Il filmato, diffuso dal gruppo social «Welcome to favelas», risale a un anno fa: il militare è sempre quello delle percosse al 23enne guineiano della scorsa settimana. L'Arma indaga sui superiori: hanno vigilato e istruito a dovere?
C’è un altro video, pubblicato oggi sul web, che ritrae lo stesso carabiniere protagonista dell’arresto violento a Idrissa Diallo, il 23enne guineano colpito con pugni al volto durante un controllo mercoledì scorso in Largo Garibaldi a Modena, che dà uno schiaffo ad un uomo appena arrestato. Anche questo video è stato condiviso sul gruppo «Welcome to Favelas», come l’altra volta. In seguito alla pubblicazione del nuovo filmato, il Comando generale dei carabinieri ha diffuso una nota: «Sono state immediatamente disposte e sono già in corso verifiche interne per accertare se i superiori dei militari coinvolti abbiano svolto le previste attività di controllo e di istruzione sugli specifici temi nei confronti del personale dipendente».
Ancora colpi per far entrare nell'auto di servizio
Nelle immagini, che risalgono allo scorso anno, si vede un uomo con le manette che prima di entrare nell'auto di servizio probabilmente per essere portato in caserma, viene colpito dal militare. Non si placa dunque la polemica attorno al caso. In merito al precedente episodio, ricordiamo che all’indomani dei fatti gli inquirenti hanno visionato le immagini della videosorveglianza presenti in zona da cui emergerebbe che il primo a colpire sarebbe stato il ragazzo. Alle richieste dei militari il 23enne avrebbe reagito caricando i militari con la testa e prendendo a calci l’auto di servizio. Il video circolato sui social mostrava invece solo la parte di reazione, comunque violenta, dei due militari.
L'indagine
Le indagini sono appena cominciate: sarebbero già stati sentiti alcuni testimoni e rintracciati altri video girati sul posto dai cittadini, per arrivare a ricostruire con esattezza l’accaduto. Il comandante provinciale Antonio Caterino ha assicurato massimo rigore mentre il carabiniere e il collega di pattuglia sono stati trasferiti ad altro incarico non operativo. La Procura invece ha avviato accertamenti sui video in circolazione. Poche ore dopo la divulgazione del primo video sul web è emerso anche che uno dei due carabinieri ripresi nel violento arresto (non quello che colpisce il 23enne guineano) risulta essere già indagato per il caso di Taissir Sakka, il 30enne tunisino, trovato senza vita in strada, a Modena, davanti al cinema 7B lo scorso ottobre. L’avvocato del fratello di Taissir, Mohamed, aveva denunciato maltrattamenti da parte dei carabinieri che non hanno però trovato riscontro dagli esami autoptici: Taissir soffriva di una grave cardiopatia congenita. Questo avrebbe ucciso il ragazzo, ma le consulenze sono tutt’ora in corso e l’inchiesta è pendente.
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