Gigi Riva � morto oggi all’et� di 79 anni. L’ex attaccante della Nazionale e del Cagliari era ricoverato da domenica 21 gennaio all’ospedale di Cagliari dopo essere stato colpito da malore mentre si trovava in casa. Questa intervista risale al 28 giugno 2023.
Ha sentito Ranieri?
�Gli ho telefonato prima della partita con il Bari. Mi raccomando, gli ho detto, guarda che tutta l’Isola � a tuo favore. Lui era un po’ commosso e un po’ teso per la gara�.
Gigi Riva: «Dissi no al miliardo della Juve. La depressione va e viene. Le ammiratrici? Da giovane ho fatto cose che non erano normali»
La leggenda del Cagliari: �Non ho ancora digerito il Pallone d’Oro a Rivera. Il rimpianto? I miei genitori non mi hanno visto famoso�. Le partite pi� belle: �Quando battevi Juve, Milan e Inter era una gran soddisfazione�

Cinquanta minuti al telefono con Gigi Riva sono quasi un miracolo. Per certo un regalo della leggenda del Cagliari, l’uomo che ha riscattato un intero popolo con il suo tiro mancino, portando in Sardegna l’unico scudetto della storia. Era il 12 aprile del 1970 e sul campo dell’Amsicora Rombo di Tuono infilava con Bobo Gori i due gol della vittoria allo stesso club contro il quale i rossobl� di Claudio Ranieri hanno appena riconquistato la Serie A. Spegne la televisione, si mette comodo sulla poltrona, giura che non sta fumando nessuna sigaretta: �Le ho gi� fumate prima, ma non chiedermi quante perch� mi vergogno�.
Il suo ricordo pi� bello?
�Beh, lo scudetto. Avevamo festeggiato con tutta la squadra. Gli scapoli vivevano insieme in una foresteria e i tifosi venivano anche di notte a tenerci svegli�.

� nato a Leggiuno, in Lombardia, per� si considera sardo.
�Io sono sardo perch� sono di poche parole, spesso e volentieri ho il muso, mi preoccupo per i problemi di questa terra bellissima e reagisco a modo mio�.
Il suo angolo del cuore?
�Forse il tratto tra Pula e Villasimius. Di notte ci andavo in macchina, magari per fare una passeggiata, e ascoltavo la musica. Mi � sempre piaciuto guidare l’auto, avevo una macchina potente: ricordo certi viaggi da Cagliari a Oristano, con qualche amico la sera per fare un giro. Un bel periodo�.
De Andr� � stato la sua colonna sonora. Ha mai visto un suo concerto?
�S�, una volta, ma non l’ho aspettato alla fine perch� dovevo prendere l’aereo. Ero gi� stato a casa sua, avevamo brindato con un bel po’ di whisky, vincendo entrambi la timidezza�.
Nel docufilm che da ieri sta trasmettendo Sky, �Nel nostro cielo un rombo di tuono�, c’� una scena in cui voi due siete di spalle. Per coglierne tutta la dolcezza bisogna aspettare i titoli di coda.
�Lo so... Anche se devo dire la verit�: il film l’ho visto solo all’anteprima e ho una gran confusione in testa, ero emozionatissimo. Devo rivederlo da solo in casa con calma�.

� riservatissimo: come ha ceduto a Riccardo Milani, che ha firmato la pellicola?
�Ma infatti la prima volta che mi ha mandato a dire che voleva fare un film su di me non ho detto s�. Poi � venuto lo stesso a trovarmi, mi ha spiegato cosa intendeva fare ed era una bella storia. � stato molto corretto sia con la Sardegna, perch� la ama anche lui, sia con noi giocatori�.
Oggi quale squadra le piace?
�Non seguo pi� il calcio. Cagliari a parte, mi piace solo la Nazionale: ora, dopo il buio, si � rimessa a posto�.
Le sue partite pi� belle?
�Le partite importanti erano quelle di campionato contro Juventus, Milan e Inter: quando le battevi era una bella soddisfazione�.
Tutti la volevano e lei, testardo, non ha ceduto nemmeno al miliardo offerto dalla Juve.
Ride. �Quando Arrica, il mio presidente, scopr� che non andavo, non fu contento per niente. Ma non sono testone: io ero una persona chiusa, avevo avuto un’infanzia tragica, i miei genitori erano mancati presto. Poi sono venuto a Cagliari e abbiamo costruito una gran bella cosa: lo scudetto era il sogno di ogni squadra�.

