Un mondo senza plastica? Pensateci bene

Mentre si avvia a conclusione la Cop28, vi vorrei parlare della plastica. L’�orrida plastica� che invade il pianeta di discariche, intasa gli oceani, uccide la fauna e soffoca la flora marina.

Ovviamente la battaglia contro una certa plastica � sacrosanta e qui negli Stati Uniti come in Europa la stiamo combattendo con misure restrittive: in molti luoghi le bottigliette e le cannucce usa-e-getta sono proibite o fortemente penalizzate; il riciclaggio e l’economia circolare vengono incentivati. Ma prendo dalle analisi del grande esperto Daniel Yergin – persona informata ed equilibrata, tutt’altro che negazionista – una difesa del ruolo della plastica come benefattrice dell’umanit�.

Vi sembra blasfemo? Abbiate la pazienza di seguire le informazioni di Yergin condensate in poche righe qui sotto.

Per cominciare, la piaga della plastica non riciclabile e del suo accumulo nelle discariche o nelle acque oggi non � pi� una malefatta del mondo sviluppato, se non in minima parte. L’America genera meno dell’un per cento delle plastiche che finiscono negli oceani. Il 90% delle plastiche gettate nei fiumi e poi da l� nei mari � concentrato in dieci grandi corsi d’acqua in Asia e Africa, in paesi che non praticano n� la raccolta differenziata n� alcun’altra forma di controllo e disincentivo sulla gestione dei rifiuti.

Sacchetti di plastica e cannucce, per quanto brutti e visibili, sono meno del 2% delle plastiche. Quando diciamo �plastica� spesso non sappiamo di cosa parliamo.

La plastica � onnipresente nelle auto elettriche, nei pannelli solari, nelle pale eoliche: non c’� forma di energia rinnovabile che non usi la plastica.
La plastica entra nei materiali di fabbricazione degli aerei, li rende pi� leggeri e cos� consente di ridurre il consumo di carburante e le emissioni di CO2.
La plastica � essenziale per l’imballaggio e la conservazione di alimenti: in questa funzione contribuisce a ridurre contaminazioni, intossicazioni, malattie.
La plastica sostituisce progressivamente i metalli nelle tubature dell’acqua: � pi� igienica, non arrugginisce, � meno suscettibile di generare perdite di particelle cancerogene (vedi il piombo).
La plastica � il materiale indispensabile in ogni stadio della medicina moderna, alla base degli ambienti sterilizzati e antisettici che troviamo negli ospedali. Una sala operatoria di un ospedale non pu� fare a meno della plastica: guanti del chirugo, tubi e provette per iniezioni e flebo, indumenti protettivi, fino agli strumenti della microchirurgia robotica e a molti componenti dei trapianti o protesi.
Il 99% dei farmaci salvavita hanno dei principi attivi e componenti di base che derivano anch’essi da prodotti chimici. Cio� da petrolio e gas. Tutte le maschere e tute con cui noi e il personale sanitario ci siamo protetti durante la pandemia: ancora plastica.

Viviamo meglio e pi� a lungo, grazie alla plastica. � una delle tante invenzioni che l’Occidente ha portato in dote al resto del mondo. Cinesi e indiani, africani e sudamericani, possono polemizzare contro l’Occidente per scelte politiche o per ideologia, ma non si sognerebbero mai di fare a meno della nostra medicina, delle nostre scoperte, dell’aumento di longevit� che hanno consentito. E della plastica (cio� del petrolio) che � parte integrante di tutto ci�.

Questo � il mondo reale. Prima bisogna conoscerlo. Poi bisogna capire in quali modi possiamo accelerare una transizione energetica che riduca le emissioni carboniche.

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10 dicembre 2023, 11:29 - modifica il 10 dicembre 2023 | 11:29

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