Chi sono i giocatori chiave dell'Italia anti-Spagna
Donnarumma, Barella e Chiesa, le armi azzurre per colpire la Spagna: Gigio a Wembley in semifinale fu decisivo, Nicolò è l'insostituibile, Federico ha ritrovato il sorriso e Spalleti ci punta tantissimo
L’esame di spagnolo è il più difficile sulla strada verso Berlino e al tempo stesso una finestra sul futuro azzurro, l’occasione migliore per capire a che punto siamo e quale può essere la dimensione di questa Nazionale.
Spalletti ha catechizzato il gruppo perché, dopo aver vinto con l’Albania, nessuno deve abbassare la tensione. Il vero Europeo comincia adesso. E al di là della tattica e della formazione, che l’allenatore azzurro ha cominciato a studiare ieri pomeriggio sotto il temporale sul campo dell’Iserlohn, restano le certezze, gli uomini su cui provare a costruire la notte perfetta.
Le parate di Donnarumma, i movimenti liquidi di Barella, le accelerazioni di Chiesa. C’erano tutti e tre nella notte di Wembley. Luciano spera che si ripetano stasera a Gelsenkirchen. Gigio, giocatore del torneo nel 2021, a Wembley si esaltò parando un rigore a Morata, ma in pochi si ricordano che era stato decisivo anche prima, durante i centoventi minuti di partita, su Dani Olmo, che aveva colpito da due passi, a colpo sicuro. Tre anni dopo il portiere del Psg non ha mantenuto tutte le promesse, trovando più difficoltà del previsto a Parigi, ma adesso è tornato determinante sia nell’amichevole contro la Bosnia, ma soprattutto con l’Albania: la parata su Manaj proprio alla fine ha evitato la beffa.
Donnarumma capitano, Barella insostituibile
Donnarumma è capitano e studia da leader di un gruppo giovane che deve crescere in personalità. Barella è l’insostituibile del centrocampo, motorino, incursore, regista aggiunto, cecchino con dieci gol, uno in più di Totti. Se Spalletti, come sembra, sceglierà un’Italia più fisica, con Cristante accanto a Jorginho, l’interista avanzerà il suo raggio d’azione. Proprio Jorginho, che pareva al capolinea quando Mancini ha scelto di andare in Arabia, è tornato ritemprato e contro gli albanesi si è mosso come un perfetto direttore d’orchestra con 120 passaggi riusciti, terzo miglior risultato nella storia degli Europei dal 1980: ha davanti solo due mostri sacri, specialisti del ruolo: Xavi e Kroos.
Anche Chiesa è in crescita. In Nazionale ha ritrovato il sorriso che aveva perso alla Juve e, in attesa di capire il futuro, vuole un grande presente. Alla Spagna aveva segnato nella storica semifinale del 2021, il gol dell’1-0 pareggiato da Morata. Adesso è la freccia con cui Spalletti confida di colpire al cuore la Roja e va a caccia di un nuovo inizio per tornare il giocatore per cui la Juve, nell’estate del 2020, aveva speso 60 milioni. Se, come dice il c.t., Federico è il nostro Sinner, questa è l’occasione per dimostrarlo.