Lo avete realizzato con Manlio Scopigno.
�� stato un maestro, un fratello maggiore: mi ha insegnato a vivere. Mi diceva: perch� ti incavoli? Vieni, risolvi il problema. Lo sogno ancora�.
E i suoi genitori li sogna?
�S�, anche se so gi� che � impossibile ritrovarli in casa il giorno dopo e mi devo rassegnare. Mi spiace solo di non aver dato loro niente delle soddisfazioni che mi sono tolto io, non ho potuto farli partecipare, non hanno vissuto quel periodo, anni meravigliosi. � un vero dispiacere�.
Come va con Gianna, la mamma dei suoi figli Nicola e Mauro?
�Bene. Mi viene a trovare tutti i giorni. Era un nostro desiderio: per me � un punto di riferimento�.
Chi altro riceve in casa?
�Qualche compagno di squadra di allora e tutti gli amici importanti. Organizziamo delle cenette qui, cucino io le bistecche, mi piace rigirarle e portarle a tavola�.
Ci sono ancora i cartelli di Nicola con scritto: ricordati di camminare e di bere?
�S�, i miei figli mi dicono: vai fuori sul terrazzo e cammina. Per fortuna � bello grande e cos� passano i vecchi ricordi, tipo fratture o distorsioni�.
In collegio la costrinsero a usare la mano destra al posto della sinistra. Ma nessuno riusc� a toglierle il tiro mancino.
�Io adoperavo il piede destro solo per camminare�.
Ha perdonato Norbert Hof, il �boia del Prater� che le spezz� una gamba durante Italia-Austria nel 1970?
�Ma s�, l’ho perdonato. Certo, poteva evitare quell’entrata. Per� dopo due anni mi sono fratturato un’altra volta e l� mi sono fatto male da solo...�.
Ha digerito il Pallone d’oro dato a Rivera e non a lei?
�No, non ancora. Mi era stato promesso che l’anno dopo sarebbe toccato a me e poi invece mi sono fatto male�.
Vogliamo parlare delle ammiratrici di allora?
�Aspetto ancora un po’ prima di raccontare le follie che hanno fatto, cose che non erano normali...�.
A quale maglia � pi� affezionato?
�Ne ho di tutti colori, ma per me la maglia pi� bella resta quella bianca, pulita, senza sponsor, dello scudetto�.

Quando torna allo stadio?
�Mai pi�. Mi piglia l’agitazione. Invece mi devo mettere in testa che la vita � questa�.
Pochi mesi fa � scomparso Pel�, due anni prima Maradona: leggende che ha conosciuto. Un giorno lontanissimo giocherete insieme in Paradiso.
�Eh, non so se sar� lontanissimo... La loro morte mi ha fatto effetto. Alla mia et� prima di dormire sei un po’ teso al pensiero: non � che la morte sia una grande cosa�.
La depressione come va?
�Va e viene. Ma adesso l’ho un po’ superata�.
Se rinascesse rifarebbe il calciatore?
�S�, sperando che il Padreterno mi dia le stesse doti che avevo: saper giocare al calcio, divertirmi in campo, sognare di fare gol prima di una partita e poi segnare per davvero�.
Sempre in Sardegna?
�Quello che ha reso per me tutto speciale � che ero sardo tra i sardi: ovunque andassi, da Alghero o Sassari a Cagliari, ero uno di loro�.
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22 gennaio 2024 (modifica il 22 gennaio 2024 | 20:10)
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