Avvertono caritatevoli. �Lascia stare, perdi tempo. Il generale ha fatto troppo casino. Gli hanno detto di non parlare pi� con i giornalisti�.
Rovistare richiede regole. Sviscerare sollecita schemi. La prima mossa � obbligata: qualcuno ha il cellulare di Vannacci? (una fonte, riservata e solerte, spedisce un WhatsApp con il recapito di un colonnello in pensione, un certo Filomeni o Filomena, che sembra gli faccia da portavoce: ma passare per i portavoce, veri o presunti, � sempre una perdita di tempo).
Puzza di bruciato. Verit� sommerse. Voci. Certezze.
Al ministero della Difesa si sono scocciati di questo comandante che continua a fare il capopopolo nonostante sia stato sottoposto a procedimento disciplinare. Nella Lega, invece, sul suo nome, la spaccatura � ormai profonda (ci arriviamo tra poco, continuate a leggere).
Nell’attesa del numero di telefono giusto, appunti di cronaca battente.
Vannacci, il generale che divide: «Io contestato? La gente è con me: per 40 che protestano, 400 mi applaudono»
Proteste alle presentazioni del libro che ha lanciato il generale dell’Esercito. La Lega si spacca sulla sua candidatura alle Europee. Lui: �Un’ampia fetta della societ� vuole sentire ci� che dico�

Verona, tre giorni fa.
L’accogliente Verona. Per� la presentazione del famoso libro scritto dal generale Roberto Vannacci, Il mondo al contrario — un pamphlet pieno di robaccia che ondeggia tra razzismo, negazionismo e omofobia (�Cari omosessuali, normali non siete: fatevene una ragione!�) — prevista per gioved� prossimo, � saltata. Inviti gi� spediti, prenotata una sala dell’hotel San Marco. Solo che il proprietario dell’albergo non legge il libro, ma l’elenco di quelli che si sono dati appuntamento per protestare, e si spaventa: Potere al Popolo, Rifondazione Comunista (che, evidentemente, ancora esiste), Paratodos, Circolo Pink, pi� antifascisti comuni.
Non � la prima volta che accade. Anzi, diciamola meglio: accade sempre. Ovunque arrivi il generale. Sit-in, il 13 dicembre scorso, a San Donato Milanese; stessa scena il giorno dopo, a Torino, davanti al centro studi San Carlo; il 20 dicembre, a Piacenza, mentre lui � dentro il Teatro President, tafferugli tra manifestanti e un gruppo di camerati in adunata per festeggiare, distribuendo cinghiate, il loro militare preferito. Proteste anche a Piombino, Monza, Pescara, Udine.
Lui, per�, imperterrito. E molto soddisfatto, su ogni palco, parla. E straparla. Di �patriarcato�: �Macch� patriarcato! La verit� � che cresciamo degli smidollati. Se un ragazzo non studia, a lavorare!�. Quando Giulia Cecchettin viene uccisa a coltellate: �No, non mi piace chiamarlo “femminicidio”...�. Poi, tutto serio, racconta: �... Fu nel 1975, a Parigi, che cominciai a venire a contatto, quotidianamente, con persone di colore. Ricordo nitidamente quanto suscitassero la mia curiosit�, tanto che, nel metr�, fingevo di perdere l’equilibrio per poggiare accidentalmente la mano sopra la loro e capire, appunto, se la loro pelle fosse al tatto pi� o meno rugosa della nostra�.
Nelle sale: la gente in piedi, tra applausi scroscianti e grida di evviva. Richieste di selfie, e implorazioni: �Forza, generale, scenda in politica!�.
Nella sede della Lega, il vicesegretario Andrea Crippa, che gode della totale fiducia di Salvini: �Se Vannacci dovesse decidere di candidarsi, le nostre porte sono spalancate�. Notare bene: spalancate. E aggiunge: �E non parlo solo di lui, ma anche di Gianni Alemanno. E non lo dico, intendiamoci, per una questione di preferenze, ma per le idee e i valori che ci accomunano� (compresi, si suppone, anche i simboli: � noto, per dire, che Alemanno porti al collo una catenina con la croce celtica).
Vannacci, euforico, ringrazia. Raccontano — indiscrezione non confermata — che incontri almeno tre volte Salvini in privato. La trasmissione Report, su Rai3, riferisce addirittura di un accordo tra i due (quando il giornalista gli chiede conferma, il generale risponde sorpreso: �E lei come fa a sapere questa cosa?�). Retroscena diffusi: Salvini, terrorizzato di finire sotto il 9% alle Europee, pensa che �Vannacci sia l’uomo giusto� da candidare in Italia centrale (dove, intanto, � gi� in azione un formidabile uomo delle preferenze come Claudio Durigon, sottosegretario al Lavoro, un personaggio che sembra venuto via da uno di quei meravigliosi romanzi di Antonio Pennacchi, vite ruvide e Agro Pontino, Latina, dov’� nato 52 anni fa — i nonni emigrarono dal Veneto durante il Ventennio — e dove avrebbe voluto eliminare la dedica di un parco pubblico a Falcone e Borsellino, per ripristinare la vecchia: ad Arnaldo Mussolini, fratello del Duce — all’epoca, due anni fa, governo Draghi, fu per questo costretto a dimettersi dall’incarico di sottosegretario all’Economia).
Ma, appunto, si diceva: su Vannacci la Lega � spaccata. Il presidente della Camera, Lorenzo Fontana, � stato netto: non gli piace, il generale. Identico concetto espresso anche dal ministro Giancarlo Giorgetti e dai governatori Luca Zaia e Massimiliano Fedriga, preoccupati di perdere il voto moderato nelle loro regioni.
Il generale, intanto, � stato strigliato dal ministro della Difesa Guido Crosetto (�Farnetica�), trasferito a Roma con l’incarico di capo di stato maggiore del comando delle forze operative terrestri e, contemporaneamente, sottoposto a procedimento disciplinare (rischia dalla sospensione alla rimozione dal grado). Ha fatto sapere che un eventuale suo partito, �Europa sovrana e indipendente�, nascer� — eventualmente — dopo le Europee. Quindi � inutile tornare sull’argomento (un’anima pia ha nel frattempo fornito il suo numero di cellulare).
Generale, si candider� per la Lega?
�Faccio il militare, per ora. Poi, se cambier� idea, sar� io a darne notizie�.
Insisto. La Lega, sul suo nome, s’� addirittura spaccata.
�Ripeto: per ora non c’� niente di concreto�.
Non Salvini, che � un suo fan, ma alcuni suoi colonnelli, sono perplessi sulla sua candidatura: perch� lei viene, regolarmente, contestato.
�Guardi: la verit� � che vengo, regolarmente, invitato. E per 40 persone che mi contestano, ce ne sono ogni volta 400 che mi applaudono. Perch� c’� un’ampia fetta di societ� italiana che vuole sentire le cose che dico, e che si identifica con i miei discorsi�.
L’ultima uscita pubblica del generale risale allo scorso Capodanno, un tuffo nel mare di Viareggio e una foto che dalla spiaggia rotola sul web, dove i suoi par� della gloriosa Folgore, gente con muscoli e disciplina, restano di botto senza fiato, osservano perplessi e pensano che Santo cielo, comandante, ma cos’� quella vestaglietta cos� fru fru?
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8 gennaio 2024 (modifica il 8 gennaio 2024 | 07:20)
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