C’era una volta il leggendario New York Police Department. Quello di “Serpico”, per intenderci. S�, il cult-movie con Al Pacino raccontava una storia vera di corruzione, per� sullo sfondo c’era anche l’alone di potenza che circondava il nostro corpo di polizia cittadina, il timore che gli uomini in divisa incutevano.
C’era una volta il New York Police Department: il declino di un mito
La biografia di Frank Serpico fece scalpore negli anni Settanta quando la Grande Mela era sprofondata negli abissi della violenza. In seguito vennero tempi migliori, grazie alla “politica della finestra rotta” e alla “tolleranza zero” New York conobbe dagli anni Novanta un miglioramento nella sicurezza, un crollo della criminalit�. Poi ci fu una pagina di storia eroica, quando tanti uomini (e sempre pi� donne) in divisa morirono tra le macerie delle Torri Gemelle, mentre cercavano di salvare le vittime dell’attacco terroristico l’11 settembre 2001.
NYPD � una sigla che pu� ancora suonare mitica nel resto del mondo, e sicuramente riesce a far vendere T-shirt ai turisti in visita a Times Square e Central Park. Ma nella realt� le forze dell’ordine newyorchesi stanno sprofondando in un pantano di norme paralizzanti, che trasformano ogni poliziotto in un vigilato speciale. Anzich� far rispettare la legge e l’ordine � costretto a pratiche burocratiche defatiganti per evitare di finire sotto accusa. Far rispettare la legge � meno importante che essere un impiegato diligente, puntuale nel riempire una montagna di formulari per discolparsi in anticipo dall’accusa di essere razzista.
L’ultimo colpo inferto all’efficacia degli agenti � di questi giorni. Il consiglio comunale ha esautorato il sindaco democratico Eric Adams, neutralizzando il suo potere di veto, per varare una nuova norma: impone ad ogni agente di �registrare la razza, l’et� e il sesso di qualsiasi persona con cui entrino in contatto�. La legge si chiama How Many Stops Act (ovvero “quante persone fermate”). Il suo scopo � dichiarato: si tratta di verificare se le forze dell’ordine prendano di mira in modo prevalente alcuni gruppi etnici e generazioni. � stata adottata in seguito alle campagne di gruppi politici radicali che si proclamano anti-razzisti, e accusano la polizia di bersagliare soprattutto giovani di colore, afroamericani o latinos. Il fatto che questi siano pi� propensi a delinquere � considerato irrilevante, o peggio: una prova che sono le vittime di ingiustizie razziali e sociali, per cui � la societ� americana ad essere responsabile.
La nuova legge, How Many Stops Act, non si applica solo ai veri e propri arresti o fermi di polizia, che nel gergo dei regolamenti NYPD si chiamano �interazioni di terzo livello�: per questi era gi� da tempo obbligatorio un censimento etnico-demografico, i cui risultati erano stati ampiamente utilizzati da gruppi radicali come Black Lives Matter per dimostrare le loro tesi sul razzismo. La riforma estende quell’obbligo alle interazioni di livello due, quando un agente o una pattuglia cominciano a sospettare che un individuo abbia commesso un reato; e perfino alle interazioni di primo livello, quando le forze dell’ordine si limitano a chiedere informazioni a testimoni e passanti. Quest’ultimo caso pu� essere cos� esemplificato: c’� appena stata una rapina a mano armata, uno scippo, un’aggressione, una pattuglia di polizia chiede a un testimone o alla vittima stessa delle indicazioni sul sospetto in fuga; mentre lo fa, � tenuta a catalogare subito il gruppo etnico, l’et� e il sesso delle persone a cui sta chiedendo questi dati.
La riforma varata dal consiglio comunale va inserita in un contesto in cui la polizia newyorchese ha questo tipo di contatti (livello uno: richiesta di informazioni) in media 3,2 milioni di volte all’anno. Gi� da tempo gli agenti del NYPD sono dotati di videocamere e hanno l’obbligo di filmare queste interazioni con la cittadinanza. Sono gi� dei vigilati speciali, nel senso che ogni loro gesto potr� essere riesaminato, ispezionato dalla magistratura, e si trasformer� in una prova a loro carico qualora siano accusati di non aver rispettato il regolamento o i diritti del cittadino.
Questa vigilanza permanente si aggiunge a quella della cittadinanza: da tempo ormai, se un agente ferma un ragazzo di colore, verr� “circondato” dai telefonini di testimoni pronti a documentare eventuali abusi. � il clima dominante dall’estate 2020, quando l’uccisione di George Floyd a Minneapolis sfoci� in una messa sotto accusa di tutti i poliziotti d’America, presunti colpevoli di razzismo. A New York, peraltro, molti poliziotti sono black o ispanici, loro stessi membri di minoranze etniche.
Eric Adams, il sindaco, viene proprio dal NYPD. Per gran parte della sua vita ha indossato quella divisa. Si � battuto contro l’ultima imposizione del consiglio comunale. Per cercare di bloccarla, ha mostrato ai consiglieri una video-simulazione: mostra una poliziotta nera che cerca di aiutare una mamma a ritrovare un figlio scomparso; nel corso di questa indagine condotta in una corsa contro il tempo, la poliziotta � distratta continuamente dalle nuove incombenze amministrative, guai se non registra i dati etnici di ogni testimone che sta interrogando.
Adams ha perso anche questa battaglia, che lo opponeva al suo stesso partito: il sindaco � afroamericano e democratico. Vinse le elezioni promettendo di riportare l’ordine in citt�, dopo l’escalation del crimine in seguito ai fatti del 2020, quando il suo predecessore Bill de Blasio cedette alle pressioni di Black Lives Matter e tagli� i fondi al NYPD. La vittoria elettorale di Adams fu propiziata proprio dalle minoranze etniche: neri e ispanici vivono in quei quartieri pi� colpiti dalla recrudescenza di rapine, razz�e nei supermercati, aggressioni, omicidi. Ma la sua azione per riabilitare il NYPD e riportare l’ordine si � scontrata con delle lobby potenti: dal procuratore generale Alvin Bragg all’ala sinistra del partito dominata da Alexandria Ocasio Cortez, fino al New York Times, gli hanno fatto un ostruzionismo sistematico. Negli equilibri politici locali lui � finito in minoranza.
E il “badge” del NYPD ormai fa molta meno paura di una volta. Basta assistere allo spettacolo continuo dei giovani che “saltano” i tornelli del metr� per viaggiare gratis, o entrano in un drugstore e “si servono” della merce senza pagare alla cassa. Un episodio recente ha segnato il crollo di rispetto nei confronti della polizia: sette immigrati ispanici illegali sono stati fermati dopo una brutale aggressione contro una pattuglia di agenti a Times Square; sono stati subito rilasciati senza cauzione per volont� del procuratore Alvin Bragg; all’uscita dell’udienza i media hanno immortalato i loro gesti (osceni) di vittoria e di scherno. L’87enne Serpico, figlio d’immigrati campani, quando vinse la sua battaglia contro la corruzione di alcune squadre speciali del NYPD non poteva immaginare un declino cos� mesto, orchestrato dai politici locali.
5 febbraio 2024, 17:53 - modifica il 5 febbraio 2024 | 17:53
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