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«Adesso e tutti»: i famigliari degli ostaggi di Hamas contro il piano del governo israeliano
I boss jihadisti chiedono 5 giorni di cessate il fuoco, troppi per gli israeliani. Pretendono anche che i droni non sorvolino la Striscia durante questo periodo ma l'intelligence non vuole perdere la sorveglianza per evitare che i paramilitari palestinesi ne approfittino e si raggruppino in aree diverse. L'annuncio di una svolta imminente arriva da Ismail Haniyeh, leader di Hamas all'estero. Dopo i massacri del 7 ottobre, i servizi segreti israeliani hanno rivisto il profilo psicologico di Sinwar: lo considerano instabile, non pragmatico, per un paio di giorni non si � fatto trovare dai mediatori del Qatar, � lui che pu� decidere quanti prigionieri o traccheggiare dicendo che non riescono a individuarli tutti, gli scontri impediscono i contatti con i carcerieri (come i portavoce di Hamas hanno gi� dichiarato).
Adesso la preoccupazione � che a ogni tappa (10 tra donne e bambini per cominciare, poi altri) Sinwar trovi scuse per fermare/rallentare il processo, accusi gli israeliani di non rispettare alcuni elementi e cos� di fatto tenerli appesi alle sue mosse. La pressione dei parenti e di tutto il paese sul premier Benjamin Netanyahu, Gallant e Benny Gantz, l'ex capo di Stato Maggiore che ha lasciato l'opposizione per la durate del conflitto, � sempre pi� alta, ai primi bambini che ritornano a casa con le madri lo diventer� ancora di pi�: aspettiamo anche gli altri, tutti. L'ipotesi � che i liberati siano una cinquantina, potrebbero diventare cento. Haniyeh non parla di scambio con detenute e minori nelle carceri dello Stato ebraico. Significa che Hamas � totalmente concentrata sul prolungare il cessate il fuoco.
L'esercito sta intensificando le operazioni attorno a Khan Younis dove Sinwar � nato e dove sarebbero nascosti i boss terroristi. La paura � che possano spostarsi ancora pi� a sud, fuggire in Egitto attraverso i tunnel approfittando dello stop ai combattimenti.