Il Papa per la prima volta scrive le meditazioni della Via Crucis (e vuole essere presente)

diGian Guido Vecchi

Confermati al momento gli appuntamenti della Settimana Santa, ma visti i problemi di salute del Pontefice, si valuterà venerdì 

CITTÀ DEL VATICANO - A 87 anni gli acciacchi si fanno sentire ma Papa Francesco è determinato a celebrare tutti i riti della Settimana Santa e anzi quest’anno, per la prima volta nel suo pontificato, ha scritto lui stesso le meditazioni della Via Crucis al Colosseo, scegliendo come tema «In preghiera con Gesù sulla via della Croce», non a caso alla vigilia del Giubileo 2025.

L’unico dubbio tra i riti pasquali riguarda proprio la sua presenza accanto all’Anfiteatro Flavio, la sera del Venerdì Santo. L’anno scorso, reduce dal ricovero al Gemelli per la polmonite, non andò alla Via Crucis; quest’anno al momento «non ci sono cambiamenti» rispetto al programma ma si valuterà venerdì: a Roma in questo periodo le serate sono ancora abbastanza fredde, l’aria intorno al Palatino è umida, si tratta di vedere se è il caso di restare un paio d’ore all’aperto per un uomo che nel frattempo ha sofferto anche di bronchite e patisce un po’ di affanno e difficoltà respiratorie, tanto da rinunciare talvolta a leggere i testi, com’è accaduto da ultimo con l’omelia della Domenica delle Palme

Proprio domenica, comunque, il Papa ha poi letto l’Angelus e già lunedì ha pronunciato un discorso senza troppi problemi alla comunità nigeriana di Roma. Per il resto, tutti gli appuntamenti vengono confermati dalla Santa Sede. 

Dopo l’udienza generale di mercoledì, la mattina del Giovedì Santo Francesco celebrerà a San Pietro la Messa del Crisma, nella quale i sacerdoti rinnovano le loro promesse, e poi nel pomeriggio andrà nel carcere femminile di Rebibbia per la lavanda dei piedi, il rito che ripete il gesto inaudito di Gesù agli apostoli, «capite che cosa vi ho fatto?». Nonostante il dolore al ginocchio che lo affligge da anni, è un gesto al quale Francesco tiene in modo particolare e vuole compiere lo stesso: è probabile lo farà restando seduto sulla sedia a rotelle.

Il Venerdì Santo, prima della Via Crucis serale, ci sarà nel pomeriggio la celebrazione della Passione a San Pietro. Quindi, la sera del 30 marzo, Sabato Santo, la Veglia nella Basilica vaticana e la mattina di domenica la messa di Pasqua in piazza San Pietro e la benedizione Urbi et Orbi a mezzogiorno, dalla Loggia centrale.

Così la vera novità sta nei testi della via Crucis, che il Papa affida di solito a testimoni significativi e Francesco in questi anni ha commissionato a vescovi e religiosi, famiglie e studenti, coppie di sposi, missionari, migranti, profughi di guerra. È molto raro che il pontefice scriva di persona le meditazioni del Venerdì Santo al Colosseo, una tradizione iniziata nel 1750, conclusa con l’Unità d’Italia e infine ripresa da Paolo VI a partire dal 1964. Lo fece un paio di volte Giovanni Paolo II e una volta le scrisse anche Joseph Ratzinger, ma quand’era ancora cardinale e prefetto dell’ex Sant’Uffizio.

I testi saranno pubblicati venerdì ma intanto la Santa Sede ha parlato di un tema meno legato all’attualità, almeno direttamente: «Un atto di meditazione e spiritualità, con Gesù al centro, Lui che fa il cammino della Croce e ci si mette in cammino con Lui», insomma uno scritto «molto incentrato su quello che Gesù e vive in quel momento ed è chiaro che ci si allarga al tema della sofferenza». Il tutto è legato all’An2no della preghiera indetto quest’anno da Francesco in vista del Giubileo, ma è evidente che la riflessione suoi dolori del mondo rimanderà gli echi delle guerre e delle miserie del nostro tempo.

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26 marzo 2024

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