Se n’� andato con un tiro mancino dei suoi, un siluro a 130 chilometri orari, anzi no, una rovesciata come contro il Vicenza nel 1970. L’avevamo lasciato che brontolava perch� non poteva fumare le sigarette, vietatissime all’ospedale, e non si decideva sull’angioplastica da fare, voleva prendere tempo per pensare. Stava parlando con Gianna, la mamma dei figli Nicola e Mauro, al suo fianco negli ultimi anni fragili e in fondo sempre, anche quando lui sembrava lontano. Aveva scherzato con il direttore sanitario, Raimondo Pinna, che era entrato in stanza e gli aveva detto che i giornalisti chiedevano di lui, che tutta la citt� era preoccupata, ma avrebbe dovuto dire la Sardegna, pure l’Italia, perch� anche Piantedosi aveva fatto un tweet per abbracciarlo. Passano dieci minuti. Alle 17.50 l’arresto cardiaco. Alle 19.10 Gigi Riva era morto.
Gigi Riva è morto, il calcio sotto choc: le ultime ore in ospedale del bomber più grande, tradito dal cuore
Le ultime ore del campione del Cagliari e della Nazionale in ospedale: aveva scherzato con il direttore sanitario, che gli aveva detto che i giornalisti chiedevano di lui e tutta l’Italia era preoccupata. I medici: �Abbiamo provato a convincerlo, non ha voluto l’angioplastica�

Settantanove anni portati tra acciacchi e malinconie, un corpo usurato da scontri sul campo che non lasciavano prigionieri, ormai sardo tra i sardi ai quali aveva dato voce e dignit� dalla periferia economica e politica, ma soprattutto uno scudetto, l’unico, che aveva fatto piangere di gioia un popolo intero, i Quattro Mori, Ges� Bambino che arriva da Leggiuno e dribbla i grandi della A portando il Cagliari in trionfo.
Rombo di Tuono � stato ricoverato alle 3 del mattino di ieri all’ospedale San Michele, nella citt� che lo ha adottato nel ’63 e lo ha amato, ricambiato, come uno di famiglia. La coronarografia delle 10.30 ha subito evidenziato una gravissima malattia. �Bisogna fare un’angioplastica�, gli ha detto Marco Corda, il direttore del reparto di cardiologia. Ma lui aveva paura. E poi dei sardi aveva preso la testardaggine. �Ci voglio pensare, ne devo parlare con i miei cari�, aveva replicato al medico, che non poteva forzarlo. Non si poteva nemmeno essere sicuri che l’intervento andasse bene, il paziente era molto fragile, ma era vigile e cosciente e ci voleva il suo consenso.
Le condizioni, per�, non sembravano gravi. Un bollettino medico inviato proprio mentre arrivava l’attacco cardiaco, pensate voi al tempismo, diceva che Gigi Riva era �sereno� e le sue �condizioni generali stabili�. �Nonostante tutti i tentativi per convincerlo, era deciso di non far subito l’intervento. Non ci aspettavamo che potesse degenerare cos� rapidamente�, si � quasi giustificato Corda ieri sera in conferenza stampa, perch� davanti a s� non aveva soltanto giornalisti che coprivano un fatto di cronaca, ma quasi degli orfani, sbigottiti all’idea che il loro mito se ne fosse andato. Corda ha aggiunto: �Lui ha ascoltato tutto. “Grazie tante, dottore”. E io ho risposto: “Non si preoccupi, saremo sempre noi in debito con lei”. Era quello che sentivo davvero�.
�Gli avevo chiesto se aveva bisogno di qualcosa, se c’era tutto quello che gli serviva. Mi � sembrato sereno, cordiale, aveva scherzato�, ricorda Raimondo Pinna, che s�, adesso dirige l’Arnas Brotzu che comprende il San Michele dove ci ha lasciato Riva. Ma era anche un bambino di 8 anni quando il Cagliari vinse lo scudetto. �I miei miti erano lui e Albertosi�.
Siamo tutti orfani di Gigi, ma soprattutto Nicola e Mauro, i suoi figli veri, e le nipoti, cinque femmine, nessuna con quell’amore invincibile che ha divorato il nonno fin da bambino, nel campetto dell’oratorio di Leggiuno, per strada, nei cortili dei collegi che dovette frequentare perch� la famiglia era indigente, dove lo costrinsero a usare la mano destra anzich� la sinistra, ma non poterono impedirgli di esercitare il suo tiro mancino diventato leggenda.
Nicola ieri era convinto: �Pap� lo operiamo domattina. E cos� ci leviamo questo pensiero. Per fortuna si pu� risolvere�. Tutta la Sardegna ora � in lutto, perfino per decreto: Solinas chiude il mandato disponendo lutto regionale sino al giorno delle esequie. Mattarella, Meloni, Malag�, Gravina, Zoff, i tifosi, i non tifosi. Un’isola intera, emigrata in Italia e nel mondo. Ci ha lasciato Rombo di Tuono, un uomo mite, un uomo buono.
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23 gennaio 2024 (modifica il 23 gennaio 2024 | 07:22)
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