Dazn aumenta i ricavi e riduce le perdite. Stando al bilancio appena depositato alla camera di commercio britannico, l’anno scorso la piattaforma streaming ha incrementato il fatturato del 41%, toccando quota 2,2 miliardi di dollari (circa due miliardi di euro). Benché ancora al di sopra del miliardo, il rosso della società è passato dai 2,3 miliardi di dollari del 2021 agli 1,2 miliardi di dollari del 2022 (circa 1,1 miliardi di euro), con un calo del 46%. Segno che gli investimenti sui diritti sportivi - Serie A in testa - iniziano a dare i loro frutti, anche se l’appuntamento con l’utile è rinviato perlomeno al bilancio 2023.
Dazn, perché con i ricavi in crescita a 2 miliardi continua a perdere più di un miliardo?


Gli investimenti nei diritti televisivi
Non bisogna del resto dimenticare che, nonostante gli investimenti miliardari, Dazn è ancora una startup. Nata nel 2016 da un’idea del magnate Len Blavatnik, la piattaforma ha puntato forte sulla crescita dello streaming sportivo, mirando a replicare quanto riuscito a Netflix nel campo di film e serie televisive. Nel corso del 2022 il costo per i diritti tv di calcio, basket e altri sport sostenuto da Dazn si è attestato a 2,4 miliardi di dollari e al 31 dicembre 2022 la piattaforma aveva assunto impegni futuri di acquisto per 7,6 miliardi. La somma è aumentata nel corso del 2023, durante il quale Dazn ha investito altri 5,6 miliardi in immagini. In questa cifra rientra anche il recente rinnovo del contratto con la Serie A per cinque anni che vale circa 700 milioni di euro a stagione.
Il sostegno di Blavatnik
Dazn prosegue insomma nel suo piano di crescita grazie al continuo supporto di Blavatnik e della sua Access Industries. L’anno scorso l’imprenditore statunitense di origine ucraina ha versato circa 730 milioni di dollari nelle casse del gruppo e altri 240 milioni nel corso del 2023. Il suo sforzo economico si sta gradualmente riducendo, a riprova della crescente capacità di Dazn di auto-finanziarsi. Non è però da escludere che nei prossimi mesi la piattaforma possa ricorrere al sostegno anche di capitali esterni. In passato il management aveva ventilato l’ipotesi di una quotazione in Borsa, ma più di recente la ricerca pare essersi orientata verso un investitore finanziario. Secondo indiscrezioni, contatti sarebbero stati avviati con almeno uno dei fondi che nei mesi scorsi si sono fatti avanti per entrare nella media company della Serie A.
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19 dic 2023
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