La sfida russa: «Armi nello spazio e modifiche ai confini nel Baltico»

diFabrizio Dragosei

Il ministero della Difesa russo ha avanzato una proposta per rivedere i confini sul Mar Baltico con Finlandia e Lituania

Mosca assicura che si tratta di misure unicamente difensive, che non ha alcuna intenzione di iniziare una specie di guerra spaziale e che non cambierà unilateralmente i confini marittimi nella zona dal Baltico, una delle più calde del mondo. Ma i suoi vicini, l’Europa e gli Stati Uniti sono comunque in allarme perché sostengono che dalla Russia arrivano spesso rassicurazioni che non hanno invece fondamento nei fatti.

Da due giorni, nella parte meridionale del Paese (inclusi i confini con l’Ucraina e la Crimea) sono in corso manovre che comprendono anche armi nucleari tattiche, una risposta a quelle che il Cremlino vede come minacce alla sua sicurezza giunte da Parigi e Londra.

Washington intanto ha denunciato il lancio avvenuto una settimana fa di un satellite che potrebbe essere un’arma di aggressione contro altri impianti di comunicazione e sorveglianza nello spazio. Mosca ha smentito decisamente, ma il Kosmos 2576 è comunque nella stessa orbita di un veicolo americano ed è più veloce.

E nel Baltico i governanti di Finlandia, Svezia, Lituania, eccetera, sono saltati sulla sedia ieri quando hanno visto comparire sul sito del ministero della Difesa russo un progetto per la revisione dei confini marittimi. Progetto che dopo la levata di scudi dei Paesi Nato è stato ritirato senza alcun commento.

Una tensione crescente, insomma, con il portavoce di Putin Peskov che richiama a una «ripresa del dialogo per usare metodi politici e diplomatici al fine di disinnescare la situazione». Ma subito aggiunge che il cosiddetto Occidente collettivo «rifiuta un dialogo approfondito».

Per il Cremlino, tutto nasce dalle affermazioni provenienti dall’Europa. Prima il presidente francese Macron  che ha parlato ripetutamente della possibilità di mandare truppe Nato in Ucraina, anche se nessuno degli altri membri dell’Alleanza lo ha seguito su questa strada. Poi il governo britannico che ha autorizzato Kiev a usare i suoi missili a lunga gittata anche sul territorio russo, e non solo sulle zone annesse da Mosca dopo il 2014. Il Cremlino, secondo Londra, riceve armi letali dalla Cina, ma non vuole invece che gli ucraini possano utilizzare quelle europee o americane su suo territorio.

Così sono arrivate le manovre per addestrare le truppe a usare bombe atomiche «piccole» che, lanciate da aerei, missili e cannoni, avrebbero effetti solo sul teatro di guerra, senza distruggere intere città. La tv ha mostrato immagini di soldati che preparavano le munizioni. 

Il lancio del Kosmos è avvenuto il 16, su un vettore che ha portato in orbita anche satelliti civili. Il veicolo, secondo ricostruzioni occidentali, è entrato nella stessa orbita dell’Usa 314, dell’Nro, un’agenzia che gestisce gli apparati spia. Il Kosmos è più veloce e potrebbe raggiungere il satellite americano. Secondo Washington, si tratta del terzo lancio di apparecchi di questo genere che potrebbero assicurare alla Russia la disponibilità di un’arma spaziale nucleare, in grado di distruggere interi sistemi nemici. La Russia dice che siamo di fronte all’«ennesima balla americana», ma i sospetti rimangono, visto che tutto il settore è coperto dal più assoluto segreto. 

La revisione dei confini è stata spiegata in un primo momento con il fatto che, quando furono tracciati nel 1985, l’Urss disponeva di strumenti che «non corrispondono alle coordinate cartografiche moderne». Naturalmente gli Stati del Baltico hanno alzato le antenne, dato che non erano stati minimamente avvertiti e che eventuali revisioni vanno concordate con i vicini. Così, senza una spiegazione, il ministero della Difesa russo ha annunciato che il progetto era stato ritirato. Non è da escludere, dicono gli estoni, «che si tratti di una mossa per creare confusione».

22 maggio 2024 ( modifica il 22 maggio 2024 | 19:14)

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