di fuoriclasse come Schumacher e Alonso. «È il nostro pilota più giovane ma è anche il più saggio di tutti noi».
Il ventitreenne di Melbourne, di lontane origini italiane, l’ha vinta alla partenza beffando Norris, vittima della solita paura di sbagliare. Ha rischiato di perderla ai box per il pit stop anticipato che gli ha rimesso Lando davanti, c’è voluta una trattativa estenuante del muretto per convincere il britannico a cedere la posizione al compagno di squadra. Norris pensava al titolo piloti, la McLaren a quello costruttori.
Leclerc in fiducia
Il sorpasso alla Ferrari per il secondo posto è andato in porto, quello alla Red Bull sembra solo questione di tempo. «Mi sarei preoccupato se Lando mi avesse detto “ok lasciamolo pure passare” — racconta Stella —, conosco i piloti e la loro indole. Ma bisogna anche essere uomini squadra, altrimenti non c’è posto qui dentro. Perché un giorno potrebbe avere lui bisogno di aiuto da Oscar».
Peccato che nel golpe alla F1 di Supermax la Ferrari si limiti a osservare. Le uniche buone notizie sono due: Hamilton è in grande condizione, il podio e la lotta vinta contro Verstappen lo confermano. Leclerc ha sfruttato la dormita di Sainz per batterlo e recuperare un filo di fiducia. «È andata meglio del previsto, ma ci vuole ben altro per rendermi felice. Ci vorrà un po’ prima di vedere grossi miglioramenti». Aspettando la Ferrari che verrà, la McLaren intanto mette la freccia e saluta.