Roberto Vannacci, il generale nel mirino anche della Corte dei Conti: indagine per danno erariale

Non solo la procura ordinaria. Non solo quella militare. Il generale di divisione Roberto Vannacci è nel mirino anche della magistratura contabile. Lunedì verrà aperto un fascicolo per danno erariale. Il caso è ormai esploso. Anche i pm della Corte dei conti del Lazio scendono in campo in questa complicatissima inchiesta, ormai diventata triplice. Si tratta delle presunte “spese pazze” dell’alto ufficiale ai tempi in cui era a Mosca come addetto militare, tra il 7 febbraio 2021 e il 18 maggio 2022.

Il profilo di Vannacci si presta, infatti, ad essere vagliato da parte di tre diverse magistrature, quella militare, proprio per il ruolo che ricopre all’interno delle forze armate, quella ordinaria, poiché il reato ordinario attrae la competenza anche dei reati militari (come il peculato) e, infine, quella contabile per quanto attiene al danno economico che un amministratore pubblico può arrecare con una sua condotta sbagliata.

E’ importante sottolineare come ad oggi i comportamenti di Vannacci siano semplicemente al vaglio. Nessuna condanna, sia chiaro. Tuttavia gli inquirenti si stanno muovendo sulla base di una dettagliata relazione ministeriale (della Difesa) che punta il dito contro il generale per quanto riguarda tre diverse contestazioni: indennità di servizio per i familiari percepite illecitamente durante il periodo in Russia, spese per benefit legate all'auto di servizio non autorizzate, rimborsi per l'organizzazione di eventi e cene che in realtà non sarebbero stati organizzati, sempre a Mosca. Queste le tre contestazioni su cui la procura militare e l’ordinaria si muovono per peculato e truffa mentre la contabile per danno erariale.